La parolaccia della settimana
Censura?
Le polemiche che sono sorte in seguito alla partecipazione dell’editore Passaggio al bosco, innescate da Zerocalcare e dal suo rifiuto a stare sotto lo stesso tetto coi neofascisti e i neonazisti, hanno prodotto un sacco di pubblicità per quegli editori, il cui stand era affollato, nonostante le opinioni di chi voglia sminuire la portata dell’impatto sulla realtà di una piccola casa editrice di estrema destra, il primo giorno della kermesse romana Più libri più liberi.
Più liberi non significa dare spazio a un editore che, comunque, non pubblica solamente libri di autori che hanno fatto del fascismo e del nazismo la loro ragione di vita ma con un occhio critico e storico sul tema: l’editore ne va fiero, quei pensieri sono i suoi, adottando quelle dottrine che predicano razzismo, sessismo, prevaricazione. Un po’ come quei produttori di vini e liquori colle facce del Duce e di Hitler, conditi da svastiche e fasci littorî, tanto di moda in alcuni paesi, come Bronte e Predappio, e, mi sembra di ricordare, anche Rimini.
Il fascismo non è un’opinione ma un crimine, vorremmo rammentarlo. Non ce ne si ricorda mai abbastanza, anzi, oggi, è quasi diventato un complimento, un vezzo da salotto, sei fascista? Ma che bravo, quasi quasi mi faccio fascista pure io, e lo rivendico con orgoglio come fa Daniela Saint-in-what. Fascista, Fascista! Che chic, magari per capodanno ci portiamo un mini revolver tempestato di brillanti e spariamo all’anno vecchio, poi se si ferisce qualcuno, che importa.
No, signora mia, non è libertà di pensiero e non riguarda solo pochi nostalgici o inconsapevoli o giovani dalla mente devastata che non sanno una minchia fritta del passato di questo Paese e si appassionano con fervore quasi mistico a un’ideologia malata nel vuoto di idee e di valori che ci circonda. E bene ha fatto la giunta comunale di Roma a prendere le distanze, cosa che non ha fatto l’AIE, l’associazione degli editori, giustificando la presenza dell’editore fascista come benevolenza democratica.
No, signora mia, forse lei non lo sa, ma il fascismo e il nazismo storici, a cui si rifà l’editore in questione, non erano e continuano a non essere democratici e la democrazia va costantemente difesa da questi rigurgiti sempre più tollerati, purtroppo, finché poi ci si accorgerà che il potere, che sta andando ovunque in direzione sempre più fascista, cancellerà ogni diritto. Esattamente come sta facendo Orbán in Ungheria e Donald Trump negli Stati Uniti e come avrebbe fatto Elon Musk se avesse avuto ancora il potere politico che gli aveva conferito quel grullo col ciuffo biondo tinto, mentre la biondina de noantri, dal cuore nero come il carbone, si spalma dove passa Sir Donald, sentendosi la reginetta delle feste alla Casa Bianca, senza capire che non se la fila nessuno e che il suo peso nelle decisioni d’oltremare va a finire nella selva dei numeri immaginari, ricordate i numeri immaginari che si studiavano a scuola? Quelli di Cartesio, proprio immaginari. Poraccia.
Non so se si rende conto, signora mia, che non è antidemocratico combattere il neofascismo, è semplicemente difendere la democrazia. Il fascismo e il nazismo sono certamente da conoscere meglio e anche sui testi originali ma NON da esaltare, cosa che è esattamente ciò che fa codesta casa editrice. I sofismi di cui si è vestita la finta attitudine tollerante e democratica di molti polemisti che non ci vedono niente di male nella partecipazione di Passaggio al bosco a Più libri più liberi hanno fatto trascurare che i fascisti e i nazisti i libri li proibivano o li bruciavano, altro che più liberi.
C’è cascato pure Aldo Cazzullo, che mi risultava essere democratico e che ha usato la nostra parolaccia della settimana, facendone una parodia: escludere è censura, ha detto. Cazzullo pigliate ‘na pastiglia per la memoria.
