I luoghi di Johann Weikhard von Valvasor, viaggiatore e scienziato senza confini

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23 Aprile 2016

Maja Slivnjak è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia. Il post è sponsorizzato da:

 

Johann Weikhard von Valvasor fu senz’altro un grande genio, una via di mezzo tra un Pico della Mirandola e un Erodoto. Naturalista, storico, viaggiatore, militare di carriera e studioso infaticabile, a lui si deve uno dei capolavori della storiografia slovena, “Die Ehre deß Hertzogthums Crain” (La gloria del ducato di Carniola), una specie di enciclopedia in 4 volumi sulla Carniola, come allora si chiamava gran parte dell’odierna Slovenia.

Ritratto di Valvasor

Ma andiamo con ordine. Valvasor nacque nel 1641 a Lubiana, allora città ibrida, dove l’elemento slavo si mischiava con quello germanico e italiano. I genitori di Valvasor erano nobili di lingua tedesca e lontane origini bergamasche (il capostipite della famiglia, Johann Baptist Valvasor, era un facoltoso mercante di Telgate trasferitosi in Carniola nella prima metà del XVI secolo).

Oltre a possedere una sontuosa abitazione a Stari trg (piazza Vecchia), nel cuore della Lubiana medievale, i Valvasor vivevano anche nel grande castello di Medija, a Izlake. Fu lì che Valvasor passò la giovinezza, insieme ai numerosi fratelli e sorelle, esplorando le verdi campagna della zona ma anche sopportando la perdita prima del padre, e poi della madre.

Foto del castello di Strmol http://www.brdo.si/en/strmol-castle

Oggi del castello di Medija rimangono solo rovine assai evocative, ma allora si trattava di un maniero possente, all’altezza di una famiglia dal sangue blu. Del resto si sa, la Slovenia è una terra di castelli: i padrini di Valvasor possedevano, rispettivamente, lo splendido maniero di Strmol e il castello di Krumperk.

Dopo essersi diplomato alla Scuola gesuitica di Lubiana nel 1659, Valvasor preferì non continuare l’università, e si diede invece ai viaggi e alla carriera militare: visitò tutta l’Europa occidentale e il Nord Africa, e si unì all’esercito austriaco nelle guerre contro i turchi. Combattendo poté scoprire un mondo pericoloso e affascinante, quello della Frontiera militare croata.

Castello di Bogenšperk (foto di Iztok Medja www.slovenia.info)

Anni dopo avrebbe scritto nel suo “La gloria del ducato di Carniola”:

Senza vantarmi, ammetto che la curiosità e la sete di conoscenza hanno sempre avuto una salda presa su di me e mi hanno incoraggiato a esplorare i secreti e le rarità della natura, dato che sono sempre stato un grande ammiratore di tutte le arti liberali e naturali. Nessuna strada era troppo lungo, pericolo troppo grande o sforzo troppo complesso per non viaggiare”.

Tornato definitivamente in Slovenia (pardon, Carniola), si sposò e si trasferì nel castello di Bogenšperk, oggi assai visitato dai turisti: oltre a un buon ristorante e a una sala per i matrimoni, il castello ospita un museo etnografico e varie collezioni di pregio. Valvasor trasformò il maniero in una sorta di centro studi privato, dotandolo di una vastissima biblioteca, fondamentale per la realizzazione de “La gloria del ducato di Carniola”. Ancora, creò una stamperia che potesse produrre le immagini a corredo del testo.

Il lago di Cerknica (foto di Notranjska regional park www.slovenia.info)

Nel 1689 l’opera monumentale fu completata. Valvasor era finanziariamente in rovina (d’altra parte, come ha detto qualcuno, essere un editore è il modo più elegante di dissipare un patrimonio). Gli sforzi di Valvasor non erano stati però vani; nel 1687, per esempio, la Royal Society lo aveva accettato come fellow, grazie al suo eccellente articolo sul mistero del lago intermittente di Cerknica. Soprattutto, grazie al suo libro il mondo iniziava a scoprire le meraviglie della Carniola. Rimanendo a bocca aperta.

 

Immagine di copertina in alto: Vecchia banconota slovena con l’effigie di Valvasor. Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia.

TAG: Carniola, Royal Society, Slovenia, Valvasor
CAT: Turismo

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