L'arco di Ulisse

La storia che crolla (non) siamo noi!

di Oscar Nicodemo 4 Novembre 2025

La storia crolla perché il presente è inabile a sorreggerla. Il cedimento della torre medievale dei Fori Imperiali non è una fatalità, ma il segno evidente di un collettivo stato rovinoso, che ha il suo culmine nel disimpegno della politica a sostegno della cultura. L’inadeguatezza, in questo caso, ha provocato anche la morte di un incolpevole operaio, a cui, probabilmente, nessuno aveva spiegato che ogni pietra di un edificio storico racchiude, insieme a un significato di evidente maestria, anche una fragilità insita nella materia stessa, che resiste ai terremoti, ma che, tuttavia, può cedere a un’erronea manutenzione. La memoria storica, da sola, non può garantire la stabilità dei nostri monumenti! Mi pare ovvio che bisogna attrezzarsi facendo ricorso alla tecnologia più sicura e avanzata per evitare il peggio al patrimonio architettonico così vasto che ci ritroviamo e salvaguardare la vita di chi lavora al suo restauro. La sicurezza è parte integrante della tutela: proteggere convenientemente il lavoratore rumeno che ha perso la vita ottemperando alla sua funzione avrebbe significato proteggere la Torre de’ Conti, il bene che si intende custodire, il cui crollo parziale non può essere considerato alla stregua di una notizia di cronaca, essendo un monito che rimanda a riflessioni serie sul sistema di sicurezza inerente ai cantieri di manutenzione e di restauro dei monumenti storici. Chissà quanti ve ne saranno in condizioni precarie? Ne esisterà una mappa?

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