Da 24 anni è l’evento di solidarietà più partecipato in Italia. È la Giornata della Colletta Alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare onlus, che come ogni anno cade l’ultimo sabato di novembre. In tempi normali, il gesto di solidarietà passava per le casse dei supermercati che partecipavano all’iniziativa: chi voleva (l’anno scorso sono stati 5,5 milioni di italiani) lasciava poi qualcosa ai volontari. Nel 2019 erano state così raccolte 8.100 tonnellate di cibo, tramite gli 11mila supermercati aderenti e 100mila volontari, donate da 5,5 milioni di italiani. «Giunta alla 24esima edizione, la Colletta Alimentare 2020 sarà un po’ diversa. Come diverso è l’anno in cui si colloca», spiegano gli organizzatori.
Laa “Giornata”, iniziata il 21 novembre, durerà. fino all’8 dicembre e, per limitare le possibilità di contagio, gli alimenti saranno donati attraverso “gift card” da due, cinque e dieci euro disponibili presso le casse dei supermercati italiani, presso i punti vendita aderenti e on line sul sito www.mygiftcard.it. Al termine della colletta, il valore complessivo di tutte le card sarà convertito in prodotti alimentari non deperibili, che saranno consegnati alle sedi regionali del Banco Alimentare e distribuiti alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre due milioni di persone in difficoltà.
Partner istituzionale come sempre del Banco Alimentare è il Gruppo Intesa Sanpaolo, che quest’anno, a fronte dell’emergenza Covid-19, è intervenuto con un contributo aggiuntivo che rafforza il ventennale rapporto, mentre Unipol Sai e Eni sono main sponsor. Il supporto di Intesa Sanpaolo alla Colletta Alimentare si aggiunge alle iniziative in corso con la Fondazione Banco Alimentare: un accordo quadro pluriennale per potenziare la capacità di raccolta e distribuzione dei pasti a persone bisognose, attraverso organizzazioni non profit assistenziali della rete Banco Alimentare; “Ri-pescato: dal mercato illegale a quello solidale” per assicurare che il pescato di frodo sequestrato dalle Capitanerie di Porto sia destinato a chi vive situazioni di difficoltà sociale ed economica, e “Progetto Siticibo” grazie al quale è possibile recuperare le eccedenze di cibo cotto e fresco provenienti dalla ristorazione organizzata (hotel, mense aziendali, refettori scolastici, alberghi, ristoranti) e dai punti vendita della grande distribuzione, distribuendole agli enti caritatevoli della rete Banco Alimentare.
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