Fabio
Ranchetti

bio

Fabio Ranchetti ha studiato filosofia ed economia a Milano (università Statale) e a Cambridge (Trinity College). Ha insegnato economia nelle università di Torino, Pavia, Milano (Politecnico), e Pisa. Ha sempre concepito l’economia politica come una forma di conoscenza del mondo, inseparabile non solo dalla filosofia morale e politica (di cui è una branca), ma anche [...] dalla matematica, dalla logica e dalla linguistica. Attualmente studia soprattutto i rapporti tra l’economia politica e la letteratura in Thomas Mann e i rapporti tra l’economia politica e la filosofia in Wittgenstein. Insegna Economic Geography in Statale e Economia politica II in Cattolica.

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BIO

Ultimi commenti

Pubblicato il 27/08/2017

in: Lettera ai ‘ragazzini di oggi’, ricordando Elsa Morante

Grazie davvero per i nuovi commenti e contributi. Ho scritto un nuovo pezzo su questi argomenti, in cui mi pare di trovare molti punti d'accordo e idee condivise. Aspetto la reazione degli studenti (molti ancora in cvacanza). Un Preside mi ha già risposto in modo molto positivo. Io insisterò su questo percorso 'dialogico' - che mi [...] pare davvero un'assurdità non sia diffuso.

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Pubblicato il 21/08/2017

in: Lettera ai ‘ragazzini di oggi’, ricordando Elsa Morante

Cara Mila Spicola, mi è venuto un dubbio. Non è che forse il tuo commento piuttosto che al mio pezzo (che non entra nel merito della questione "liceo breve") si riferisse piuttosto all'articolo di Teresa D'Errico qui pubblicato, e specificamente dedicato alla "brevità" del liceo? http://www.glistatigenerali.com/governo_scuola/linsostenibile-leggerezza-della-scuola-breve/

Pubblicato il 21/08/2017

in: Lettera ai ‘ragazzini di oggi’, ricordando Elsa Morante

Grazie Mila Spicola, per le precisazioni e le informazioni. Tuttavia, il tema dl questo pezzo non era il "Liceo breve", ma il modo in cui vengono discussi e decisi i programmi e i metodi di insegnamento nella scuola secondaria superiore. Ho, soprattutto, rilevato una scarsità, meglio, un'assenza di comunicazione tra MIUR e studenti (e docenti) [...] in questo ordine di scuola. Nella commissione a cui io ho partecipato non c'era neanche uno studente. Lo trovi giusto? Questo è il punto, che ho sollevato. Dove sono le voci degli studenti sui programmi e i metodi di insegnamento? Che cosa vorrebbero, loro, studiare, e come? Che cosa pensano, ora che sono usciti dal sistema scolastico, delle loro esperienze? Non trovi anche tu che da parte sia della classe politica sia del Miur sia della classe accademica vi sia un eccesso di "paternalismo" ottocentesco? Grazie ancora!

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Pubblicato il 12/07/2017

in: L'ideologia fascista e nazifascista si combatte con la cultura non con le leggi

I volantini (e il giornale) di Lotta Comunista me lo danno (quasi) tutti i giorni che passo in Statale. Nel 1963, quando entrai al ginnasio, i giovani fascisti mi distribuirono un volantino loro. Io lo rifiutai. Per poco non fui linciato (il fascista di allora che mi voleva picchiare, divenne poi di estrema sinistra). I tempi [...] sono cambiati (in parte, e forse, anche un pochino in meglio). Non penso che il decadimento o declino della scuola sia una responsabilità principale del '68, ma di movimenti più profondi della società. Grazie del commento.

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