Vacanze e turismo: con i bambini è un’altra cosa

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10 Marzo 2015

È una cosa che ti cambia la vita, inizi a progettare le vacanze con anticipo, cerchi destinazioni dove sia bello trascorrere i giorni di vacanza con i piccoli, godendo la vita assieme a loro.

Le vacanze con i figli sono un altro modo di viaggiare e di conoscere il Mondo: è una cosa importante perché si ha più tempo da passare con i bambini e si riescono a fare cose che in città è complicato soltanto immaginare.

Dal passaparola ai siti specializzati, con incursioni in blog specializzati dove trovare informazioni sulla spiaggia più attrezzata, sul sentiero più bello o sull’agriturismo dove organizzano escursioni e attività dedicate.

Dal 20 al 22 marzo a Modena, durante la XII edizione di CHILDREN’S TOUR   si parlerà di viaggi per i più piccoli, di turismo formato famiglia e di turismo scolastico: moltissime le proposte, con la presenza di oltre 200 espositori. Un’occasione per incontrare località turistiche, villaggi, alberghi e strutture ricettive, camping, parchi tematici, camp sportivi e centri per le vacanze studio, fattorie didattiche e percorsi naturalistici che hanno dato vita a servizi ad hoc per il target 0-14.

Le mini-vacanze sono sempre più diffuse, ma non si tratta di ferie brevi: sono i piccoli turisti ad aumentare, intesi come bambini e ragazzi in viaggio con la famiglia o da soli, senza mamma e papà. Le statistiche parlano chiaro: nel 2014 ben il 64% delle famiglie italiane ha fatto almeno una vacanza di una settimana con figli minorenni, mentre l’ISTAT rileva che gli under 14 sono gli individui che viaggiano di più: ogni anno oltre il 60% dei ragazzi effettua almeno una vacanza.

A pochi mesi dall’avvio di EXPO 2015 è più che opportuno osservare come il settore turistico legato ai bambini e alle famiglie, il cosiddetto Turismo 0-14, debba essere un ambito da sviluppare, portandolo a “fare sistema” dove viaggio, scoperta ed esperienza possa essere il trinomio sul quale investire. Lo abbiamo detto su Gli Stati Generali   “…il turismo dovrebbe essere un settore strategico, dove al taglio delle risorse dovrebbe corrispondere, viceversa, la capacità di investire, considerando la forza di creare opportunità che vanno a vantaggio dell’economia nazionale.”

Investire in competenze e innovazione, comprendendo come la competitività, nel mercato del turismo, si gioca sul piano della qualità, della cura delle destinazioni e sull’offerta che si adegua ai differenti segmenti: oggi sono sempre più numerose le famiglie che si muovono sul territorio. Per periodi più brevi, ma più di frequente. C’è voglia di riscoprire la genuinità dei piccoli borghi e delle eccellenze italiane che hanno dato lustro al Belpaese.

Ecco perché è importante capire come evolve il mercato e come, in questo, a muoversi sono anche iniziative innovative, come i blogger che diventano un punto di riferimento su come comunicare le esperienze e consigliare i turisti verso quelle destinazioni che, meglio di altre, riescono a trasformare una vacanza in un’esperienza.

A cambiare sono i paradigmi, il modo di comunicare e le informazioni che sono alla portata di un click. Ci sono fondamentalmente meno barriere in entrata e viaggiare è diventato più semplice e più economico.  I blog di viaggio rientrano in questa trasformazione perché, adesso, rappresentano una fetta importante delle informazioni che si trovano on line su una destinazione e dopo i siti degli enti turistici e le guide cartacee, sono la terza fonte d’ispirazione per il popolo dei viaggiatori.

Ho incontrato una di queste blogger, Alessandra, che però preferisce farsi chiamare Mamma Lali, ideatrice del Blog I viaggi dei Rospi , una miniera di informazioni e dritte che offre alle famiglie (e all’industria turistica) il proprio know-how di mamma, viaggiatrice innamorata del proprio territorio.

