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Pubblicato il 09/05/2019

in: Quando la cultura rischia di diventare mero prodotto o reperto da museo

Il tema è indubbiamente complesso sia per quanto riguarda il rapporto tra libertà e democrazia, sia per quanto riguardo quanto detto dall’autrice del blog in merito al rapporto tra mercato e cultura. Mi ha però colpito la frase di chiusura sulla coltivazione del riso (che non è propriamente uno specifico torinese) e sulle erbacce. Oggi si [...] inizia faticosamente a parlare di biodiversità e si inizia a introdurre proprio nelle risaie sistemi di coltivazione che cercano di risolvere, attraverso rapporti di equilibrio tra diverse forme di vita, la produzione di quelle specie che rappresentano un valore e una risorsa per gli uomini. È un modo certamente più difficile ma più rispettoso della vita nelle sue diverse forme. Mi viene in mente il film di Di Costanzo, “L’Intrusa” dove si parla dello sforzo e del coraggio di una donna per superare la facile esclusione dalla vita sociale coloro che appartengono a famiglie pericolose e condannate. Non si tratta di accettare tutti per ragioni di mercato ma è forse però opportuno da parte di coloro che si dichiarano uomini di cultura alzare il livello del confronto, superando schematismi e facili contrapposizioni, e introdurre intelligenza e visione.

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