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Teatro

Testimonianze e ricerca, festival di Akropolis a Genova. A Cagliari il teatro di figura di “Anima If”

di Walter Porcedda
30 Ottobre 2025

GENOVA _ Festival d’autunno a Genova e Cagliari. Con coraggio, ostinati a proseguire il cammino sulla ricerca intrapreso sedici anni fa, quelli di Teatro Akropolis sollevano il sipario sulla nuova edizione di “Testimonianze, ricerca, azioni” il festival sotto la Lanterna con un programma forte ed esteso nonostante il doloroso, incomprensibile e maledetto taglio che, nonostante i punteggi di tutto rispetto accumulati nel loro lavoro li ha espulsi dal novero delle manifestazioni supportate dal Ministero della Cultura. Caso unico assieme al romano “Teatri di Vetro”, altro importante punto di riferimento, tra i pochissimi dello Stivale, dedicato a chi sperimenta in piena libertà sulla scena. A prezzo di un duro sacrificio personale i teatranti liguri orgogliosamente rispondono alla serrata decisa dalla commissione ministeriale mettendo un grande impegno nel realizzare la rassegna dedicata proprio a una ricerca “intrinsecamente democratica e radicale” che “riscrive le trame del contemporaneo, intrecciando culture e linguaggi in un dialogo vivo e incessante”. Per un mese, sino al 29 novembre. Il festival abiterà abiterà diversi luoghi della città: dal Teatro Akropolis a Sestri Ponente a Villa Durazzo Bombrini a Cornigliano fino al Palazzo Ducale accogliendo gli spettatori con un programma di appuntamenti che spaziano dal teatro alla danza, dal cinema alla musica all’insegna del contemporaneo esplorando linguaggi e tematiche. “Non si tratta di trovare una verità assoluta, ma di navigare tra le pieghe del presente e della tradizione, affrontando il conflitto tra ciò che è dato e l’inconsistenza del tempo” dove gli artisti “come (ri)cercatori intrepidi, valicano se stessi, lasciando opere effimere eppure potenti – non risposte, ma passaggi verso l’ignoto”.

Afferma Clemente Tafuri, direttore artistico del festival: “Chi fa ricerca nell’arte (e in tutte le attività umane) garantisce a chiunque la legittimità della propria posizione e del suo superamento, prevede inevitabilmente che la verità sia un concetto da attraversare e ridiscutere e come tale non esista in termini assoluti. La ricerca nell’arte è uno dei modi per confrontarsi con le questioni fondamentali di una e, soprattutto, più culture, per intercettare, approfondire e ridisegnare le trame di ogni linguaggio ed evento del contemporaneo.”

Una scena da “About love and death. Elégie pour Raimond Hoghe” di Emanuel Eggermont/L’Anthtracite”,, spettacolo anteprima del festival di Teatro Akropolis “Testimonianze, Ricerca azioni” (Fotografia di Jihye Jung)

E’ “About love and death. Elégie pour Raimond Hoghe” di Emanuel Eggermont/L’Anthtracite”, elegia danzata dedicata “ ispirata al coreografo scomparso in cui amore e morte fanno da sfondo all’intreccio tra la tavolozza iconografica e musicale di Raimund Hoghe e l’immaginario cinestetico di Emmanuel Eggermont” l’anteprima della rassegna tenuta il 29 e 30 ottobre e che ha deciso di di dedicare un particolare focus alla musica con l’evento del 9 novembre a Palazzo Ducale: “La nascita della tragedia dallo spirito della musica” con Federica Montevecchi, Carlo Sini, Enrico Pitozzi, Cristina Grazioli e Pietro Borgonovo. A cura di Clemente Tafuri. Cinque studiosi e filosofi guidano una riflessione ispirata dal testo di Nietzsche in cui si affrontano i temi della crisi del linguaggio, il rapporto tra arte e vita, il ruolo della danza, teatro, musica e parola come pratiche di conoscenza. Il convegno si chiude con il concerto “Giacinto Scelsi: opere 1954-1987” sempre a Palazoz Ducale con Roberto Fabbriciani al flauto e ottavino, Fabio Bagnoli all’oboe e Federico Bagnasco al contrabbasso, ideato da Pietro Borgonovo in collaborazione con GOG Giovine Orchestra Genovese. Altro appuntamento musicale in programma il 13 novembre al Teatro Akropolis è il concerto di Roberto Doati e Gianpaolo Antongirolami “Lo spirito del rischio. Omaggio ad Anthony Braxton”, una partitura per sassofono contralto ed elettronica che alterna opere del maestro del free jazz a improvvisazioni grafiche ispirate a simboli extraeuropei, creando un vortice imprevedibile tra composizione e caos sonoro.

