Caso Yara: perché Ester Arzuffi sostiene di essere stata inseminata di nascosto?
Inseminata artificialmente a sua insaputa con il seme di un conoscente. Può essere riassunto così il contenuto di un’intervista rilasciata al Corriere.it da Ester Arzuffi, madre di Massimo Giuseppe Bossetti, accusato dell’omicidio dell’adolescente Yara Gambirasio. È infatti noto che una delle prove più importanti contro Bossetti è il dna trovato addosso alla ragazzina, che dimostrerebbe anche che non è figlio di Giovanni Bossetti, suo padre “putativo”, bensì di Giuseppe Guerinoni, autista di autobus.
In questa storia tragica, con una 13enne violentata e uccisa e un uomo condannato in primo grado all’ergastolo come unico responsabile del delitto, colpisce questa trama in secondo piano che vede protagonista la signora Arzuffi. La donna prima ha negato che Massimo Bossetti e la sua sorella gemella fossero figli di altri se non di Giovanni e poi, dopo che il test del dna avrebbe confermato che anche il terzo figlio sarebbe nato da un adulterio, accusa il suo defunto ginecologo di averla inseminata di nascosto.
La signora non è accusata di nulla, ma capire il suo atteggiamento nei confronti della verità può aiutare a comprendere il clima familiare in cui è cresciuto Massimo Bossetti, per cui abbiamo posto alcune domande a Marco Montanari, esperto in psicologia dello sviluppo e nuove tecnologie presso l’Università la Sapienza, attualmente iscritto al Cipa di Roma, la prestigiosa e antica scuola italiana di psicoterapia ad indirizzo junghiano.
La signora Arzuffi sembra negare l’evidenza: come si può arrivare a tanto, con l’omicidio di una adolescente di mezzo?
Ester Arzuffi appare come una gentile signora di più di 60 anni. Il punto è che nessuno di noi lettori/osservatori conosce personalmente la signora Ester: la vediamo solo attraverso i giornali e i media. i quali fanno una pressione importante sulla signora Ester, una pressione continua che mette in crisi uno dei valori più importanti nella vita di provincia: la rispettabilità.
La letteratura e il cinema ci hanno raccontato in vario modo quanto questo elemento sia rilevante per l’essere umano. Perché Ester dovrebbe accettare l’evidenza, dire che non è stata la donna rispettabile che tutti hanno ritenuto essere per decenni? Perché far crollare tutto questo mondo in cui lei, in quanto donna “rispettabile”, è al centro?
Oltretutto esiste la memoria selettiva, una grande qualità del nostro cervello che ci permette di selezionare i ricordi, di sceglierli. Normalmente vi ricorriamo per i grandi dolori, lei potrebbe averla attivata per questa sua grande vergogna. Per assurdo, invece di un clandestino amore potremmo anche ipotizzare che abbia subito una violenza che poi ha tenuto nascosta. Perché no? Perché allora dovremmo andare a scavare cose del passato che andrebbero a sconvolgere la vita di persone di oggi? L’obiezione implicita nella domanda è che c’è un efferato omicidio che giustifica tutto in nome della ricerca della verità. Però Ester sta difendendo sé stessa, la sua stessa identità in quanto donna “rispettabile”. Probabilmente pochissimi sarebbero realmente feriti se lei rivelasse di aver avuto delle relazioni 40 anni fa, ma lei stessa sarebbe una delle prime vittime di questa ammissione. E’ una lotta impari, ma lei ci si impegna a fondo perché per lei è vitale.
Crescere in un clima di menzogna che effetti può aver avuto sui suoi figli?
Il rapporto genitori-figli è quanto mai complesso: i rapporti madre-figlio e padre-figlio sono diversi; la stessa origine biologica di questo legame cambia. Mentre la madre biologica costruisce un rapporto con il nascituro già dalla gravidanza, per il padre è differente. Oggi esiste la possibilità di fare delle ecografie molto dettagliate che permettono ai genitori di vedere il piccolo mentre è nell’utero e di seguirne la crescita. Cinquant’anni fa non era così, il nascituro era per il padre una pancia che cresceva e poco più.
Come facciamo quindi a dire che il rapporto tra i figli e i genitori era basato sulla menzogna? Erano i figli di Ester; il marito di Ester li aveva accettati come propri: non c’è menzogna in questo. Uno può pensare che Ester avesse macchinato tutto per nascondere un tradimento: potrebbe essere, però il concetto di base non cambia, perché erano figli di Ester e il marito li aveva accettati come tali. Il fatto stesso che nessuno si fosse accorto della cosa fino ad oggi ci suggerisce che questa relazione genitori-figli era molto forte, molto genuina.
Potremmo invece ipotizzare che tutto il paese sapesse che erano figli di un tradimento ma che nessuno osava dirlo al papà per paura di attaccare l’onorabilità di Ester, che un giorno Bossetti ha scoperto la verità e sconvolto dal dolore di essere stato ingannato tutti quegli anni avesse poi perso la testa… Però non è questo il caso, evidentemente.
Comunque, il clima di menzogna può contribuire a far crescere un bambino insicuro, bisognoso di rassicurazioni continue, poco sincero con sé stesso.
La teoria della signora, di essere stata inseminata di nascosto dal suo ginecologo, ricorda la famosa vicenda della casa di Scajola: l’Italia è il Paese dell'”a mia insaputa”?
I bambini piccoli, quando danno una botta a una libreria e fanno cadere un vaso di fiori, dicono poi alla mamma che è stato il fantasma. E ci credono. Non sanno cogliere il nesso o, quando sono più grandini, lo rifiutano: non vogliono ammettere a se stessi di essere stati la causa di un tale disastro capace di rovinare il loro rapporto con l’essere più importante al mondo: la mamma. Non accettano la responsabilità, oppure si rendono conto di non aver capito le conseguenze di quello che andavano a fare.
Una Ester che ha avuto una relazione può poi rifiutare di ammettere che l’abbia avuta, così come una Ester che cerca di dimenticare una violenza può inventarsi tutte le strategie più strane per evitare di affrontare un ricordo devastante, soprattutto in un ambiente in cui la donna è spesso considerata come colei che ha provocato la violenza (con un comportamento troppo audace o perché indossava i jeans). La teoria della signora Ester ha una sua logica, apparentemente incomprensibile, ma pur sempre coerente con le dinamiche della psicologia umana. L’inseminazione di nascosto sembra una barzelletta, però ha il pregio di suggerire una spiegazione, per quanto discutibile essa possa essere.
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