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Danza: “Fabbrica Europa” a Firenze, “Paesaggi del corpo” a Velletri
FIRENZE _ Soprattutto danza in due appuntamenti imperdibili, tra la città di Firenze e i Castelli Romani nel Lazio. La prima riguarda la consueta rassegna di fine estate di “Fabbrica Europa”, come sempre popolata di star e vedettes e la seconda ,“Paesaggi del corpo”, che propone una trentina di eventi tra Velletri, Genzano e Rocca di Papa. Entrambi i festival al via il 13 settembre, si allungheranno anche nel mese di ottobre.
“Fabbrica Europa” a Firenze nel suo programma intreccia “visioni artistiche, generazioni e geografie differenti, restituendo un paesaggio performativo in costante trasformazione”.. In undici spazi diversi 130 artisti provenienti da 10 paesi proporranno una settantina, tra spettacoli, concerti, incontri, anteprime e prima nazionali e assolute. Giunta alla sua trentaduesima edizione la rassegna fiorentina si presenta come un festival diffuso che promuove la città a palcoscenico, sempre in sinergia con i teatri cittadini. L’arte quindi individua lo spazio urbano cone luogo reale da abitare e reinventare. Una città che è anche intesa come luogo scelto per immaginare “un terreno fertile in cui si innestano urgenze espressive, tensioni creative e visioni progettuali per incarnare linguaggi performativi in grado di aprire sguardi inediti, tracciare nuovi segni e dare voce alle identità in continua trasformazione del nostro tempo”.
Questi i luoghi prescelti: Parc ,Performing Arts Research Centre, ex Centrale Termica Fiat di Novoli, Museo Marino Marini, Palazzina Reale, Museo Sant’Orsola, Chiostro degli Angeli, Semiottagono delle Murate, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro della Pergola, Teatro Puccini, Teatro Cantiere Florida.
Tantissimi e di primo piano gli artisti protagonisti di questo ampio cartellone: da Romeo Castellucci a Rocio Molina, da Fanny & Alexander a Roberto Castello, da Takahiro Fujita a Philippe Kratz, da Gemma Hansson Carbone a Kostantinos Rizos.
Ad aprire ufficialmente il programma sarà “Senza titolo”, installazione performativa site specific di Romeo Castellucci, il 13 e il 14 settembre in otto repliche al giorno, 25 spettatori per volta) in uno spazio di archeologia industriale quale è l’ex Centrale Termica Fiat di Novoli risalente agli anni Trenta. La performance di Castellucci “attraverso la reiterazione di un gesto primitivo e ancestrale conduce in una dimensione oltre lo spazio e il tempo”. Per le star internazionali posto d’onore a Rocio Molina, Leone d’Argento Biennale 2022 e figura affascinante della nuova scena flamenca che il 20 settembre al teatro della Pergola propone in prima nazionale “Vuelta a Uno”. Molina – accompagnata dal chitarrista Yerai Cortés con il quale istaura un dialogo serrato mostra con potente forza espressiva una lotta, un ritorno a ciò che è vivo, all’euforia, al piacere. L’anima cerca di fuggire, di elevarsi e diventare Uno con il tutto. “Nella loro estasi non ci sono emozioni celate alla vista. C’è superamento dei limiti, perdita di equilibrio, abbandono della razionalità. I suoni si moltiplicano, mutano, trascinano verso una sorta di delirio: l’onda d’urto di una danza inarrestabile, divorata da un implacabile impulso creativo”.
In prima nazionale al Teatro Puccini il 3 ottobre sarà messo in scena “Until the Beginnings” di Mouvoir & École des Sables con danzatori provenienti dal Senegal, Francia e Germania, uno spettacolo trascinato da ritmi glovali dove i performer creano un dialogo sul concetto di accoglienza e ospitalità.
In un altro teatro bene in vista come il Cantiere Florida, il 21 settembre va in scena “Maldonne” della giovane coreografa francese Leila Ka che “rivela e veste le fragilità, le ribellioni e le molteplici identità indossate da cinque danzatrici per restituirci un potente affresco dell’universo femminile. Le interpreti vestono quaranta abiti, da sera o casual, da sposa, da ballo o da notte. Con paillettes, lunghi, ampi, attillati, oversize. Abiti che svolazzano, prorompono, ruotano, fluttuano, cadono. Cinque donne, vive, nelle loro diverse identità”.
Il 28 settembre al Parc va in scena “Notes on the memory of notes”, un viaggio sonoro immersivo fatto di composizione e improvvisazione. Il sassofonista Fabrizio Cassol esplora tecniche strumentali provenienti da tradizioni lontane. Adèle Viret, violoncellista dal suono profondo e sensibile intreccia il suo vissuto musicale con le sonorità di mondi lontani. Lorenzo Bianchi Hoesch, con la sua elettronica fluida crea paesaggi che si distaccano dai limiti tradizionali degli strumenti acustici.