La danzatrice Lupa Maimone in “Finzioni” spettacolo che apre la sezione danza del festival “Testimonianza Ricerca Azioni” del Teatro Akropolis nei prossimi giorni in programma a Genova (Fotografia di Francesco Rosso)

Danza

Ed ecco gli appuntamenti della danza (tutti al Teatro Akropolis), un settore particolarmente caro a “Testimonianze”. Ad aprire sarà la giovane Lupa Maimone (Compagnia Oltrenotte)che il 13 novembre presenta “Finzioni” uno spettacolo “surrealista” che mostra “come tutto ciò che vediamo possa cambiare indagando il rapporto tra corpo, oggetto e magia”. Due giorni dopo è la volta di “Strangers in the Night” coreografia collettiva di Jos Baker. Linus Jasner e Carlo Massari di C&C Company/SPaCCa che intreccia “materiali iconografici, fotografici, video, testuali e sonori”. Il pomeriggio successivo il gruppo nanou investiga in “Arsura” l’identità come “apparizione leggibile solo nell’azione, presenza fantasmatica che appare e svanisce”. Quattro sere più tardi lo sguardo di Lucia Guarino si posa su “Pinocch-Io”, un corpo immaginato che “tenta di farsi carne e mondo esercitando il desiderio viscerale di diventare umano”. Il 22 novembre tre danzatrici, guidate attraverso degli auricolari, seguono indicazioni impreviste che trasformano il movimento, generando interpretazioni sempre diverse per “Trakt” di Paola Bianchi. Il 26 novembre “Panopticon”di Vasiliki Papapostolou aka Tarantism prende il nome dal modello di Bentham e si ispira alla lettura foucaultiana dell’auto-sorveglianza interiorizzata. L’opera, indaga “il desiderio di sfuggire al giudizio sull’identità in un ambiente monotono, regolato da norme, routine o aspettative sociali”.

La sera successiva “Le fumatrici di Pecore” della Compagnia Abbondanza/Bertoni, racconta “l’incontro di due danzatrici che trasformano fragilità e forza in materia scenica”.

Teatro

L’arte come strumento per crescere e includere. Questo il filo che da oltre dieci anni connota il lavoro di Teatro Akropolis con gli studenti delle scuole di Sestri Ponente. Stavola il percorso sarà quello di “Moby Dick” performance collettiva in programma nelle vie di Sestri il 14 novembre a partire dalle 10 del mattino quando un corteo di centinaia di bambini delle scuole primari partecipano a un’azione corale ispirata al capolavoro di Melville, guidati dal capitano Achab nell’inseguimento della Balena Bianca.

Un momento dello spettacolo di danza “Strangers in The Night” coreografia collettiva a cura di Jos Baker. Linus Jasner e Carlo Massari di C&C Company/SPaCCa ospite del festival di Genova  (Foto di Luca Del Pia)

Masque Teatro, compagnia fondata da Lorenzo Bazzocchi, la stessa sera va in scena con “Oh Spirito!” monologo interpretato da Eleonora Sedioli con musiche di Stefano Pilia, che “evoca un’attesa interiore e un dialogo con il fantasma personale in un flusso sospeso tra ascolto e smarrimento” (al Teatro Akropolis).

I Batisfera Teatro portano in scena il loro teatro da tavolo “una forma d’arte che trasforma oggetti quotidiani in narrazioni epiche e intime.” con una sorprendente saga, “La Grande guerra degli Orsetti gommosi” (alle ore 10,30. 16 e 17) che trasforma un tavolo in un campo di battaglia tra piccoli orsetti di gelatina e dinosauri, alternando comicità e tragedia per soli 25 spettatori alla volta. I Batisfera hanno ricevuto il premio al recente festival del Fringe di Edimburgo in Scozia). Nella stessa giornata Claudio Montagna torna al festival con due spettacoli: “Orecchie d’asino” (alle 11 e alle 15) che narra la migrazione di una donna e suo figlio dal sud al nord di un’Italia unita da poco e “Aeroplani di Carta (alle 17,30) ambientato a Napoli nel 1944, dove adolescenti affrontano amori proibiti intrecciando memoria personale e collettiva in un racconto poetico e struggente (tutti gli spettacoli vanno in scena a Villa Durazzo Bombrini).

