L'arco di Ulisse

L’infanzia palestinese, il tributo più osceno dell’Occidente alla causa sionista

di Oscar Nicodemo 24 Maggio 2025

L’umanità del XXI secolo ha reso possibile che i bambini palestinesi, a migliaia, fossero uccisi, flagellati, storpiati e portati alla fame dagli oppressori. A Gaza, l’orrore, quello che si presenta nella sua veste malefica, che fa spavento e ribrezzo, è stato perpetrato regolarmente, ogni giorno, a tutte le ore, in qualsiasi momento. Si tratta della mostruosità più violenta e crudele, perpetrata da una civiltà all’altra, da una cultura all’altra, da una etnia all’altra. Quello che, dopo Auschwitz, non si pensava potesse riprodursi e che invece si manifesta nella sua spirale di orribile verità, ancora una volta scarsamente raccontata o tenuta in disparte, si è ripetuto nell’indifferenza generale delle nazioni occidentali, sovrintese da un potere in netta contraddizione con i princìpi che ne hanno scandito l’evoluzione. Della tragedia immane si è cominciato a scrivere e a parlare nella sua fase terminale, quando è sopraggiunta la certezza che non si potesse più evitarla.

Chissà, probabilmente le dimensioni di nefandezza che distinguono una pulizia etnica sono troppo grandi per essere contenute tra le righe dei giornali e dalle scalette dei talk e tg, sensibili alle stupide esternazioni della politica new age, meno alle problematiche che inchiodano l’establishment occidentale alle proprie responsabilità per come va il mondo. Le conseguenze, anche di ordine psicologico, dovute all’incessante assedio che ha divorato anima e cervello di chi ancora abita nella striscia di Gaza e in Cisgiordania rappresentano quanto di più terribile un conflitto sia in grado di generare tra chi è costantemente attaccato, asserragliato, tenuto sotto il fuoco nemico. Tra qualche anno saranno tutti bravi a parlare di un vasto numero di persone affette da malattie mentali, tra cui la depressione e la paranoia, causate, appunto, dalle condizioni disperate degli assediati, che per sopravvivere si saranno nutriti finanche di insetti e piante. E da chissà quante altre malattie potranno essere interessati, considerata l’assenza di un personale medico specializzato e di medicinali. Una mancanza che potrebbe rivelarsi devastante, al pari della malvagia azione di Netanyahu.

La pressione senza tregua per chi vive in queste condizioni per un tempo continuato è enorme, soprattutto per i bambini sopravvissuti, che, dimenticati dal mondo, vorrebbero trovarsi altrove e non in un luogo di morte e terrore, dove non hanno mai potuto giocare e ora non hanno neanche da mangiare. Come sia stato possibile girarsi dall’altra parte, mentre in una striscia di terra si verificava l’eccidio più atroce e significativo dell’ipocrisia legata alla doppia morale sovranista, lo spiegheranno bene, molto meglio di noi, gli antropologi del futuro. Le chiacchiere contemporanee per aderire con colpevole ritardo a un filone di verità non puliscono affatto la coscienza. E, quel che è peggio, risultano riprovevoli, tanto da aggiungere abominio al dolore.

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