Trekking, campeggio, bici e outdoor in generale, raccontati con gli occhi di una mamma, dove la condivisione delle emozioni e delle esperienze in rete diventa una risorsa per contribuire a promuovere un’altra idea di turismo. E da qui con l’incontro con altre due donne, mamme e viaggiatrici – Valentina Cappio e Monica Facchini – è nato, nella primavera del 2013, Tips 4 Italian Trips   il progetto di un blog in inglese, interamente dedicato all’Italia che si pone come obiettivo la promozione del nostro bellissimo paese alle famiglie straniere.

Sabato 21 marzo, nel programma di ChildrensTour, a Modena, c’è l’occasione di incontrare otto mamme travel blogger, per parlare di come organizzare le vacanze in famiglia. Risponderanno alle domande del pubblico le mamme viaggiatrici che condividono esperienze e consigli su destinazioni in Italia e all’estero, avventure outdoor, weekend, mete didattiche, viaggi in camper, viaggi con bimbi piccolissimi e vacanze per genitori single. Tra queste Valentina Cappio che racconta di weekend con bambini e viaggi di genitori single, e Alessandra Granata, appassionata di  outdoor/montagna, autrice del blog I Viaggi dei Rospi.

Anche da genitori, si può viaggiare ancora e coltivare le proprie passioni! Questo è il motore che anima i blog e chi immagina un turismo nuovo, più pronto a rispondere alle esigenze di chi viaggia con i bambini, in Italia come se fossimo in Danimarca o in Austria, per fare qualche esempio che fa comprendere l’esigenza del benchmarking in questo campo.

 

 

 

TAG: Bambini, blog, blogger, ChildrensTour, consumi famiglie, EXPO 2015, turismo, Turismo scolastico
CAT: Turismo

5 Commenti

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  1. camerlinghi 9 anni fa

    Buongiorno ho letto con attenzione questo articolo che fino a metà ho trovato interessante. Mi dispiace molto la caduta di tono sui blogger o che considerate tali. Il vostro messaggio “mamme blogger innovano turismo vacanze outdoor inventando modello comunicazione” putroppo sballano tutto ciò che giornalmente persone professionali e preparate in ambito turistico fanno per la nostra povera Italia.
    Eh si dare un’importanza del genere a persone che da un giorno all’altro aprono un blog, magari su qualche piattaforma free e senza sapere nulla di turismo (allotment, free sale, revenue management, funzionamento di un hotel, di una compagnia aerea, di un TO o di una ADV di cosa sono e di come funzionano le distibuzioni on line e di come si fa marketing turistico), su un tema che ha per la nostra nazione una importanza “strategica” è a dir poco raccapricciante.
    E’ vero siamo in un mondo ormai dominato dai blog, dai social e del marketing on line frontiera all’avanguardia per il turismo, per la commercializzazione e la promozione di strutture turistiche e destinazioni, ma almeno che vengano selezionate persone competenti e professionali che possono dare un qualcosa in più senza intasare il web di blog solo per la ricerca di un press trip!!
    Mi sono preso la briga di vedere dati di influence, dati di traffico e quant’altro dei siti web menzionati. Non me ne vogliate ma per onestà e trasparenza, andateli a vedere anche voi, non troverete nulla di molto interessante che possa “innovare il turismo inventando un modello comunicazione”.
    Spero che questo commento venga pubblicato senza censure.
    Antonio Camerlinghi