Cinema e teatro

“Dissolvenza in nero” è una rassegna di film e opere video che accompagnano gli spettacoli nelle giornate di festival, per indagare il dialogo fra linguaggi sui temi della rappresentazione, del corpo e del pensiero.  La rassegna al Teatro Akropolis si apre con “Sado” di Davide Palella dedicato all’ “isola dell’esilio” dove artisti, monaci e politici vennero esiliati dallo shogunato giapponese (14 novembre).  Lucien Castaing-Taylor, Véréna Paravel presentano “Leviathan” un documentario sperimentale che immerge lo spettatore nella vita dei pescherecci industriali dell’Atlantico (19 novembre). In rassegna anche i film del ciclo di Teatro Akropolis “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro”: il 20 novembre “Gianni Staropoli”, la sera successiva “Carmelo Bene” e infine il 22 novembre “Paola Bianchi”.

Una scena dallo spettacolo dei Batisfera Teatro “La grande guerra degli orsetti gommosi” che trasforma un tavolo in un campo di battaglia tra orsetti di gelatina e dinosauri alternando tragedia a comicità (Foto di Sabina Murru)

Butoh

Il Festival di Akropolis dedica una giornata unica in Italia al butoh, la danza-teatro giapponese nata dalle ceneri del dopoguerra, dove “movimenti lenti dialogano con l’anima, intrecciando emozioni profonde e silenzi esistenziali”.

Celso Istituto di Studi Orientali ospita “Nello spazio vuoto. La disciplina del corpo e della mente nel teatro-danza giapponese No e Butoh” dialogo fra Natsuko Kono (danzatrice butoh) ed Emanuela Patella intorno al vuoto zen e alle eredità filosofiche del butoh, confrontandolo con il teatro nō per riflettere su corpo, mente e liberazione (27 novembre).

In prima assoluta “Omaggio alla morte” di Imre Thormann dove il maestro svizzero, allievo diretto di Kazuo Ohno, evoca la semplicità primordiale del butoh attraverso un dialogo silente tra corpo e ombra, un rituale che invita a contemplare la finitezza con grazia spettrale (28 novembre Teatro Akropolis).

Imre Thormann torna in scena (il 29 novembre a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio) con ”Enduring Freedom”in cui trasforma il proprio corpo attraverso la disciplina del butoh, rendendo ogni gesto e respiro segno vivo di un linguaggio essenziale.

Lo stesso giorno, è in programma l’incontro “Le incursioni del butoh nel repertoorio occidentale. Le sacre e Giselle tra scandalo, rituali e fantasmi” a cura di Samantha Marenzi, un’esplorazione delle riletture di classici occidentali come “Giselle” e “Le Sacre du Printemps” nel butoh. La giornata prosegue con la proiezione di “The nusic box of Nyon” film di Masaki Iwana in prima assoluta, su un viaggio tra Europa e Giappone (tutti questi eventi si tengono nella Sala delle Donne).

Con “Life under water” Natsuko Kono riflette sul disastro di Fukushima e sul dualismo dell’acqua, una performance immersiva ispirata a figure femminili segnate da coercizione e violenza, dove il butoh si trasforma in un flusso acquatico (Sala del Maggior Consiglio).

In “Trakt” coreografia a cura di Paola Bianchi tre danzatrici, guidate attraverso degli  auricolari, seguono indicazioni impreviste che trasformano il movimento generando interpretazioni sempre divers (Foto di Stefano Scheda)

Progetto Icone e Oscillazioni

La sedicesima edizione di “Testimonianze, Ricerca Azioni” si arricchisce con lo speciale progetto di curatela “Icone”, a cura di Clemente Tafuri. A quattro artisti è stato chiesto di accompagnare i loro spettacoli con momenti di approfondimento ispirati a un confronto diretto con un’opera, un autore, un concetto che ritengono essenziale nel loro percorso. Gli artisti e gli spettacoli inseriti in “Icone” al Teatro Akropolis sono Masque Teatro con “Perchè passi un po’ di caos libero e ventoso” (14 novembre ). C&C Company con “Assonanze, risonanze, riverberi” (15 novembre), Gruppo Nanou per “Specie di spazi”(16 novembre) e Paola Bianchi con “Fame” (22 novembre). Torna ad Akropolis Roberta Nicolai con “Oscillazioni” un progetto curatoriale che, attraverso strategie performative diverse e una pluralità di attività, pone l’attenzione, oltre che sull’opera, sul processo creativo. In programma “Variante B. Not Found” di Teatringestazione: un détournement dell’immagine in pittura e della pittura in video, e della disposizione spaziale del teatro classico. A seguire “Ludi” espressione di alcuni momenti del lavoro di ricerca e composizione di “Pragma. Studio su mito di Demetra”, produzione del 2018 di Teatro Akropolis. Un “confronto “sporco” fatto di attrazione e di rifiuto, un rinnegare rammemorante che dà vita a un gioco, un ludus, tra immagine cinematografica e immagine corporea che prende forma dalle trame del mito” (26 novembre).

