Eh sì, moriremo renziani

9 Settembre 2016

Farò qualche esempio concreto perchè si capisca meglio la questione: Corrado Passera ha appena quantificato in quattro, miseri, milioni la spesa per la creatura uccisa nella culla (godono invece i di lui dipendenti che per un buon tempo hanno vissuto ampiamente sopra le loro possibilità, ma tutto ha una fine e anche Italia Unica  – ahiloro – la ebbe). Tal Zanetti si è messo con destri nostalgici portandosi appresso il simbolo di Scelta Civica, solo che probabilmente nessuno litigherà per rivendicarlo come per anni si è fatto con quello della Democrazia Cristiana e dunque rappresenterà solo se stesso. Un tipo estroso che si veste sempre di verde e balla alle sagre paesane la dance di Rovazzi e che doveva prendersi il Paese in alternativa all’usurpatore toscano, è morto anch’egli senza che nessuno, peraltro, se ne sia accorto. Doveva portare la destra, o anche il centro-destra, a riprendersi il maltolto, ma gli italiani con quelli che si vestono male (e che quindi anche parlano male) alla fine hanno dei problemi. Siamo passati da un loden verde scuro rigorosissimo e anche un filo depressivo all’impeccabile blazer di Letta fino al dress code un filo tamarro ma comunque ancora sopportabile dell’ultimo inquilino di Palazzo Chigi. Più giù, no. L’uomo che avrebbe potuto, e che fece innamorare più di metà del Paese, ora è vecchio e stanco, liberato anche del Milan per la gioia di figli ingrati e delle casse di Fininvest ma privo ormai d’ogni spinta, foss’anche la rimanenza sessuale. Chiede addirittura, e umilmente, che quei vecchissimi e impresentabili arnesi che ne accompagnarono il cammino, ora non si facciano vedere alla convention di Parisi per non comprometterne subito i destini.

A questo zibaldone contemporaneo dovremmo aggiungere, come summa di tutte le stramberie, la dissoluzione grillina. O anche la dissolutezza, visto che ci vuole una prodigalità degna di miglior causa per disperdere un patrimonio di quella portata. Patrimonio che le indagini demoscopiche considerano ancora ingente e come potrebbe essere diversamente, ma che segna già qualche inquietante segnale di impoverimento. Avrete letto ormai ogni più piccola capocchia di spillo sui grillini ed è inutile tediarvi su ciò che in certi casi è addirittura più trasparente dell’evidenza. Rimane forse da indagare l’animo umano che in certi casi, applicato alla politica, produce conseguenze che non sono quasi mai preventivabili (non almeno in tempi così ristretti). In un tempo di mediocrità sentimentale, che vede nel Partito Democratico il suo più autorevole rappresentante, molte persone, molti cittadini, credevano di ritrovare qualcosa di inedito, o di parzialmente nuovo, nel Movimento 5 Stelle. Nel linguaggio disinvolto fino all’insulto, e dunque liberatorio, nelle istanze molto meno paludate, nella voglia o nella esigenza di “rivoltare l’Italia come un calzino”, come ebbe a dire una volta Piercamillo Davigo. E così è andata, con gli alti e i bassi della politica, sino a quando, sospinti dal vento e dall’altrui mediocritas, la presa della Bastiglia è avvenuta. Apparivano due strade, a chi avesse guardato il fenomeno dall’esterno: la prima entusiastica e disordinata, come conviene a giovani molto appassionati che di organizzazione politica poco o nulla sanno. Una strada certo impervia, sconnessa, difficile, quasi impossibile per dei dilettanti allo sbaraglio. Ma affascinante. E soprattutto una salita ai bordi della quale migliaia e migliaia di tifosi li avrebbero sospinti, apprezzandone l’ingenua ma entusiastica approssimazione. Col tempo, forse, si sarebbe imparato.

Poi c’era la seconda strada che si poteva scegliere. Ch’era quella, invece, di mostrarsi già imparati, di credere che le logiche degli altri, così osteggiate nel tempo, dovessero soccorrere nel momento in cui si presentavano le responsabilità del governare. Come non ci fosse stata altra strada che quella della vecchia politica. Quella del Partito Democratico di Roma, giusto per intenderci (Ora. Farsi anche prendere per il culo dal Pd romano, è peggio di una punizione corporale.) Ma insomma. Invece di rischiare, i grillini hanno abbracciato la logica del corridoio, delle correnti, del sotterfugio, della mediocrità sentimentale. Hanno avuto paura che un’altra politica, una nuova politica, potesse esistere davvero. E, in buona sostanza, hanno riconosciuto la primazia di quella vecchia.

