Gli eroi curdi di Kobane a Milano, mentre l’Isis minaccia la città

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25 Giugno 2015

La difesa della città curda di Kobane contro lo Stato Islamico ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Oggi, a Milano, si è recata in visita una delegazione di alcuni protagonisti della battaglia di Kobane e della difficile rinascita in corso nella città del Kurdistan siriano. Accompagnati dalla delegazione parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà e dal consigliere comunale Luca Gibillini, Anwar Muslem (Co-Presidente del Cantone di Kobane) e Senam Mohamad (Co-Presidente del Parlamento del Rojava) hanno incontrato a Palazzo Marino il sindaco Giuliano Pisapia, nell’ambito di un tour italiano ed europreo. E’ una grande battaglia di resistenza, quella dei cittadini curdi, contro l’integralismo islamico e l’avanzata del sultanato, in nome della democrazia.

La delegazione di Kobane arriva oggi a Milano in una giornata particolarmente complicata e dolorosa. “Le notizie che arrivavano stamani su Kobane erano drammatiche, ma in realtà si sono ridimensionate, seppur nella drammaticità dei fatti”, commenta Luca Gibillini riferendosi all’attacco odierno nella città curda da parte dell’Isis, che ha causato una cinquantina di morti civili. Morti, questi ultimi, che si aggiungono agli oltre quattordicimila caduti nei 112 giorni di assedio. “La resistenza curda sta ancora combattendo per restituire Kobane ai suoi cittadini. Questa è una città che ha resistito autonomamente respingendo l’Isis, e continua a farlo portando avanti una battaglia tra due modi di concepire la vita, quello integralista e quello democratico”, continua Gibillini. Il consigliere di Sel sostiene, infatti, che l’attacco di oggi dimostri come l’esperienza di Kobane sia ormai diventata simbolica, perché spina nel fianco degli integralismi di oggi e faccia di una stessa medaglia di quei fondamentalismi che emergono in occidente. “Il rinascimento del Kurdistan siriano, con il “Rojava”, in nome dell’uguaglianza, della democrazia e della libertà, riguarda tutti noi”, conclude Gibillini, “che dobbiamo guardare con preoccupazione anche al fenomeno dell’emergere delle destre”.

Anwar Muslem, “sindaco” di Kobane, conferma come la città non sia in questo momento stata nuovamente conquistata dai miliziani dell’Isis, ma si trovi in una situazione particolarmente delicata. Questa mattina, verso le cinque, dopo l’esplosione di quattro autobombe, mentre donne, bambini e anziani stavano ancora dormendo, l’Isis è entrato in città uccidendo più di cinquanta civili, ma trovando la resistenza dei combattenti curdi del PYD. “Questi membri dello Stato Islamico sono entrati grazie alla complicità di alcuni profughi, fuggiti dalla guerra, e da noi accolti. In questo momento soltanto nella zona in cui è presente il presidio medico di Medici Senza Frontiere si sta ancora duramente combattendo” precisa il “sindaco”. Quest’ultimo, con fermezza, ribadisce che la resistenza contro l’Islam radicale continuerà: “Noi popolo di Kobane resisteremo fino alla fine, fino all’ultima goccia di sangue, combattendo per l’umanità, la democrazia e l’uguaglianza”.

Se la comunità internazionale, però, non fermerà i paesi che appoggiano lo Stato Islamico, intervenendo sul fronte della fornitura d’armi, difficilmente il problema dell’integralismo verrà risolto. La delegazione ricorda quanto sia pericolosa per il mondo la mentalità jihadista e quanto sia necessario uno sforzo da parte della comunità internazionale per garantire i diritti ai civili in Medio Oriente, per far sì che non siano più costretti a fuggire in occidente.

Alle ore 21 la delegazione, con la presenza di Nessrin Abballa (Comandante YPJ Unità di difesa delle donne), parteciperà ad un evento pubblico, in via Watteau, presso lo spazio pubblico autogestito Leoncavallo, a cui saranno presenti anche Daniele Farina ed Erasmo Palazzotto (Deputati SEL), Luca Gibillini (consigliere comunale SEL), Paolo Limonta e alcuni rappresentanti della comunità curda, con associazioni di solidarietà internazionale.

 

 

 

TAG: combattenti curdi, delegazione Kobane, isis, kobane, Kurdistan siriano, milano, Palazzo Marino, Pisapia, sel, stato islamico, YPJ
CAT: Questione islamica, Terrorismo

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