Ecco il protezionismo: è il vero punto di contatto tra elettori leghisti e 5S

29 Marzo 2018

Come leggere un quadro contradditorio, questa forse è la sfida più grande del momento. Il rischio è confondere lo sguardo d’assieme con i vincitori elettorali , come se il Paese fosse tutto di uno stesso colore. In realtà i dati Atlas, un quadro della società a ridosso della scadenza elettorale, che qui condividiamo, ci mostrano una situazione chiaroscurale in cui si intravedono tendenze contrapposte.

Serve qui operare un esercizio gestaltico di figura/sfondo, alternando la visione della prima figura che ci balza all’occhio, con la seconda, altrettanto reale.

Lo facciamo dati alla mano, esaminando le tendenze su cui abbiamo trovato la maggiore crescita di consenso. Ricordiamo che si tratta di un monitoraggio su un campione rappresentativo della popolazione italiana, a cui chiediamo il grado di accordo su 100 affermazioni inerenti i  valori della vita sociale e personale.

Su cosa vediamo un consenso crescente che giustifica la situazione politica del momento? L’attaccamento alla tradizione, anche in chiave localista, la ricerca di un’identità di matrice territoriale, il bisogno di radicamento e sicurezza.

Ma se in questo quadro ritroviamo i contorni del successo della Lega, altre istanze, altrettanto reali e attive nella società, esprimono invece apertura, sia dei confini geografici che di quelli culturali. Lo vediamo da affermazioni come “Amo gestire situazioni complesse”, “Anche un gay può essere un bravo genitore”, o “Bisogna essere disposti a qualsiasi sacrificio pur di stare in Europa”.

Tensioni evolutive e trasformative che si combinano con una sensibilità solidale, di condivisione e partecipazione da cui traspare un mondo tutt’altro che chiuso e arroccato su se stesso. Un’altra figura che può balzare all’occhio, mentre tutto il resto diventa sfondo.

È una situazione del tutto peculiare, in cui il punto di stabilità non si trova a metà strada, nel nostro Paese come in molti altri casi, ma all’incrocio di spinte contrastanti. In attesa di afferrare il senso e la portata di questo passaggio, è utile focalizzare le tendenze socioculturali corrispondenti ai quattro principali schieramenti politici in gioco. Le mappe Atlas illustrano i valori degli elettorati attraverso i pallogrammi illuminati in rosso e ingranditi in base al grado di condivisione.

Partendo dalla Lega, vediamo come si tratti dell’unico caso di plesso valoriale coeso e coerente, che descrive un mondo caratterizzato soprattutto dalla polarità della chiusura. A partire da questo macro valore la Lega riesce ad abbracciare la difesa delle tradizioni sul versante collettivo e l’etnocentrismo su quello privato.

Allo stesso modo, ma con tutt’altri esiti, il Partito Democratico si definisce con una concentrazione su una polarità, quella dell’individualismo privato, distinguendosi da Forza Italia solo in riferimento alla posizione nei confronti dell’immigrazione.

Questa sovrapposizione quasi totale, indebolisce la riconoscibilità dei partiti interessati, lasciando inoltre totalmente scoperta tutta l’area sociale e più spiccatamente valoriale della mappa.

Il Movimento 5 Stelle, infine, svela un profilo completamente diverso dai tre precedenti, rinunciando totalmente a un vero e proprio posizionamento e occupando tutti i quadranti senza una polarità di riferimento.

È interessante notare come questo sia stato, ormai due decenni fa, il profilo nascente dell’allora Lega Nord, che scardinava le opposizioni valoriali consuete con una proposta di rottura all’insegna della partecipazione e che è oggi i territorio elettivo del Movimento 5 Stelle. È anche significativo che, tra tutte le tendenze illuminate in vari punti della mappa, la più marcata in assoluto dal Movimento 5 Stelle sia quella del Protezionismo, in comune con la Lega.

In modo speculare, PD e Forza Italia condividono la massima penetrazione del consenso per la Globalizzazione, che, tra l’altro, rappresenta una tendenza in crescita.

E’ importante dunque ragionare  proprio sul Protezionismo e sulle ragioni per cui una sola tendenza sia in grado di far emergere il Movimento 5 Stelle e la Lega come ‘figura’ relegando tutto il resto sullo sfondo.

Analizzando gli item che lo compongo scopriamo che la sua forza risiede non tanto in una generica opposizione alla Globalizzazione quanto in una difesa del lavoro, inteso come diritto universale di sopravvivenza (o di cittadinanza?).

Certezze, sicurezza, salvaguardia e , in definitiva, protezione costituiscono il bisogno latente  che pervade anche i segmenti più giovani e portati all’innovazione. Come conciliare la proiezione verso il nuovo e la cultura della scoperta con una soglia minima di tutela, anche simbolica, rappresenta uno dei principali interrogativi contenuti nel voto del 4 marzo.

 

TAG: lega, m5s
CAT: Partiti e politici

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