Teatro a Cagliari, tra “Vortici” e Meraviglie possibili

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7 Ottobre 2023

Sardegna Teatro si lancia nei “Vortici” così come ha battezzato la nuova rassegna che terrà nel capoluogo sardo per indicare “nuove grammatiche per abitare i luoghi. Il tutto con spettacoli e performance fino al 14 di dicembre. Gli spazi, obtorto collo, anche per assenza ormai da qualche anno di un teatro vero e proprio, sono quelli della ex Manifattura Tabacchi, l’open space sul mare davanti al Padiglione Nervi. Spazi dove Sardegna Teatro ha deciso di allestire “con l’intento di interagire nello spazio pubblico per sviluppare azioni di senso, e non riproporre semplicemente la dinamica frontale del teatro nello spazio aperto”. Il desiderio, per Massimo Mancini, direttore di Sardegna Teatro è di entrare “in relazione con le periferie, senza snaturarle, non volendole trasformare in centro, ma cercando di entrare in una relazione duratura con gli spazi pubblici della città”. Per abitare davvero i luoghi _ continua _ bisogna costruire in modo situato e consapevole relazioni tra parole, persone, azioni, impegnandosi a lasciare delle tracce, non soltanto impronte. Le pratiche artistiche modellano in modo mutevole i significati degli spazi, dove il gesto e la parola ridiscutono le modalità di esistenza e coabitazione”. Ecco da qui i “Vortici” parola che suggerisce “un movimento insieme centrifugo e centripeto di commistioni e possibilità, tra ambienti e paesaggi che appartengono a sottoboschi onirici, – nei quali la natura riacquista spazi liberi di incoltura – e topografie modificate dagli sguardi creativi.

La danzatrice Annamaria Ajmone in “Il segreto”ospite della rassegna “Vortici” di Sardegna Teatro (foto di Achille Mauri)

La prospettiva dai e sui margini si traduce nella capacità di riconfigurare paesaggi, come pratica collettiva individuale, senza nostalgie di rassicuranti luoghi identitari”.

Dopo le repliche di Alice Ruggero con “Zili” e “Tana” di Tpo, produzioni che legano il Centro di produzione danza a Sardegna teatro e al festival Tuttestorie. il 7 e l’8 ottobre al Parco del padiglione Nervi la brava danzatrice Annamaria Ajmone presenta “Il segreto”, azione coreografica per performer e Rose Spinner (un attrezzo usato dai pattinatori per migliorare l’equilibrio), macchine sonore e rotanti di Francesco Cavalieri.

“La danza si compone e si decompone continuamente, dando l’impressione che il corpo assuma sempre diverse forme e si componga di nuove sostanze, allineandosi o scostandosi dagli elementi di cui è composta la scena”.

Il 7 ottobre tornano in scena i RezzaMastrella, ospiti quasi fissi delle rassegne di Sardegna Teatro che ama particolarmente questo duo di scena proprio con uno spettacolo coprodotto da Sardegna Teatro con il Vascello di Roma: “Hybris” il 7 alle 20,45 al Lazzaretto. “Hybris” è un’indagine attorno al rapporto tra natura e cultura, sull’esistenza dell’uomo, sulla sua tracotanza”.

I Rezza Mastrella in “Hybris” ospiti della rassegna cagliaritana con il loro ultimo spettacolo (Foto di Annalisa Gonnella)

Il 13 e 14 ottobre all’ex Manifattura e poi a fine serata con dj set all’Exma va in scena “Dillo a papà” di Bush Hartshorn, un invito a compiere un’azione artistica, a raccontare quello che avremmo voluto dire a nostro padre. La performance è rivolta a una persona alla volta e ciascuna replica sarà in un orario e in un contesto urbano molto differente.

Abigail Browde e Michael Silvesrtone, i 600 Higwaymen presentano il 18 ottobre “A 1000 ways” un trittico di incontri tra sedici sconosciuti. Ciascun episodio di A 1000 ways esplora la zona d’ombra tra l’estraneità e la parentela, la distanza e la prossimità e il modo in cui un piccolo raduno può prendere decisioni profondamente radicali. La versione italiana è agìta in scena da Elisa Pistis.

Ancora un’altra performance, “La citta che cammina” con sei repliche dal 26 ottobre al 1 novembre con partenza dalla Stazione FS di Piazza Matteotti. Leonardo Delogu e Valerio Sirna invitano un gruppo di artisti e abitanti a essere i protagonisti della versione site-specific cagliaritana, per attraversare – come in un lungo piano sequenza cinematografico – le strade, gli scorci e i paesaggi del capoluogo sardo.

Ancora un altro attraversamentio urbanoi il 3 e 4 novembre con”Cities by night” di Valentina Medda, un progetto partecipativo che riguarda la percezione del pericolo nello spazio urbano da un punto di vista femminile.