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    1. rugg75 9 anni fa

      Buongiorno Antonio, mi creda questa non vuole essere una difesa ai blog da lei visulizzati e tanto meno ai blogger in generale ma piu’ uno spunto di riflessione. Quando si parla di innovazione di sicuro non si fa solo riferimento al sostituirsi a professionisti del settore che, quando operano correttamente offrono un prodotto di qualita’ ma bensi’ ad offrire un’alternativa che ancora il mercato non ha offerto o meglio dare un consiglio basato sulla propria esperienza di vita. La riflessione a questo punto non e’ tanto a mio avviso su “quanto la rete sia intasata” da millantatori o persone che si “reiventano” come professionisti del turismo ma piuttosto su cosa il settore del turismo di professione, quello da lei menzionato non riesce ad offrire. Credo non sia una cosa negativa offrire soluzioni, nella maggior parte Low Costs, testate di persona e cha non sono tanto amate dai professionisti menzionati da lei prima, altrettanto penso che sia molto negativo questo modo, mi permetta di dire “classita”, di definire il vero turismo SOLO quello fatto da professionisti. Il nostro paese come dice giustamente lei ha nel turismo una risorsa strategica ma purtroppo da ampio modo di constatare che molto spesso non la utilizza o addirittura la danneggia con incuria e mala gestione quindi come ripeto il problema e’ altrove. I blog fatti con passione e che nascono solo con la pretesa di raccontare una storia non volgiono sostituirsi a nessuno semmai sono gli utenti che delusi dall’offerta del mercato si riversano sulla rete per cercare un consiglio, il classico passa parola o la condivisione di un’esperienza. I blog nascono dalla passione e dalla voglia di raccontare una storia, la propria, non dai numeri e come tali non devono essere misurati diversamente dalle aziende che nascono per dare numeri, risultati.

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  2. andrea-ferraretto 9 anni fa

    Antonio, ciò che lei contesta è proprio quello che, in questo caso Gli Stati Generali, rappresentano: la possibilità di leggere, informarsi, interagire, discutendo e dimostrando le proprie opinioni. I blog di viaggio sono anche questo: offrono la possibilità di condividere, scambiando impressioni, esperienze e consigli. Il più delle volte si tratta di “dritte” disinteressate, che nascono solo dalla voglia di partecipare, creando una community. Il tempo dei viaggi acquistati a scatola chiusa è finito: ci si informa, si chiedono giudizi e si confrontano idee. Non mi piace l’idea di contrapporre i professionisti con i dilettanti, sottintendendo una malafede che, per le persone che ho ascoltato, non fa parte del bagaglio di esperienze e di motivazione. Meglio rinunciare a litanie sulla “nostra povera Italia”: le cose cambiano, in meglio, se ci si confronta e se si condividono le idee.

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  3. camerlinghi 9 anni fa

    Buongiorno rispondo ad entrambe le vostre utili risposte. In Italia putroppo tutti i settori sono danneggiati da incuria e mala gestione, come dice giustamente rugg75, ma proprio per questo dovremmo fare in modo che non vengano “dati in gestione” a chi di professionalità non ne ha in quei settori. Io vengo da un’esperienza di 30 anni di “management” di aziende private e di fannulloni e di incompetenti ne ho visti a migliaia credetemi e si combattono duramente solo con alti profili di professionisti onesti e trasparenti.
    Allora mi chiedo ma è giusto consegnare il turismo, settore di primaria e strategica importanza in Italia, a dinamiche di così basso livello solo per l’ego di un blogger che va in vacanza e crede di sapere tutto solo perchè è stato una volta a Taormina o nel Salento senza conoscere nulla delle vere problematiche e/o potenzialità di una destinazione, così come di un hotel, soprattutto non venendo da questo settore?
    Tanti fanno un altro lavoro e poi si improvvisano travel blogger, ma cosa è il travel glielo avete mai chiesto? IO se faccio le pizze, devo fare le pizze per migliorarle sempre di più o per offrire sempre una variante più buona e di qualità, non vado a far eil travel blogger e parlo di hotel se faccio le pizze, questo dovremmo fare.
    E poi vi siete mai chiesto perchè nessun fa lo science blogger e parla di scienza come un ricercatore del CERN? Ve lo dico io perchè li c’è professionalità e nessuno se la fa toccare invece nel turismo no, nessuno di noi combatte per riprendersi questa professionalità e lasciamo invederci da questa roba on line senza utlità che ammazza letteralmente il nostro settore. Anche noi lo possiamo fare con amore e passione e nel 90% dei casi lo facciamo già tutti. Sono stato da poco in un piccolo hotel di Ferrara in pieno centro (non faccio il nome e non indico la zona esatta per correttezza), non ho mai incontrato un proprietario così fiero e così innamorato del suo lavoro, del suo hotel e della sua città, non fa il blogger fa l’imprenditore e soggiornare in questa struttura è veramente ottimo.
    Riflettiamo bene su quello che facciamo! Riflettiamo bene!