Il 5 ottobre al Cantiere Florida , “Chair/Il Posto” di Mum & Gypsy, opera in prima nazionale del regista Takahiro Fujita, esplora i temi di identità, memoria condivisa, ricerca di connessione. Attraverso una struttura narrativa fatta di episodi reali, interviste, ricordi, flussi di coscienza, cinque giovani artisti, di diversi contesti culturali, convivono su un palco che diventa casa, spazio pubblico, luogo mentale.
Il 19 settembre Al Museo Marino Marini, in programma “Rotte Mediterranee” con Redi Hasa e Paolo Angeli. Nell’incontro tra il violoncellista albanese e il chitarrista sardo di fama internazionale “due universi sonori che aprono alla meraviglia. “La chitarra sarda preparata di Angeli, strumento unico al mondo, dialoga con il suono del violoncello di Hasamostrando nuove possibilità di raccontare l’antico di culture nate tra le sponde del Mediterraneo in chiave contemporanea”.
“Rrrrright Now” di Paola Stella Minnie e Konstantinos Rizos performance, in cartellone l’11 ottobre al Teatro Cantiere Florida, “attraversa il punk come rovina e profezia, trasformandolo in gesto coreografico. Figure marce e tragiche emergono dalle crepe della Storia, abitate da desideri e futuri perduti. Quattro danzatori e musicisti incarnano possibili “Rotten”, attraversati da una stessa ironia febbrile, nei panni di un ipotetico Riccardo III punk e profetico”. In prima nazionale.
Un’altra prima nazionale al Parc il 20 e 21 settembre. Megumi Meda presenta una performance autobiografica multidisciplinare, piena di umorismo, cuore e un tocco di follia.“Fish Άɪ Lens” che “unisce movimento e narrazione per costruire un romanzo personale che ripercorre in sei capitoli i momenti che hanno plasmato l’arte e la vita della coreografa attraverso sei città: Nagano, Amburgo, Amsterdam, Londra, New York, Berlino”.
Attenzione alla scena nazionale. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ospiterà il 10 ottobre “Sisifo Felice” da Philippe Kratz e Pablo Girolami per Nuovo Balletto di Toscana. “Il corpo, immerso in cicli di fatica e rinascita, diventa paesaggio, gesto, resistenza. Otto danzatori abitano un mondo in cui la felicità non è assenza di sforzo, ma radicale scelta di presenza. La musica unisce il dj set di Girolami alle sonorità organiche e solenni dell’organo di Anna von Hausswolff e Maxime Denuc, creando uno spazio sospeso fra tensione e abbandono”.
Il 2 ottobre al Cantiere Florida sono di scena Fanny&Alexander con “Ghosts”.Tra”apparizioni esplosive, colpi di scena e sottilissime inquietudini, l’universo di Edith Wharton, autrice dei racconti da cui lo spettacolo prende le mosse, ci interroga sul senso di fine, la nostalgia, il rimpianto, i rimorsi, la paura e l’amore per l’invisibile”.
Sempre al Florida prima nazionale (il 25 settembre) di “To repel ghosts/Lettera al padre” di Gennaro Lauro. “Una ricerca coreografica sul maschile e sulla possibilità di ritrovare con esso un contatto intimo, proprio e non normativo. Il lavoro nasce anche dal tentativo di scrivere una lettera al Padre”.
Il 12 ottobre sempre al Florida è di scena “Panoramic banana” a cura di MK in cui “si delinea un mondo a venire, in cui il disordine è la regola e l’ambiente è torbido, pulsante”.
Il 26 settembre il Museo Marino Marini accoglie Maria Chiara Argirò, figura emergente della scena jazz ed elettronica inglese con i suoi musicisti e la performer Klaudia Wittmanper “un dialogo tra movimento e suono, una ricerca di intimità attraverso corpo, spazio e luce”.
Sempre al Museo Marini Demetrio Castellucci e Massimo Pupillo, il 21 settembre presentano al Museo Marino Marini la musica di “Sleep Technique”, una performance di Dewey Dell nata sull’ispirazione della grotta di Chauvet e dalle sue antiche pitture rupestri.
Il 5 ottobre Il Chiostro degli Angeli ospita “Inferno a pezzi” di Roberto Castello, una rilettura inedita e site-specific in tre parti, pensata appositamente per il Festival, del lavoro che ha vinto il Premio UBU 2022. Lo spettacolo è qui in forma di puro teatro, senza le luci, né il video che abitualmente lo accompagna, così da dare pieno risalto alle coreografie e al lavoro degli interpreti. Il 27 settembre “Alone, Not Lonely” del compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia esplora la solitudine come spazio creativo di libertà e di connessione con se stessi. Conosciuto per la capacità di costruire ampie narrazioni musicali Raia al Museo Marino Marini alterna improvvisazioni avant-jazz e riletture di classici della tradizione.
