Jovanotti gioca con Salvini, quel troppo di paraculaggine che alla fine stona
Il trio delle meraviglie, Jovanotti – Salvini – Fedez, impazza sul web, su Twitter soprattutto, luogo di dibattito pubblico, in cui intellettuali (?), politici e artisti si sfidano a colpi di tweet. Centoquaranta caratteri per discutere di come va il mondo. E il mondo, proprio come canta Lorenzo Cherubini Jovanotti in Tanto, può andare male o bene, certo dipende dalla prospettiva da cui lo si guarda. Oggi, forse, secondo gli umori del web, granchè bene non va.
In un’intervista del 31 marzo alla trasmissione televisiva Ballarò, Jovanotti, interpellato sulle questioni politiche del Paese da Massimo Giannini, ha tenuto a precisare che non ha mai pensato una volta all’amato premier Matteo Renzi scrivendo il suo ultimo album Lorenzo 2015 cc e ha spiegato cosa dovrebbe essere per lui la sinistra: “La mia sinistra è quella che lotta contro le diseguaglianze favorendo la crescita economica del Paese. Quella di Landini è reazionaria, non aderisce alla realtà e non funziona”.
Landini non è il solo a non essere nelle grazie del cantautore che, stimolato dal conduttore, esprime il suo disaccordo sulle politiche leghiste di Matteo Salvini: “Non mi piace il suo orizzonte. Il mio è la società multiculturale. Sono per la xenofilia. A me piace l’Europa. Io vorrei una moneta unica mondiale”. E come spesso accade quando si parla di lui, non tarda ad arrivare la risposta del comunicatore segretario della Lega Nord @matteosalvinimi. “Minestrone unico mondiale? No, grazie! Mi piacciono le sue canzoni ma l’idea è senza gusto!”.
Senza gusto, sì, esattamente come la contro-risposta di Jovanotti che dopo aver celebrato il multiculturalismo, appellandosi alla libertà d’espressione, che ovviamente resta indiscutibile, twitta così: “E’ bello avere idee e orizzonti diversi, ti rispetto e ti trovo forte nell’esposizione delle tue. Che le idee danzino è bene”.
Ma siamo sicuri che è proprio Jovanotti quello che ha twittato la più democratica e paracula delle risposte a Matteo Salvini? Insomma sì, quello che cantava “è qui che si incontrano facce strane di una bellezza un po’ disarmante, pelle di ebano di un padre indigeno e occhi smeraldo come il diamante, facce meticce da razze nuove come il millennio che sta inziando, questo è l’ombelico del mondo e noi stiamo già ballando”. Certo le idee è bene che danzino ma quali idee? E qui entra in gioco Fedez, protagonista di accesissimi scambi di tweet con il leader leghista, che rivolgendosi provocatoriamente al cantautore scrive: “Quando dici forte nell’esposizione cosa intendi? Gli insulti razzisti e la xenofobia? Forti sono forti eh, danzarci anche no”.
Eh sì, Lorenzo perché certe ingenuità non possono essere tollerate da chi ha già dovuto mandar giù la tua simpatia per un premier come Renzi che governa con Alfano e sta decisamente più al centro che lievemente a sinistra, se poi tiri in ballo la libertà d’espressione, rivolgendoti ad un politico che propaganda l’intolleranza, invitandolo alla danza delle idee, ci chiediamo forse se non è arrivato il momento di praticare i cinque minuti di silenzio. A nulla serve poi la precisazione successiva, in cui giustifichi la caduta spiegando: “@Fedez razzismo non è idea ma mostruosità (e anche reato). Mi riferisco alle idee (europa e euro) sulle quali non sono d’accordo”, perché è mostruoso non rendersi conto dell’importanza di ciò che si risponde ad un politico come Salvini, efficacissimo comunicatore, attaccandosi persino al fatto che il popolino della rete non abbia compreso la sottile differenza tra un reato ed un’idea, conta poco l’antieuropeismo. Il razzismo, la xenofobia, elementi centralissimi nelle campagne elettorali leghiste, con tutte le conseguenze che ne scaturiscono, sono un modo di vedere, pensare, desiderare il mondo prima che una mostruosità, un reato. La rete non perdona ed è il luogo in cui le idee e le opinioni viaggiano ad un ritmo libero e irrefrenabile, danzando incessantemente in un balletto che si muove tra entusiasmo e disgusto. E Twitter oggi sembra non averti perdonato.
C’ è chi indignato ha twittato “Hai detto bene, le idee, non le cazzate razziste omofobe di gente che fa manifestazioni con i fascisti”, o chi ha fatto allusione alla simpatia renziana “Forte @lorenzojova è talmente impegnato a sostenere Renzi che lo aiuta a pompare il suo nemico ideale” e ancora “Jovanotti è la quintessenza della retorica renzista. Il qualunquismo del pensiero debole”. E altri ironicamente: “Allo statista Salvini e al politologo Jovanotti si aggiunge il costituzionalista Fedez”, “L’unica danza che ponno fà le idee de Salvini è quella del (basso) ventre” e “Ciao mamma, guarda come si divertono”.
Cantavi in Penso positivo: “Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa, che passa da Che Guevera e arriva fino a madre Teresa, passando da Malcom X, attraverso Gandhi e San Patrignano, arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il vaticano”. Nessuno potrà fermarti dal ragionare ma anche se quella delle idee “è un’onda che viene e che và”, forse ci sarebbe da capire quale direzione ha scelto di prendere. E intanto ci si scopre fan di Fedez.
Un commento
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Chiosa generazionale. Di Grillo rimpiango tre battute. Una, da Baudo, proprio su Jovanotti. ‘che ci vuoi fare con Jovanotti? Lo giri, gli dai una pedata nel culo e….vai a lavorare’. Per me, e per la mia generazione, questa battuta, che non rende bene senza il video, resta più importante di quella su Craxi. Le altre due ve le dico un’altra volta…