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Natale in semilibertà

di Massimo Ferrarini
18 Dicembre 2021

Natale 2021 in libertà vigilata, il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno?

Mezzo vuoto se pensiamo al 2019, bella forza, ma se pensiamo all’anno scorso, direi senza dubbio mezzo pieno. Dimenticare in fretta gli avvenimenti tristi e spiacevoli fa parte della natura umana, rimuoverli del tutto è un eccesso di  positività.

Ripercorriamoli sinteticamente insieme. Non si poteva fare nulla, o quasi, dal 24 al 27  dicembre e poi nuovamente dal 31 dicembre al 3 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. In pratica, non si poteva uscire dalla propria regione, ne dal proprio comune, vietate le seconde case raggiungibili in altre date, con regole da far invidia al sudoku. Centri commerciali chiusi nel weekend, ristoranti aperti solo in zona gialla dalle 5 alle 18, se in zona arancione o rossa solo per asporto. Corsetta individuale, al massimo accompagnati dal proprio cane (anche noleggiato) solo in prossimità della propria abitazione, a casa per le feste era possibile ricevere al massimo due persone non conviventi,(sconsigliato), dalle ore 22 tutti a casa: coprifuoco! Ora, ci sarà stata qualche punturina, il commissario vestito da militare, gel e mascherine ancora attuali, le varianti Alfa, Delta e Omicron, le azioni di disturbo dei no-vax, no-green pass alimentate da pseudo intellettuali e personaggi dello spettacolo in disuso, ma vivaddio fino ad ora possiamo fare (quasi) tutto. Per cui direi che il bicchiere è senza dubbio mezzo pieno. Non possono dire lo stesso gli altri Stati, su questo tema siamo stati più virtuosi, anche se la UE ci bacchetta per aver adottato recentemente restrizioni non concordate, forse per una volta dovremmo essere presi come esempio, le critiche rimandiamole al mittente, quello che conta, come sempre, sono i risultati. Per quanto possibile, quindi, auguri di Buon Natale, o forse dovrei scrivere Buone Feste, tutti insieme, ma con mascherina.

Foto di Pixabay
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