
L'architettura e noi
Il vetro in architettura: il segreto è nelle giunzioni
L’ultimo numero di Domus è dedicato al vetro. Al vetro come materiale di costruzione? Sembra di no: al vetro con le sue tecnologie avanzatissime, che sopravanzano l’architettura, gli sviluppi tecnologici della quale sono assai lenti. Si può notare, sfogliando queste immagini, una rincorsa delle architetture per agganciare – inutilmente, se non per certi pezzi di nicchia – quella tecnologia.
Storicamente l’architettura, grazie alla tecnica del ferro, ha dato spazio al vetro, alla trasparenza (dal Grand Palais a Parigi per l’Esposizione del 1900, alla Farnusworth house di Mies van der Rohe del 1951, ecc.) Ancor prima, la costruzione gotica ha permesso grandi vetrate per vedere il cielo (o per filtrarlo attraverso le immagini).
Ora il vetro sembra voler avvolgere l’architettura facendosi il tramite della “natura”, come nella Fukutake Tres F Gallery a Okayama in Giappone (ndr; anche in foto di copertina). “Confini invisibili” titola l’articolo di Domus. L’obiettivo del progetto, del 2023, era quello di restaurare i giardini naturali progettati da Kenzo Ogata e tutelarne l’estensione tramite nuovi inserimenti architettonici.
“Per collegare passato e futuro abbiamo proposto una architettura che fonde artificiale e naturale. Con la distribuzione irregolare di montanti sottilissimi abbiamo eliminato gli scaffali espositivi, sfumato i confini gerarchici tra interno ed esterno, tetto e pavimento.” Qui il vetro afferma il suo protagonismo, anche al di là della funzione propria, anche solo come effetto di luce e di rifrazione.
Come sempre, però, Dio è nei dettagli: il segreto è in quei montanti sottilissimi e nelle giunzioni tra vetro e vetro sempre più perfezionate. Ecco dove tecnologia del vetro e costruzione architettonica cercano una intesa, che poco si differenzia rispetto a quella storica consolidata. Per ora: poi vedremo. Oltre il protagonismo della sua trasparenza il vetro, avvolgendo l’edificio, ne determina a volte l’immagine in modo traslato, come nel caso dello Ice Cubes, Centro sociale a Xinxiang in Cina.
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