Prudenti e indifferenti: così gli italiani guardano all’elezione del Presidente

23 Gennaio 2022

Prudenza é la parola chiave di questo momento di libertà vigilata, il cui il paese si comporta da animale in letargo, senza fughe in avanti nonostante le notizie positive sul fronte della lotta alla pandemia.

Nuove varianti meno letali, prospettiva di temperature favorevoli, apertura delle scuole. Nessuno di questi fattori basta a risollevare gli animi. La velocità di contagio, con il suo balletto di quarantene incrociate, è bastato a riportare chiusa in casa la maggioranza degli italiani.

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Gli indicatori di ottimismo non salgono, a segno di un umore non scalpitante ma che anzi sente crescere la paura del contagio. Al punto da invoca, chi l’avrebbe mai detto, misure più restrittive da parte del governo.

Ma forse è nel sentimento complessivo  di precarietà da ricercare la causa di questa circospezione, su tutti i fronti del futuro. L’elezione del nuovo presidente della repubblica aleggia come un fantasma pesante, di cui le persone con capiscono il senso.

Mancano le coordinate fondamentali per comprendere la partita in gioco e riportala al proprio orizzonte prossimo. Cosa succederà, che conseguenze ci saranno per il lavoro e per le condizioni di vita concrete della gente.

Prevale un senso di estraneità alle vicende di palazzo, al punto da auspicare le rielezione di Mattarella o un generico ingresso femminile. Draghi al colle, elezioni anticipate, rimpasto di governo, sono tutti temi che appassionano solo una minoranza del paese.

Che sembra più che altro concentrato, negli risultati dell’ultima rilevazione, a far passare la nottata. In attesa di qualcuno che si occupi di far funzionare le cose.

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CAT: Partiti e politici

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