Queste simpatiche pubblicità sessiste

Sono astemia, e quasi mi dispiace perché la birra italiana si dimostra – secondo una tradizione antichissima, come dimenticare lo slogan “Chiamami Peroni sarò la tua birra” con una bellissima ragazza avvinghiata a un boccale ben pieno? – una meravigliosa sintesi.
Sintesi di cosa? Sarebbe facile, secondo quella retorica che l’antifemminismo ha piacere appartenga alle femministe e si fa elemento cardine per screditarne ogni pensiero, elencare nell’ordine: maschilismo, ignoranza, creazione di stereotipi di genere, ecc. Ma il discorso è ancora più antico – e banale, e ripetitivo perché identico si ripresenta ogni volta che una pubblicità infelice e creativamente povera viene promossa sul corpo delle donne, infischiandosene altamente di qualsiasi parametro, a cominciare dal rispetto – e si concretizza in una colata di allusioni sessuali.
“Che minchia bevi?” chiede birra minchia a tre donne che hanno davanti alle turgide labbra altrettanti colli di bottiglia puntati. “La bionda? Fattela italiana” suggerisce un’altra pubblicità (inserita nella campagna di promozione della birra italiana), e così via. Fino ad arrivare alle perle indimenticabili dell’Amaro del Capo che intima “Fatti il capo” o il Latte Zappala’ che mostra una donna dal viso imbrattato di latte (riferimento abbastanza esplicito, credo di poter evitare qualsiasi spiegazione) con slogan “Allattatevi!”.
Potrei continuare all’infinito, perché a quanto pare nessuna autorità si occupa di tutelare l’immagine che le pubblicità promuovono delle donne (e le donne, dal canto loro, a quanto pare non dimostrano un potere d’acquisto abbastanza valido per arginare agenzie pubblicitarie e clienti misogini).
Se non fossi astemia, boicotterei queste simpatiche pubblicità sessiste. E forse un’azione di massa – giusto per puntualizzare che abbiamo sì senso dell’ironia, ma che è del tutto inutile pensare di esercitarlo in campi dove non è necessario come questo – potrebbe essere una soluzione altrettanto ideale.
5 Commenti
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Sono semplicemente pubblicità cretine becere. Tranne quella della Peroni con Solvi Stubing, recentemente scomparsa. Questa infatti comunica solarità, nelle altre invece vien fuori una sorta di coazione a ripetere un certo paradigma che ormai è frusto. Auguro a proprietari e pubblicitari un bel flop.
dato che io sono astemio, posso boicottare al posto suo.
Mai però mettere in dubbio la mamma, neanche con un ironico meteorite
A corto di idee, nascono cose che puntano sulla sensazione… Ma stiamo al loro gioco, indignandoci. Mi viene in mente una citazione, “male o bene, pur che se ne parli” . E noi qui ci siamo cascati un po’ tutti. Me compreso… ☺
Quando la pubblicità è scadente il prodotto è mediocre.