Incontri

Un’agenda fitta di incontri questo anno al festival di Akropolis. Si comincia il 14 novembre al Museo Biblioteca dell’Attore con lo studioso Marco De Marinis in “Alla ricerca del Coro perduto e altre eresie del Novecento teatrale”. Il pomeriggio successivo A Villa Durazzo Bombrini si inaugura “Heliopolis” archivio digitale dedicato alla performance in occasione dell’acquisizione in archivio di ben 1800 volumi del fondo “Antonio Attisani”, figura cardine della ricerca teatrale che coniuga pratica, critica e riflessione filosofica concependo il teatro come atto di resistenza e conoscenza. “Foglio mondo. Dialoghi Transdiciplinari” è l’appuntamento annuale dedicato all’incontro tra saperi, Carlo Sini e Florinda Cambria dialogano sul rapporto tra l’uomo e la natura e sulle trasformazioni necessarie per un’esistenza sostenibile alla luce del progresso tecnologico, intrecciando le proprie esperienze di ricerca e studio (19 novembre al Teatro Akropolis).

Claudio Montagna torna al festival di Teatro Akropolis con due spettacoli: “Orecchie d’asino” che narra la migrazione di una donna dal Sud al Nord e “Aeroplani di carta” ambientato nella Napoli del 1944

“Invisibili, Invincibili. Burattinai e Burattini” vede assieme Alfonso Cipolla, Maria Dolores Pesce, Giulia Taddeo e Angela Zinno in un viaggio nell’arte millenaria dei burattini, analizzandone tecniche, storie e significato culturale come metafora di identità (20 novembre Università di Genova). Sempre il 20 novembre (ma al teatro Akropolis) la presentazione del libro “Pensare il Teatro” di Roberto Cuppone in dialogo con Maria Dolores Pesce.

Per “Incorporeo. Una giornata di studi” Lorenzo Mango, Salvatore Margiotta e Mimma Valentino si concentrano sul corpo come medium performativo, unendo teoria e pratica per svelare come l’incarnazione plasmi l’esperienza artistica contemporanea (21 novembre al Teatro Akropolis). Ultimo solo in ordine cronologico l’appuntamento il 28 novembre a Villa Durazzo Bombrini con “Rischio culturale. Ricerca e sostenibilità” dove Claudio Angelini, Fulvio Baglivi, Danila Blasi, Livia Cavaglieri, Lucrezia Ercolani, Giacomo Montanari, Roberto Naccari, Gabriella Stazio e Alessandro Toppi sono protagonisti di un incontro tra artisti, operatori e istituzioni che affronta le fragilità della ricerca artistica e le prospettive di sostenibilità. Il dibattito si concentra su tre assi: rapporto tra ricerca e autonomia creativa, economia e gestione del rischio d’impresa, equità territoriale nell’accesso alle risorse.

In “Pinocch-Io”, spettacolo a cura di Lucia Guarino un corpo immaginato “tenta di farsi carne e mondo esercitando il desiderio viscerale di diventare umano” (Fotografia di Luca Del Pia)

“Anima If” a Cagliari

Di “diritti e di rovesci” racconta invece “Anima If” importante rassegna dedicata al teatro di figura allestito da otto anni a Cagliari dalla Compagnia Is Mascareddas, premio Ubu 2023 che sin dalla sua nascita ha ospitato spettacoli e compagnie provenienti da tutto il mondo, selezionate per il loro livello di ricerca e capacità di leggere la contemporaneità andando oltre la tradizione di un’arte nobile come è quella del teatro di figura. Tra gli ospiti di questa edizione che ha avuto alcune anteprime nelle periferie della città: Husam Abed, Ezéquel Garcia-Romeu. Marta Cucunà, Patrizio Dall’Argine e Daria Ivanova (ha dato forfait per indisposizione Valentino Mannias che avrebbe dovuto presentare una singolare versione di Amleto con delle marionette costruite ad hoc proprio da Is Mascareddas). Fino a domenica il festival rivolto ad un pubblico adulto si tiene negli spazi de Sa Manifattura con la direzione artistica di Donatella Pau che afferma come “In questi tempi che sembrano più che mai complessi e ingovernabili, il diritto al vivere e al morire in uno spazio di dignità non negoziabile diventa un imperativo etico, chiaro e inappellabile», spiegano gli organizzatori, «Il teatro di figura, con la sua potenza simbolica, si rivela lo strumento più acuto per indagare questa dialettica e scrutare le ombre che l’accompagnano”. Un’anticipazione del festival, al faro di Sant’Elia, e nel Parco della IV Regia, è stato l’allestimento di “Dimmi cosa vuoi vedere” di Marta Cuscunà, versione sonora dello spettacolo “Earthbound ovvero le storie delle Camille”. Nato insieme a Al. Di. Qua. Artists – Alternative Disability Quality Artists, “Dimmi cosa vuoi vedere” è un nuovo modo di fruizione dello spettacolo mostrato anche a Sa Manifattura.