Il 18 e 19 settembre alla Palazzina Reale Jacopo Jenna in “Manifestus” sviluppa una coreografia per tre performer ricercando una forma astratta di rappresentazione. Partendo “dal movimento delle mani e attraverso lo studio e l’ibridazione di alcune pratiche della street dance, si definisce un articolato sistema energetico che genera immagini e figurazioni in costante cambiamento”. Nelle stesse giornate alla Palazzina Reale va in scena “The Fridas” di Sofia Nappi/ Komoco, un duetto, ispirato al dipinto “Le due Frida” di Frida Kahlo, che esplora il complesso tema dell’identità umana attraverso un rapporto di complicità e contrasto tra due danzatori.
Ancora Sofia Nappi, il 17 e il 20 settembre in residenza al Parc apre “il processo di ricerca, al confine tra danza, teatro e arte performativa, per svelare la nascita di un’opera coreografica. “Pupo Unveiled” è un’esplorazione ispirata a Pinocchio di Collodi, ma restituita attraverso il linguaggio di Komoco. Con un’attenzione rivolta più alla fisicità che alla narrazione, svela gli impulsi più viscerali dei danzatori”.
Il 5 ottobre Saverio Lanza con “Le voci dei padri. Primo studio sulle ninnenanne nell’ombra” torna sulle tracce della voce, indagando, al Semiottagono delle Murate, “una sfera intima che parla di un universo maschile inedito, con memorie, gesti notturni, complessità dell’essere uomo oggi”. Il musicista Nicola Ratti al Parc, il 14 settembre, presenta l’ultimo album “Automatic Popular Music”.
Prima nazionale, il 28 settembre per la compagnia Xe di Julie Ann Anzilotti che al Teatro Cantiere Florida presenta “La terra non puà fare a meno del cielo” un lavoro che vuole trasformare in movimento il desiderio dell’essere umano di elevarsi, di essere avvolto da un amore superiore. I danzatori creano un dialogo tra materia terrestre e desiderio d’infinito per mettere in luce l’anelito alla spiritualità che è in ognuno di noi”. Il giorno prima al Parc incontro con Antonio Calbi che presenta il suo libro “Una danza di poesia. La ricerca di Julie Ann Anzilotti con la compagnia Xe”, edito da Casa Usher.
Nutrita la presenza a “Fabbrica Europa” di artisti delle ultime generazioni. Al museo Marini è di scena il 18 settembre il violoncellista Francesco Dillon. Il 4 ottobre nella stessa location Massimo Silverio, Nicolas Remondino e Vieri Cervelli Montel presentano la loro musica di ricerca tra tradizioni popolari e rielaborazione contemporanea.
“Fabbrica Europa” inaugura la nuova sezione “Esplorazioni” dedicato alla autorialità emergente di danza e teatro. Al Parc il 16 e 17 settembre prima nazionale di “Storie degli ultimi giorni” di Livia Bertolucci. Il 16 settembre YoY Performing arts si ispira a “C’è troppa luce per non credere nella luce” di Valerio Berruti per il suo “Ti ricordi del futuro?”. Giselda Ranieri il 17 settembre presenta “Ice Cream” mentre il il giorno stessoDaniele Bianco in “Magma cloud” in prima nazionale esplora il momento della nascita (26 e 27 settembre). Il 27 settembre Fabio Novembrini e Laura Scudella sono i protagonisti della performance “Varietà”. Il 9 ottobre Genny Petrotta in “Brinje me Brinje”mostra la sua ricerca sulle tradizioni albanesi.
In “Se domani” di Elisa Sbaragli la crisi prende forma nei corpi, nei suoni e nello spazio (11/ ottobre). Ne “L’eco della falena” di Ciro Gallorano una donna, sola in una stanza-mondo, attraversa ricordi che si frantumano e ritornano (12 ottobre). Al Florida il 9 ottobre c’è “Rimaye”: a partire da una riflessione sullo scioglimento e distacco dei ghiacciai, AzioniFuoriPosto “ragiona su corpi umani e corpi glaciali messi in relazione in quanto forze in movimento, capaci di trasformare il paesaggio e custodire memorie”.
“Il Vangelo di Cassandra” di Gemma Hansson Carbone è “un’esperienza immersiva dove la parola poetica e il movimento si fondono per esplorare temi universali, umani, politici, di trasformazione e desiderio” (7 e 8 ottobre al Semiottagono delle Murate).