Sono tutti caduti, dunque. E uno solo rimane in piedi, anche se un po’ stortignaccolo. Il suo nome lo sapete, a molti non garba, ma in questo momento appare come l’unica sintesi possibile tra la politica e la mediocrità sentimentale, di cui Matteo Renzi è forse l’alfiere più rappresentativo. Se gli altri si sfaldano, evaporano, s’azzuffano appena messi in poltrona e a lui – grazie anche a mezzi di comunicazione molto compiacenti – viene consentito di governare nella maniera astrusa che abbiamo sotto gli occhi, è perchè il saper far politica di questo tempo vuole protagonisti che ne olprepassino i confini tradizionali e siano un abile mix di disinvoltura, spudoratezza, agilità, intuizione, e parte di profondità. E Matteo Renzi è un po’ (molto) di tutto questo. Ha una proprietà, questa sì, che aveva anche il grande Silvio Berlusconi: impara il gioco nuovo prima di tutti gli altri. Ecco perchè, sappiatelo subito, moriremo renziani.

TAG: corrado passera, Matteo Renzi, movimento 5 stelle, Pd
CAT: Partiti e politici

11 Commenti

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

  1. evoque 8 anni fa

    Lunga vita a noi tutti, per carità. Ma molto meglio, al momento, Matteo Renzi di tutti gli altri citati, anche dei fasulli, sì fasulli, grillini. Bastava aver osservato, infatti, con una certa attenzione il M5s (nel 2010, c’ero cascato e l’avevo votato…) sin dalla fine del 2011, ma soprattutto nel 2012, per capire quanta fuffa stessa producendo: l’impercettibile (per i suoi fan sempliciotti) ma continuo spostamento sulle posizioni della destra italiana becera e populista (Lega e FI erano in grave crisi), smentita continua dei princìpi fondanti del movimento, ecc., ecc. Io, molto modestamente ma altrettanto attentamente, lo avevo fatto così che adesso non mi trovo a esserne deluso. E neppure a fare geremiadi. Era tutto scritto. Bastava saperlo leggere. Quanto alla storia che Renzi avrebbe tutti i media a suo favore, beh, mi pare il solito discorso. Se uno non parla male o, meglio, malissimo di Renzi vuol dire che è asservito a lui. Niente da dire invece sulla scandalosa Telegrillo con i suoi talk show obbrobio, in onda ininterrottamente da mattina presto a notte fonda, e con i loro continui soffietti sul movimento insieme con quell’opportunista direttore del Tg che risponde al nome di Enrico Mentana? Per tacere del Fatto e dei suoi “giornalisti”. Tra virgolette.

    Rispondi 0 1
    1. vincesko 8 anni fa

      Beh, si poteva capirlo anche senza prima… votarlo. PS: Comunque, sempre meglio questi dilettanti allo sbaraglio che i professionisti berlusconiani, alla Schifani o alla Gasparri o alla Sacconi.

      Rispondi 0 0
      1. evoque 8 anni fa

        Sui (presunti) professionisti berlusconiani sfondi una parta aperta, con me. Quanto ai meno peggio, beh, non sono d’accordo: non bisogna accontentarsi dei meno peggio. Poi, meno peggio in che? Guarda che cosa stanno combinando in 3 mesi a Roma. E prima ancora a Livorno. E anche altrove.

        Rispondi 0 0
        1. vincesko 8 anni fa

          Berlusconi & C. hanno fatto peggio, in Italia. Neppure nella politica esiste la perfezione, è inevitabile, dunque, scegliere il meno peggio.

          Rispondi 0 0
          1. evoque 8 anni fa

            Guarda, io non vorrei davvero fare l’esperienza di un governo a 5s. No, grazie. Davvero. I motivi, anche indirettamente, li ho ampiamente sviscerati in diversi miei post.