Un momento di “Dimmi cosa vuoi vedere” di Marta Cuscunà protagonista dell’anteprima en plein air del festival internazionale di teatro di figura”Anima If” allestito da Is Mascareddas a Cagliari

Il Teatro Medico Ipnotico con il maestro Patrizio Dall’Argine porta in scena invece “Charlie Gordon”, una trasposizione del capolavoro novecentesco “Fiori per Algernon” diDaniel Keyes. A fare gli onori di casa è la stessa Donatella Pau de Is Mascareddas con il coinvolgente “Sig.ra Rossetta”. Con la regia di Anna Fascendini e le musiche originali di Tomasella Calvisi, lo spettacolo è un monologo silenzioso, nel quale una donna sola aspetta che qualcuno vada a trovarla. Ma nessuno arriva e così, mentre la memoria traballa, gioca con quello che indossa e prova a raccontare la sua storia.

Il Theatre de la Massue presenta invece “Le scripotgraphe” spettacolo interattivo di scrittura automatica. Sei autori drammaturghi siedono attorno a un grande tavolo. La loro immaginazione viene ispirata dell’agire di una marionetta mentre il pubblico assiste a questa improvvisazione creativa. Chiusura di serata (venerdì) con il teatro da tavolo di “The Walker” dei cileni David Zuazola e Unia Teatr Niemożlìwy: un viaggio di sopravvivenza che racconta la storia di migliaia di esseri umani costretti a fuggire dall’orrore dei conflitti armati.

Le migrazioni, le condizioni dei migranti, la figura della donna in contesti disagiati e le dinamiche del potere sono tra i temi di “Questo non è un amore”, la performance che la compagnia italo-cilena CrepaMuro Teatro propone sabato partendo da una pipa e del tabacco uno spettacolo che riflette sulla realtà con sguardo tagliente, ironico e politico. A seguire torna in scena il Theatre de la Massue con “Le scriptographe”.

“Brigitte e le Petit Bal Perdue” è uno spettacolo di teatro in miniatura per pochi spettatori per volta a cura di Nadia Addis della CompagniaNando e Maila ospite al festival “Anima If” di Cagliari

Domenica 2 l’ultima giornata di Anima If si apre alle 18 con l’esito scenico di “The sixth sense”, workshop di teatro esperienziale tenuto dalle registe ucraine Daria Ivanova e Kateryna Lukyanenko. Alle 19 arriva invece “La varecchina” di e con Betti Pau: lettura tragicomica che da una vicenda personale tocca temi quali il valore della cura, dell’assistenza, della fragilità umana.

Alle 20,30 a chiudere domenica l’VIII edizione del festival sarà Husam Abed e Dafa puppet theatre (Palestina-Repubblica Ceca) con “War Maker”, spettacolo multidisciplinare che fonde arte visiva, nuovi media, documentario e teatro d’oggetto ispirato alla storia dell’artista palestinese Karim Shaheen, costretto a un esilio continuo a causa delle guerre.

Durante il festival sarà possibile visitare la personale fotografica di Giansalvo Cannizzo“Oups tant pis” (Ops, pazienza) un progetto che nasce da un doppio trauma: la fine di una relazione amorosa e una diagnosi oncologica. In risposta l’autore costruisce un archivio fotografico, affettivo e radicale.

In “Brigitte e le Petit bal perdu” spettacolo in miniatura per pochi spettatori alla volta di Nadia Addis (Compagnia Nando e Maila) che porta gli spettatori alla riscoperta di Brigitte, un’anziana signora che un giorno, aprendo un vecchio comò, ritrova alcuni oggetti del passato. Tutti i giorni alle 19.45.

Husam Abed e i Dafa Puppet Theatre, compagnia ceca e palestinese chiudono  il festival di teatro di figura “Anima If” di Cagliari con lo spettacolo  “War Maker” in cui fondono teatro di oggetti, nuovi media e arte visiva
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