Se ne sentiva il bisogno (di altre motivazioni per il Sì al referendum)


Laurea in lettere classiche a Pavia, dottorato in filologia umanistica tra Monaco di Baviera e Messina. Vive da 9 anni a Monaco di Baviera, dove insegna presso l'istituto di Italianistica della LMU, traduce e scrive. Dal 2013 è Segretaria del circolo PD di Monaco.
Sono andata a sentire Bersani, l’altra sera alla Amerikahaus di Monaco di Baviera, già sapendo della sua intenzione di votare no al referendum e già subodorando […]
Per analizzare la sconfitta del PD ai ballottaggi ho scelto di seguire alcuni principi banali. Ecco quali. Il Principio Del Cane Da Portare A Spasso. Da qualche tempo lo ripeto ad ogni occasione buona: ogni circolo partitico dovrebbe essere dotato di un cane da portare a spasso mattina pomeriggio e sera. Un cane - almeno il [...]
Chiamo Paola Concia a mezzogiorno di sabato, lei sta facendo le valigie per Roma. È candidata, al secondo posto, nella lista PD a sostegno di […]
Essere un militante politico e frequentare i social network, nei giorni scorsi, è stata indubbiamente un'esperienza da non ripetere. Prima del referendum, dopo il referendum, durante il referendum: il balletto a cui si assisteva quasi ad ogni latitudine politica sembrava più generato da una perversa coazione a ripetere - argomenti, para-argomentazioni, battutine, insinuazioni ed insulti [...]
Ultimi commenti
in: La tristezza di un congresso fuori tempo (e fuori dalla storia)
https://www.facebook.com/ComitesMonaco/videos/1856042947961498/ Ecco il video. Enjoy
in: La tristezza di un congresso fuori tempo (e fuori dalla storia)
A lei segnalo che Berlusconi, come sempre, ha mollato dopo la seconda lettura a causa dell'elezione di Mattarella. Avrebbe preferito eleggere un PdR diverso da Mattarella? Io no.
in: La tristezza di un congresso fuori tempo (e fuori dalla storia)
sono la stessa e la mia opinione sulla minoranza PD non è cambiata. Se legge bene vedrà che se ne accorgerà anche lei. Saluti
in: Di ballottaggi e altri disastri
corretto il francese :)
in: All'Arterìa si fa musica, non razzismo
Tutto bene, però, però. Mi sono trovata, per caso, a voler entrare in un locale a Monaco, in Baviera. Un bar un pochino fighetto, quartiere più o meno hipster, non una discoteca da selezione all'ingresso: si mangiavano hamburger e si beveva birra, e c'era un tipo all'entrata a controllare. Mi ha raggiunto un ragazzo alto [...] e dalle fattezze arabeggianti: non lo hanno fatto entrare. ll buttafuori è stato inflessibile, così ce ne siamo andati tutti. Questo per dire che certo, il proprietario del locale non ne avrà saputo niente; ma da donna bianca io non mi ero mai resa conto fino in fondo che cosa significasse essere un ragazzo, un uomo, con un colore della pelle diverso e dei lineamenti fuori dal comune. Questo è razzismo, non importa che cosa si fa dentro al locale, quanto siano buoni la musica e gli hamburger o con chi è sposato il proprietario. E sarebbe davvero utile che anche i buttafuori imparassero a fare la loro parte, e a non fare selezione all'ingresso con un racial profiling da due soldi.
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