Un momento della performance “A 1000 ways” di 600 Highwaymen (foto Laura Farneti)

Da lunedì 6 al 12 novembre torna il teatro del giovane teatrante romano Niccolò Fettarappa vincitore di Inbox dello scorso anno (con “Apocalisse tascabile”) con “Lo Sparanoia-atto unico senza feriti gravi purtroppo”, spettacolo prodotto da Sardegna Teatro. Dal 16 al 18 novembre a Sa Illetta andrà in scena “Sota Terra”, spettacolo di Moon Ribas e Quim Girón creato tra Mataró (Catalogna) e Cagliari (Sardegna) coprodotto da Transversal Consortium Network Cultural Activities e Teatro di Sardegna che, durante il processo di creazione, ha collaborato con due cori per esplorare il rapporto che gli esseri umani hanno con il sottosuolo e il pianeta. Gli artisti invitano il pubblico a diventare esploratori cibernetici, equipaggiati con lampade frontali e braccialetti cibernetici (che vibrano quando il pianeta ha attività sismica) e lasciare la superficie per scivolare sotto la terra. Il 28 e 29 novembre si potrà assistere a “anonimasequestri” di Leonardo Tomasi lo studio che ha appena vinto il Premio Scenario.

Il 9 e 10 dicembre negli spazi del Lazzaretto andrà in scena “Le Ripetizioni”– Live di Parisi – Salvatori – Talarico dedicato alla storia di Joyce Salvadori Lussu . Ancora un lavoro di Leonardo Tomasi. Si tratta di “Memento mori” di Lyto Triantafyllidou che andrà in scena alla ex Manifattura dal 12 al 14 dicembre. “Memento mori” è un “bizzarro processo alla memoria che esplora i paradossi del ricordare e del dimenticare come nel fenomeno della cancel culture, nell’ostracismo e nella damnatio memoriae che definiscono la nostra storia e il nostro futuro”.

A novembre approda a Cagliari “Lo Sparanoia-atto unico senza feriti gravi purtroppo” di Niccolò Fettarappa (Foto Antonio Ficai)

Quasi in contemporanea parte anche “Le meraviglie del possibile”, festival pioniere di teatro e nuove tecnologie che a differenza di Sardegna Teatro uno spazio teatrale suo, anche se piccolo ma attrezzato, permette di gestire tutti gli appuntamenti della rassegna dal 5 al 30 ottobre allo Spazio Domosc di via Newton del cartellone messo a punto da Kyberteatro. Dopo il via presso i locali della Biblioteca di Quartu , per iniziativa di Arcoiris, della presentazione del libro “”Performing media.Un futuro remoto” a cura di Gaia Riposati e Massimo Di Leo dedicato all’opera del changemaker Carlo Infante, già critico teatrale, il festival è entrato nel vivo il 6 e 7 con la performance multimediale “Woe/Wastage of Events” del Collettivo Onar prodotta dalla compagnia teatrale Malte, idea, resti e regia di Giacomo Lilliù, attore e regista marchigiano di origini sarde con esperienze all’attivo in ambienti 3D, realtà virtuale, disegno del suono con le musiche originali di Giulia Rae. Lo spettacolo ha vinto l’open call del festival cagliaritano e ha debuttato recentemente a Fabbrica Europa.

Un’immagine al calcolatore durante lo spettacolo “Woe/Wastage of Events” del Collettivo Onar, regia di Giacomo Lilliù

“WOE/Wastage of Events è un’opera ibrida che avviene contemporaneamente in presenza e sulla piattaforma di streaming Twitch. Un viaggio nella realtà virtuale che comincia in un deserto, il dispositivo scenico vede al centro uno schermo che, come un portale, si apre su luoghi disabitati, un dimenticatoio in cui dell’umano aleggia solo l’assenza. Attorno allo schermo tre figure: un performer con equipaggiamento VR, attraverso i cui occhi si compie la perlustrazione; un’artista del suono che sonorizza dal vivo gli ambienti; uno speaker, che con voce distorta dal microfono scandisce cronologie di file e divagazioni sul tema della memoria. La strumentazione ribalta lo stereotipo delle tre scimmie sagge che non vedono, non sentono e non dicono il male. Gli spettatori sono guidati in questo mondo da Lapis Niger, l’artista che lo ha disegnato e che modifica lo spazio sotto i loro occhi, e dalla voce di Giacomo Lilliù. Una performance multimediale in cui umano e tecnologico si fondono l’uno nell’altro, si scoprono simili in quanto entrambi destinati a registrare e analizzare accadimenti, perché entità fondate sulla memoria”. Al termine dello spettacolo un talk con Carlo Infante.

Appuntamento successivo il 14 e 15 ottobre alle ore 18 con “Anima blu” , teatro e nuove tecnologie per l’infanzia dedicato a Chagall a cura di Tam Teatromusica con Flavia Bussolotto e Davide Cortesi, idea di Michele Sambin autore anche della regia.

Un momento dello spettacolo “Anima Blu” dedicato alla pittura di Chagall al festival “Le meraviglie del possibile”

“Gli autori, alimentati dalle immagini ricche di suggestioni del pittore  Chagall  hanno tessuto trama e ordito fino a costruire una piccola storia. Si sono immersi nel suo mondo iconografico e poetico per farne emergere un racconto che ha dato tempo e sviluppo alla pittura. Un mondo silenzioso ha così trovato la sonorità. L’incontro tra i corpi dei due attori e le immagini pittoriche avviene all’interno di un dispositivo scenografico che consente la realizzazione di figure ibride tra il reale e il fantastico.”