L’8 ottobre al Museo Sant’Orsola una serata di danza, nell’ambito del progetto Shift Shaping Harmony, Innovating Forms & Thought finanziato da Creative Europe/UE, con performance di Blanca Lo Verde, Lupa Maimone, Teodora Grano, Poliana Lima, che riattivano un’architettura storica, 2svelando il potenziale generativo dell’arte contemporanea come strumento di cura, appartenenza e trasformazione”.
CASTELLI ROMANI
Dal 13 settembre al 26 ottobre a “Paesaggi del corpo” festival internazionale di danza ideato e diretto da Patrizia Cavola si terrà un viaggio tra linguaggi e visioni con compagnie provenienti da Italia, Belgio, Spagna, Germania e Cile con oltre trenta eventi da segnare sul taccuino. Il via nella Casa delle Culture e della Musica di Velletri il 13 settembre con gli spettacoli di Egribianco, “Wandern”, che riflette sui tempi delle trasformazioni,“Simposio” della Compagnia Bellanda ispirato dal mito platonico e “Dalet-Terra Solida” di ResExtensa.
Il giorno successivo nello stesso spazio Mandala Dance Company mostra “An Act of Recycle” performance interattiva di teatro e danza scritta e diretta da Daniele Lamuraglia, coreografie di Paola Sorressa. Asmed, Balletto di Sardegna in “Thaumata” richiama suggestioni tribali. “Binario 17” di Ersilia danza trasforma un incontro in stazione in parabola di resistenza e speranza, mentre “L’Ultimo uomo” di Atacama è “ispirato alle riflessioni filosofiche di Byung-Chul Han sulla società della prestazione”.
Dopo una pausa di qualche giorno s riprende sempre a Velletri il 20 settembre on la fragilità evocata da “Déjà Donné” in “Fragilitas-Atis”; la visionarietà fiabesca di Francesco Vecchione con Art Garage in “The Waltz of Silent Shadows”; “Konpira Fune Fune” di Movimento Danza/Collettivo Dieci; e l’universo poetico e ironico di Davide Tagliavinicon “That’s All” per Artemis Danza. Il giorno dopo a Genzano nelle sale del Palazzo Sforza Cesarini DanceHaus Company presenta “Fu Stella”; Hunt CDC mostra “Whisper”; seguirà la rivisitazione mitologica della dea “Venus” della spagnola Taiat Dansa; poi la riflessione sul valore e sull’identità di “Wert” del Tanzcompagnie Görlitz-Zittau diretto da Massimo Gerardi; e infine la dimensione intima e giocosa di “Street Tale”della Compagnia Arabesque.
Il fine settimana successivo, si torna presso la Casa delle Culture di Velletri con “Giselle Circle-Esercizi di stile” di Uscite di Emergenza/Ass. Cult. Atacama, che reinventa un classico del repertorio romantico, e con “Fa’atama” di Kinesis CDC, ispirato alle identità multiple della cultura samoana. Sabato 27 settembre dal Belgio Irene K con “Niemandland”; il Balletto Teatro Torino con “Noa”; la Compagnia degli Istanti con “Intersection Bach”; e dal Cile Paulina Mellado con “Decisiones Compartidas”.
Domenica 28 settembre il Palazzo Sforza Cesarini di Genzano accoglie nuovamente una serata corale, con il ritorno di Atacama, Irene K, Simona Bucci e Pie Mellado in un intreccio di sguardi e linguaggi che rispecchiano la vocazione internazionale del Festival.
Nuovamente a Velletri l’11 ottobre al Teatro Artemisio dove Ariella Vidach presenta “Nel Bosco del Futuro”, un racconto multimediale che intreccia danza, tecnologia e poesia diBruno Tognolini, immaginando un pianeta rigenerato nella diversità. In serata va in scena “Il Sale e il Pane” della DaCru Dance Company/Naturalis Labor,una riflessione visionaria e non convenzionale sull’amore, seguita da “Imago #2” di Megakles Ballet/Petranuradanza. Domenica 12 ottobre, sempre al Teatro Artemisio, Larumbe Danza dalla Spagna con “El Sussurro del Tiempo” fonde danza e tecnologia per esplorare l’essenza del tempo, seguita da “Leucò” di Borderline Danza, che rilegge il mito di Orfeo attraverso Cesare Pavese. Il Festival prosegue il 24 ottobre al Teatro Civico di Rocca di Papa con “L’Ultimo Uomo” della Compagnia Atacama, che torna anche il giorno dopo al Teatro Artemisio di Velletri, in un doppio appuntamento. Il viaggio si conclude domenica 26 ottobre alla Sala Tersicore del Palazzo Comunale di Velletri con “Ballroom” di Chiara Frigo/Zebra Cultural Zoo, realizzato in collaborazione con ATCL, una performance immersiva che “trasforma la sala da ballo in un luogo della memoria collettiva e del coinvolgimento diretto del pubblico, tra suggestioni pop e richiami cinematografici”.
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