Malagò, l’uno-due Kostner Montezemolo cancella la voglia di Olimpiadi

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18 Dicembre 2014

Non fai nemmeno in tempo a dire che è giusto provarci, che dobbiamo diventare un posto normale, che dobbiamo provare a fare le olimpiadi senza paura, ed ecco che ti compare l’arci-italiano a ricordarti cosa siamo. A farti vacillare nella convinzione che sia giusto sfidare la ragionevole diffidenza verso il presente, perché si può fare il futuro.

L’arci-italiano di oggi si chiama Giovanni Malagó, il presidente del Coni cioè del comitato Olimpico nazionale italiano. Non proprio uno estraneo al dossier, come si dice. E Malagó ha parlato due volte, non una sola.

La prima per dire che la pattinatrice Carolina Kosnter, medaglia di bronzo alle scorse olimpiadi invernali di Sochi, ha fatto bene a “coprire” l’ex fidanzato e squalificato per doping a Londra 2012. Almeno, non ha fatto male a negare alcuni addebiti o elementi probatori di fronte alle sedi giurisdizionale , tanto che «l’avrebbe fatto anche lui», dice Malagó. Non voglio, qui, entrare nelle pieghe del rapporto tra due giovani atleti di grandi talento, del fuoriclasse che si è autodistrutto senza pietà e della campionessa che ha costruito con costanza un percorso di ricadute. Non si può tollerare, però, che il presidente del Coni dica che “avrebbe fatto anche lui” quello che Carolina, a rigor di legge, non avrebbe dovuto fare. Non si può giustificare in nome del sentimento e della umana debolezza quello che l’incarico istituzionale di Malagó imporrebbe, piuttosto, di censurare.

Lo stesso Malagó, ieri, indica il nome “giusto” per il comitato olimpico. «Il nome di Montezemolo è un duro colpo per noi favorevoli alle olimpiadi», scrive con prontezza Massimiliano Gallo su Facebook. Già. Proprio così. Il solito nome, i soliti giri, tanti anni di potere e relazioni, e risultati operativi e gestionali mai davvero discussi e analizzati come si deve. Soprattutto, là in fondo sul finire dei luminosi anni ’80, il boom di Luca Cordero di Montezemolo, l’evento di lancio della persona pubblica. Che coincidenza, un grande evento sportivo, i mondiali di Italia ’90, con Montezemolo direttore generale del comitato organizzatore. Come andò quell’evento? L’Italia uscì in semifinale, e fu l’unica cosa che andò bene.

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Un commento

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  1. lorenzo.grande 9 anni fa

    L’unico catalizzatore dietro ai megaeventi sportivi è l’autocelebrazione della politica, altrimenti quei soldi verrebbero spesi per opere capillari e a maggior impatto per la popolazione.

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