Mi verrebbe da dirgli se escludere gli ebrei da un qualsiasi consesso umano e perseguitarli sia stato un atto di democrazia, così come gli atti del moderno Israele, nelle mani di Netanyhau, possano realmente essere considerati come degni di una vera democrazia, così come quelli terroristici di Hamas, o dell’Isis, o dell’Iran, o della Turchia, o dell’Argentina, o della Russia di Putin. O quelli dei talebani afgani, a cui si è consentito democraticamente di riprendersi il paese, abbandonando le donne afgane a un destino tragico, di cui non si parla più perché è passato di moda, ipocrisia alla potenza n. Lo hanno causato gli Stati Uniti quel disastro, non se lo dimentichi, signora mia.
Cosa si fa colla Russia di Putin che si comporta da dittatura? Mi pare che la maggior parte dei paesi cosiddetti democratici, nel caso dell’invasione dell’Ucraina, abbiano adottato misure di sanzioni e di esclusione: è censura, Cazzullo? È censura, AIE?
Lo chiedo a lei, signora mia, se ci ragiona un po’ su sono sicuro che forse arriva a una conclusione, appunto, ragionevole.
A me Zerocalcare interessa assai poco, sia come fenomeno di costume che letterario, anche perché penso che la letteratura sia un’altra cosa, considerazione che vale anche per molti altri autori, di varia estrazione, ma questi sono i miei gusti personali. Però lo appoggio in pieno per codesta sua presa di posizione: non si può far passare l’esaltazione del fascismo e del nazismo per libertà di pensiero proprio perché sono la negazione della libertà di pensiero. E la Storia, quella colla maiuscola, lo ha ampiamente dimostrato e lo continua a dimostrare coi fascismi nuovi di zecca che sono sventagliati nelle culle della democrazia. E bisogna costantemente ricordarlo perché in un nulla ci si può ricadere, se la memoria viene azzerata. Per questo esistono le giornate della memoria, perché chi non ha vissuto quei momenti di abiezione del genere umano non può immaginare cosa sia successo senza che si tenga viva la fiammella del ricordo.
L’AIE, e non solo, ha preso un enorme abbaglio o, forse, ha smesso di conoscere il significato delle parole e dei concetti ed è meglio che lasci le redini della direzione a persone più consapevoli. Escludere e combattere i fascisti e i nazisti non è censura, è un dovere di ogni cittadino democratico. E non c’entra un cazzo il comunismo, che viene agitato come spauracchio per contraltare, come faceva quel personaggio da operetta di Berlusconi che era legato a doppio filo col fascistissimo Licio Gelli, ricordiamolo pure e faceva alleanze coi vari La Russa, Fini e altri personaggi che il fascismo lo accarezzavano appena alzati al mattino: Alleanza Nazionale, figlia del Movimento Sociale Italiano e genitrice dei Fratelli d’Italia, era composta da fascistazzi duri e puri. Per cui, quelli che credono di non essere fascisti votando Forza Italia o Lega, sappiano che lo sono in pieno in quanto complici perché siedono sulle stesse poltrone e condividono spazi e decisioni con coloro.
Il grado di ipocrisia da parte dei cosiddetti difensori del pluralismo e della loro personale idea di democrazia, magari citando coltamente Voltaire per darsi un tono o per avere un personaggio di riferimento di valore davanti al quale nessuno possa controbattere, è diventato insopportabile. E la facile presa che il fascismo ha su molti giovani inebetiti (anche in altre nazioni) dovrebbe far pensare alle sinistre che è meglio cominciare a elaborare qualcosa di diverso, rivolto alla gente, non masturbazioni in politichese che sono nauseabonde. Eppure dovrebbe essere facile visto il nulla che propongono le destre. A meno che il nulla non alberghi pure tra le fila di molte dirigenze dei partiti di sinistra e affiliati. A buon intenditor…

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