            Rispondi 0 0
  2. raffaella 8 anni fa

    Sinceramente, fatico a capire l’astio contro il Movimento 5 Stelle. Sembra che ci sia un godimento supremo a veder fallire una nuova proposta politica. Un tentativo di cambiamento. Non capisco davvero. In psicologia sociale, questo comportamento si chiama “punizione altruistica”: pur di punire l’avversario, accetto anche di rimetterci. Invece di essere affranti dal fatto che il superamento di vecchie politiche, di logiche di potere talmente radicate da non essere nemmeno più viste possa rischiare di fallire, si gode all’idea che tutto questo possa non succedere. Siamo talmente immersi in vecchi schemi mentali da non avere la libertà di pensiero di aprirci a nuovi orizzonti, Quanto al fatto che, chi parla bene del M5S sia, in partenza e per principio un “grillino” ottuso, incapace, inetto e così via, fa capire quanto poco si conoscano le persone. Credete davvero che tutti coloro che sperano in questa nuova forza politica siano giovani illetterati, insulsi e capaci solo di usare un linguaggio scurrile? Che non ci siano persone adulte, perfino anziane, colte, perbene e che non userebbero mai una parolaccia che sperano in questo cambiamento?
    Avete ascoltato, davvero ascoltato Matteo Renzi? Ascoltato quando sfotte i giornalisti (senza che nessuno osi alzarsi e dire: “scusi, ma come si permette?”), quando non lascia parlare nessun interlocutore e usa la derisione per chiudere il discorso, quando scappa perché ha fretta, fretta, fretta e deve lavorare, quando dice e disdice nel giro di brevissimo tempo?
    Pensare che sia il meglio che abbiamo, in questo momento, mi mette una tale paura che mi vien voglia di emigrare. E’ vero: siamo caduti tanto in basso. Così in basso, da non avere nemmeno più il coraggio di sperare in un cambiamento. Nemmeno il coraggio di dare una mano a chi osa. E, piuttosto che richiare di cambiare, accettiamo di continuare a sguazzare nella melma.

    Rispondi 0 0
    1. evoque 8 anni fa

      Tutte le negatività che tu attribuisci a Renzi io le rintraccio nel M5s. Guarda un po’. Che ci siano persone colte letterate intelligenti perbene che sostengono il M5s è senz’altro vero. Ma non credo proprio che siano la maggioranza. La maggioranza è composta da fanatici anche violenti e illetteratii. Sulla reale volontà del M5s di contribuire in maniera significativa al miglioramento di questo paese, io avrei più di un dubbio: quante bugie sono state raccontate dagli inzi fino ai giorni nostri? Quante dimostrazioni di incapacità amministrativa abbiamo potuto verificare? L’elenco è piuttosto lungo: Casaleggio, sino alla fine del 2012, veniva spacciato per un esperto di informatica, quando in realtà era il co-fondatore del Mov. E perché era stato rivelato solo TRE anni dopo con una lettera al Corsera? Ma che diamine! Perché si avvicinavano le elezioni a cui il Mov ntendeva partecipare (la tanto decantata, a parole, trasparenza!). E non ti chiedi come mai il M5s sia gestito da una società commerciale con fini di lucro? Credo che Pizzarotti, in odore di eresia e dunque di scomunica, abbia detto cose condivisibili: che il M5s si sta trasformando in un partito di urla con tanti imitatori di Grillo, che c’è molto fanatismo al suo interno, che ciò che sta succedendo a Roma altro non è che una faida tra capetti. Credo che lui conosca il Mov meglio di noi tutti.
      .

      Rispondi 0 0
      1. vincesko 8 anni fa

        Tutto giusto, ma l’uno non esclude l’altro; nel primo rigo, hai omesso un “anche” prima di “nel M5S”.

        Rispondi 0 0
        1. evoque 8 anni fa

          Hia ragione ANCHE tu. -‘)

          Rispondi 0 0
          1. evoque 8 anni fa

            Hai, ovviamente. Questi errori di battitura mi fanno impazzire…

            Rispondi 0 0
  3. umbertob 8 anni fa

    Morire renziani è positivo direi perchè oltre Renzi c’è solo il vuoto cosmico, quindi meglio un governo che fa e governa e pur con inevitabili errori iniziali (ma sta imparando in fretta dai suoi stessi errori a differenza dei vecchi tromboni della minoranza pd che fanno gli stessi errori da una vita) piuttosto che le ammucchiate tipo Ulivo dove tutti si azzuffano e nessuno governa. Al di fuori del renzismo non esiste nulla di nulla e questo lo sappiamo tutti ma c’è chi ancora fa finta che davvero esista un’alternativa.

    Rispondi 0 0
CARICAMENTO...