Cosa vi siete persi

Ground Control, it’s Captain Kirk

di Marco Di Salvo 31 Luglio 2025

Nel mondo dei nerd è un’icona, malgrado lui verrebbe da dire. William Shatner ha creato un mito senza mai abbracciarne pienamente il culto. Nonostante abbia plasmato il Capitano James T. Kirk in Star Trek (1966-1969), ha confessato di non aver visto “nemmeno metà degli episodi” della serie originale, definendo l’esperienza “dolorosa” per la difficoltà di rivedersi giovane . Eppure, Kirk è diventato un archetipo: il leader carismatico e impulsivo che ha ispirato generazioni di autori, da Stranger Things ai fumetti Marvel. Questo distacco ironico ha alimentato il suo mito, trasformandolo in un anti-eroe della cultura pop.

Nel 2004, a distanza di 36 anni dal controverso esordio discografico di The Transformed Man – spesso citato tra i “peggiori album di tutti i tempi” per le sue recitazioni shakespeariane accostate a cover psichedeliche – William Shatner stupì il mondo con “Has Been”. Prodotto dall’eclettico Ben Folds e pubblicato da Shout! Factory, l’album segnò una svolta radicale nella sua carriera musicale, trasformando l’ironia che lo circondava in un autentico apprezzamento critico. Has Been fu un ibrido innovativo tra spoken word e indie rock, dove Folds arrangiava musicalmente le prose poetiche di Shatner, creando un dialogo unico tra la voce narrante dell’attore e collaborazioni d’eccezione. L’album includeva la furiosa cover dei Pulp “Common People” con Joe Jackson, divenuta un inno generazionale contro il classismo; il caustico duetto con Henry Rollins “I Can’t Get Behind That”; il delicato brano sulle relazioni padri-figli “That’s Me Trying” con Aimee Mann (scritto con Nick Hornby); e la ballata country “Real” con Brad Paisley, che demistificava l’eroismo di Captain Kirk. Contro ogni aspettativa, visto il precendente, Has Been ricevette recensioni entusiastiche: Pitchfork gli assegnò 7.5/10, The Guardian ne lodò l’equilibrio tra autoironia e sincerità, e nel 2007 ispirò persino un balletto, Common People, per il Milwaukee Ballet.

Il successo inatteso di Has Been diede nuova linfa alla carriera musicale di Shatner nel decennio successivo. Consolidò la sua identità artistica con progetti audaci, come il terzo album “Seeking Major Tom” (2011), interamente dedicato a cover a tema spaziale come “Space Oddity” di Bowie e “Bohemian Rhapsody” dei Queen, forse anche un omaggio alla sua iconica figura in Star Trek e al suo futuro viaggio con Blue Origin. Dimostrò una continua voglia di sperimentare con collaborazioni inaspettate, come la versione metal di “Iron Man” dei Black Sabbath incisa nel 2011 con il chitarrista Zakk Wylde. Questa rinascita musicale coincise con un periodo creativo intenso per Shatner: nel 2005 vinse un Golden Globe e due Emmy per Boston Legal, e nel 2021, a 90 anni, divenne l’uomo più anziano a viaggiare nello spazio con Blue Origin – un’esperienza che riecheggiava temi già presenti nella sua musica, come la fragilità della vita (“Life is short, you know” da “Has Been”). Da fenomeno camp a icona culturale rispettata, Shatner seppe reiventarsi attraverso la musica con una sincerità inattesa.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.