“Katabaza” della compagnia polacca Transtopia Theatre di Cracovia, 20 e 21 (ore 21) unisce teatro e nuove tecnologie per raccontare “l’automitologizzazione”. E’ in pratica “un viaggio in se stessi che parte dall’autobiografia, dalle connessioni familiari, dal rapporto che l’autore del testo, Dominik Setlak, ha avuto con suo nonno. Questi presupposti stimolano domande sul funzionamento della personalità nello spazio sociale e determinano una presa di coscienza del mondo che ci circonda: simboli universali, gesti rituali che accompagnano il pubblico nel cerchio del subconscio. Katabaza espande i confini della percezione dei fenomeni quotidiani e permette di immergersi nei nostri ricordi e nelle storie che modellano tutti noi come esseri umani, come individui o forse infinite singolarità”. In scena: Julita Golinska – Setlak, Gabriela Kuczynska, Dominik Setlak.

Una scena dallo spettacolo “Katabaza” della compagnia Transtopia Theatre di Cracovia al festival di Kyberteatro

Giovedì 26 ottobre alle 10,30 è im programma un talk che vede coinvolte l’attrice Giuditta Mingucci, direttrice del teatro “Giovanni Testori” di Forlì e codirettrice di Elsinor, centro di produzione milanese, Dirk Neldner project leader di “PlayOn!” e Nina Zedda direttrice del cagliaritano Kyberteatro. “PlayOn” è un progetto co-finanziato dal Programma Creative Europe dell’Unione Europea. “Il periodo attuale è caratterizzato dall’intreccio tra realtà e virtualità. Le tecnologie immersive creano nuove esperienze per gli utenti che vivono in ambienti aumentati o potenziati. Anche in teatro emergono continuamente nuove opportunità digitali per comunicare in modo diverso con il pubblico. L’uso della tecnologia immersiva potenzia la narrazione teatrale attraverso l’uso di elementi interattivi. Questo combacia con un pubblico che sempre più richiede esperienze attive rispetto al consumo passivo”.

“PlayOn!” è un progetto avviato da nove Teatri europei, esperti nell’uso delle tecnologie digitali e da Università con elevate competenze digitali. Gli otto Atenei del settore digitale creativo sono partner associati che facilitano l’accesso alle conoscenze tecniche. Dedicato al tema “Utopie concrete nell’era digitale”, “PlayOn!” è stato ideato per comprendere, apprendere, testare e applicare in teatro la tecnologia immersiva, con l’obiettivo di spingere la narrazione tradizionale verso formati narrativi interattivi.

Il 28 e 29 ottobre alle 19 è la volta dei padroni di casa che presentano “GG.Good Game”, spettacolo di teatro e video game. Regia e drammaturgia sono di Nina Zedda, regia tecnologica di Marco Quondamatteo con Sara e Monica Perra.

Dirk Neldner è il project leader di “PlayOn” un progetto di nove teatri europei dedicato al tema “Utopie concrete nell’era digitale”

“GG Good Game” è un’immersione nel mondo del gaming che racconta l’incontro speciale fra una ragazza di 16 anni, Bea (Sara Perra), e il suo personaggio avatar, Luna (a cui dà voce e movimenti del corpo Monica Serra). Attraverso l’uso della tecnologia l’avatar, proiettata fuori dal video game, sarà libera di interagire in tempo reale con la sua amica gamer, Beatriz. In un gioco di specchi e rimandi le due protagoniste impareranno, l’una dall’altra, che crescere significa uscire fuori dalla propria zona di comfort, provando con coraggio ad affrontare nuove sfide. Uno spettacolo teatrale, un video game di formazione che riporta sulla scena l’immaginario, i linguaggi e le problematiche della generazione Z”.

Ospiti i danesi di Limfjordsteatret, per la presentazione del progetto europeo Erasmus plus+Small-scale partnerships in school education, a cura proprio della compagnia di Nykøbing Mors e di Kyberteatro. Alla conferenza parteciperanno Gitta Malling, direttrice artistica di Limfjordsteatret, Charlotte Olling Rebdsforf, pedagoga e projects developer della compagnia danese, Kim Fast Jensen, che ne è il direttore tecnico, Nina Zedda e Marco Quondamatteo di Kyberteatro, Laura Bifulco, microbiologa, Simone Murtas, video artist. Tra il 2022 e 2023 Limfjordsteatret e Kyberteatro hanno realizzato nella città di Nykøbing Mors e a Cagliari dei laboratori transdisciplinari per l’infanzia, per promuovere l’apprendimento della scienza attraverso metodologie creative digitali e teatrali. La conferenza spettacolo racconterà questa esperienza originale e innovativa attraverso brevi frammenti video e la testimonianza diretta delle due compagnie, protagoniste dell’evento.

Una scena tratta da “GG Good Game”, spettacolo di Kyberteatro, regia di Nina Zedda che chiude il festival di Cagliari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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