Obbedienti e “ribellivi”: si-vax e no-vax

6 Novembre 2021

Le segmentazioni delle popolazioni, piacciono enormemente a noi cultori delle scienze psicologiche e sociali. Infatti possiamo così avventurarci in categorizzazioni, classificazioni, strutturazioni e simili che soddisfano la nostra mente diciamo aristotelica.

Oggi si presentano due nuove ed eccitanti categorie: quella dei si-vax e quella dei no-vax. Premetto che io sono un si-vax, anche perché l’età e qualche guaio fisico, mi supportano in una scelta che in ogni caso avrei fatto ed auspicato: quindi rientro nel segmento degli “obbedienti”. Questo però non vuole dire che io faccia delle valutazioni discriminatorie (la solita “neutralità” scientifica…).

Ora, se trattiamo questa tipologia costruendo un paradigma di base, quanto mai opinabile come tutte le affermazioni ultimative, ci sembra che esista una variabile di base costruita su di una contrapposizione (ma preferirei nominarla complementarietà).

Da un lato tra coloro che obbediscono alle indicazioni normative che orami hanno mescolato politica e sanità pubblica e parallelamente si scagliano contro i no-vax , potenziali contagiatori. Quindi, anche se può dare fastidio li definisco “obbedienti” (i no-vax utilizzano termini meno gentili, quali conformisti, conservatori, servi del potere medico-farmacologico ecc).

Gli altri sono i no-vax che portano avanti, con particolare veemenza e acrimonia il proprio rifiuto a sottomettersi al vaccino e la sua estrema legalitaria conseguenza, il green pass. Li definisco ribellivi. Il che, in un’epoca nella quale ribellione, rivoluzione, non conformismo, libertà ad ogni costo sono estese vocazioni, può portare anche a notevoli gratificazioni e legittimazioni. Anzi, possono da qualcuno essere contrabbandati sotto la sacra bandiera della rivoluzione.

Ora utilizzando le categorie psicoanalitiche, anche se sembrano desuete, mi rifarei, per quello che ho affermato prima, cioè che questi due atteggiamenti sono complementari, nel senso che esistono in quanto ambedue reciprocamente e simultaneamente, traggono la propria identità dalla loro antitesi.

E qui, psicoanaliticamente, mi sembra che parliamo di Edipo e cioè sia avversità contro chi ci detta le regole (e quindi origine della ribellione), sia identificazione (cioè obbedienza) con lo stesso personaggio dello scenario edipico.

Ma in questa classificazione rientra anche un’altra variabile complementare ed è quella più contingente e cioè l’Ipocondria, la paura delle malattie, dei danni fisici. È proprio l’Ipocondria che spinge gli obbedienti alla vaccinazione ma è anche l’Ipocondria che fa rifiutare la vaccinazione stessa per timore delle conseguenze.

Poi vi si aggiungono altre catene di variabili, con un ruolo di supporto alle scelte di base. Per esempio, per gli obbedienti c’è un atteggiamento molto ben radicato sulla capacità della scienza che quindi riveste un ruolo assolutamente protettivo (materno diremmo noi “psico”). Per i ribellivi c’è la fiducia nella natura e pratiche connesse (altra madre protettiva).

Ovviamente un personaggio, potente e maligno , sia reale che mitico: il Covid, è il soddisfatto regista di questo scenario.

 

TAG: coronavirus
CAT: Psicologia, Scienze sociali

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