La parolaccia della settimana

Condominio

di Massimo Crispi 20 Dicembre 2025

Parolacce senza freni, questa settimana. Sarà perché ci sono le feste e le vogliono regalare a tutti.

Condominio.

So che è innominabile. Perdono.

Ma quella che più ci fa la figuraccia è Elisabetta Gardini, fratella d’Italia, che si è intestata la riforma nazionale sui condomìni. Voleva lasciare una traccia, forse.

Colei asserisce con convinzione e con orgoglio che, se un condòmino non paga le sue rate e quindi è moroso, spetta agli altri condòmini risanare il buco economico.

Chissà se, nel condominio della signora Gardini, nessuno più pagasse la quota condominiale ormai da anni, la suddetta signora pagherebbe il debito accumulato di tasca sua, come secondo il suo volere. Sarebbe da farle questo scherzo.

L’intelligenza della signora non sembra essere nel suo stato migliore, forse un tempo, recitando con Gassman e con Albertazzi, era un po’ più svegliotta.

Un’altra perla della sua riforma è che l’amministratore di condominio dovrebbe avere almeno una laurea triennale in economia.

Parla lei che di lauree non ne ha, pur sfoggiando una maturità classica. Sarebbe ora di fare una riforma per obbligare tutti i parlamentari ad avere almeno una laurea, due meglio, tre per un posto in prima fila.

Nemmeno la presidentessa del consiglio ne ha una, o sbaglio, e vogliamo obbligare gli amministratori dei condomìni ad averne una, specifica in economia? Siamo sempre lì, l’intelligenza si dev’essere persa per strada tra le fratelle d’Italia, che non brillano, diciamolo, Saint-in-what in testa. Ecco, Gardini, le truffe allo Stato della sua collega Dani le pagherà lei? La sua logica vorrebbe così.

Certo, se poi le lauree sono come quelle così discusse per aver sostenuto gi esami tutti in un giorno e pure nei giorni prefestivi e festivi, come dicono le malelingue che abbia fatto la ministra Calderone, anche il valore della laurea potrebbe essere farlocco.

Però noi abbiamo la cucina prima al mondo, e la rivendichiamo con orgoglio, ce l’ha detto l’UNESCO, capite? Non ci vuole la laurea, per cucinare.

Poi, per compensare, abbiamo una Camera dei Deputati piena di fuffa.

D’ora in poi, lo dico a tutti i condòmini, rifiutatevi di pagare le quote perché tanto le paga la Gardini che i soldi ce li ha perché è stipendiata da tutti noi. E se a un certo punto il popolo si rifiutasse di pagare gli stipendi di cotanti deputati? Li pagherebbero gli altri deputati? In fondo la Camera è come un condominio, pieno di inquilini furbastri, assenti, che non frequentano le assemblee, vedi Marta Fascina (94,5% di assenze secondo Dagospia, ma i dati sono quelli del registro di Montecitorio, non è calunnia), altro stipendio sprecato. E io pago… direbbe Totò.

La presidentessa del Consiglio dovrebbe essere consigliata di intervenire, anche perché è anticostituzionale che uno paghi i debiti di un altro, a meno che non lo faccia per filantropia, senza alcun obbligo, prima che il tutto arrivi alla Presidenza della Repubblica che accartoccerà il plico e lo butterà nel cestino della carta straccia. E dirle: cara Elisabetta, sei carina, hai avuto il tuo momento di gloria, però adesso sta’ buonina, che abbiamo altri problemi e non ne desideriamo in più. Torna nella tua stanzetta imbottita e guardati Sanremo o tutto il teatro possibile su Raiplay. Se hai nostalgia guardati sugli archivi le puntate di Europa Europa, dove avevi un ruolo e, forse, potevi dire scempiaggini, tanto una volta dette erano subito dimenticate.

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