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    1. monica-f 9 anni fa

      Gentile Antonio,
      penso di comprendere la rabbia e la frustrazione che si celano dietro alle sue parole e a un mondo del turismo che sembra andare a rotoli nonostante la passione che molti di noi ci mettono. Parlo di “noi” perché, pur essendo citata in questo articolo in veste di blogger (non c’è il link al mio blog che è www.viaggiebaci.wordpress.com), nella vita sono una sua collega e lavoro in campo turistico da 23 anni. Ho iniziato come animatrice turistica, poi ho gestito villaggi, lavorato nella redazione di una rivista di viaggi e insegnato materie turistiche in istituti turistici e alberghieri. Da 13 anni gestisco un piccolo hotel, sono guida turistica e ho appena avviato una nuova attività nel campo del family travel. Sono anche travel blogger, ma è un termine che tendo a non usare perché il comportamento scorretto di alcuni l’ha reso antipatico pure a me. Sinceramente non amo nemmeno mettere nero su bianco le mie esperienze professionali e lo sto facendo ora solo per presentarmi a lei, che sembra non riuscire a concepire l’esistenza di blogger che siano anche operatori turistici.
      Il mio è un piccolo blog, come potrà constatare di persona facendo le ricerche statistiche che io non ho mai condotto nemmeno su me stessa. Non mi considero un influencer e non mi interessa esserlo. Nel blog parlo delle mie passioni e dei miei viaggi, come fanno molti altri viaggiatori che usano la rete per condividere le proprie esperienze. Cerco soprattutto di stimolare negli altri genitori la voglia di viaggiare con i propri figli, spingendo i più intraprendenti ad andare oltre alle idee di “vacanze per bambini” che l’industria turistica cerca di propinare come unica soluzione possibile. Non ho mai portato mio figlio in un villaggio, pur essendo nata professionalmente nei mini-club. Il mio è un albergo dagli standard medio-alti e con mio figlio ho fatto anche esperienze di campeggi e di scambio casa. Questo solo per dirle che una cosa è la professionalità nel lavoro e un’altra è il modo in cui ogni persona intende la vacanza e il viaggio. E nel blog parlo di quest’ultima, consapevole di esprimere solo il mio modestissimo parere e di poter essere utile solo a chi intende il viaggio e le vacanze in modo simile al mio.
      Personalmente penso che gli operatori turistici dovrebbero imparare ad utilizzare a loro favore i commenti lasciati in rete dai propri clienti, perché sono un’ottima fonte di spunti gratuiti per migliorare il proprio servizio. E seguendo i blogger che scrivono per passione, non importa se grandi o piccoli dal punto di vista di follower, possono trovare spunti e case history utili per la propria nicchia di mercato. I fannulloni ci sono ovunque, mi creda. Ed è inutile per noi operatori turistici cercare la causa dei nostri mali nei nostri clienti o nelle nuove forme di passaparola. Dovremmo semplicemente farci un sano esame di coscienza – come privati e come sistema paese – e fare del nostro meglio per utilizzare in modo intelligente e proficuo il turismo come fonte di ripresa per il nostro paese. Prima che sia troppo tardi.
      Monica Facchini

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