A Roma Casapound respinge i migranti, in mare muore una bimba di 10 anni

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17 Luglio 2015

Da Quinto di Treviso in Veneto, a Roma, zona Casale San Nicola. Dall’operoso Nordest alla Capitale, c’è un solo motto: non passa lo straniero. E nonostante l’inno italiano intonato nel quartiere romano, questa volta il patriottismo c’entra davvero poco: l’unico principio è il rifiuto del migrante, visto come un seminatore di violenze. Anche se finora le uniche violenze hanno visto protagonisti gli italiani, come ha fatto notare il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu.

A Casale San Nicola Casapound ha gettato via la maschera: vuole seguire il modello-Lega, semplificare la gigantesca emergenza profughi, come se nel mondo non stessero avvenendo guerre e violenze tali da spingere alla fuga migliaia di disperati. L’organizzazione di estrema destra è insomma pronta a capitalizzare la rabbia popolare, sentendo anche l’aria di possibili elezioni a Roma. Così per la prima volta potrebbero avere numeri ‘importanti’ facendo leva su un tema che sente molto vicino.

Ma proprio mentre a Roma si ‘combatteva’ contro l’arrivo di profughi, dal mare è arrivata una notizia. Di quelle che se avessimo ancora un briciolo di umanità ci avrebbe lasciato senza fiato. Una bimba siriana di 10 anni, sofferente di diabete, è morta su un barcone perché i criminali che la trasportavano hanno gettato via la borsa contenente l’insulina. Una storia terribile.

Il padre ha rivelato tutto, disperato, al sostituto commissario Carlo Parini della Procura di Siracusa. Ed è solo uno di quei fatti che arrivano ai nostri media e riesce a occupare almeno un po’ di spazio sui giornali, sui siti di informazione. Ma si tratta in realtà solo di un pezzettino dei tanti orrori che avvengono in Siria, un Paese flagellato da un conflitto che è una vergogna per tutti noi occidentali: responsabili silenziosi che lasciamo quel dramma sullo sfondo, indignandoci di tanto in tanto, giusto per metterci in pace con la coscienza.

Appena passa la comprensione, si volta subito pagina. E allora il profugo, uno che potenzialmente avrebbe potuto patire un dolore del genere, è descritto come il mostro cattivo venuto a infestare le nostre città, che vorremmo sempre giù blindate. Barricate dietro illusori muri insormontabili, che poi la Storia svela sempre aggirabili. Perché i flussi migratori sono un fattore dell’evoluzione umana.

Certo nei tempi che viviamo l’accoglienza tout court non è facile, ci sono situazioni complesse da gestire e, come è noto, l’Europa latita anche su questo tema. Perciò le Istituzioni sono chiamate a ‘educare’ all’accoglienza, attraverso delle buone pratiche. Magari a partire con un impegno delle forze dell’ordine nelle zone individuate per ospitare i profughi. Così i cittadini scettici – ovviamente non quelli con pregiudizi razzisti – possono rassicurarsi inizialmente con la presenza degli agenti e poi gradualmente comprendere che i migranti non sono per forza criminali e terroristi, che vogliono una vita normale. Insomma non sono quelli che vengono descritti dal leghismo di Salvini, a cui si somma l’estremismo made in Casapound.

Ovviamente non sarà la soluzione magica, perché parliamo di fenomeni sempre difficili. Ma bisogna fare di tutto per sottrarre lo spazio del consenso al finto patriottismo di chi intona l’inno solo per ‘respingere’ uno straniero.

Photo Credits: YouReporter.it

TAG: lega nord, matteo salvini, migranti, Roma
CAT: Partiti e politici, Roma

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