Gratitudine, nostalgia, futuro: vi racconto il mio primo giorno di pensione

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1 Agosto 2015

Oggi è un giorno diverso. Un giorno in cui la vita cambia per sempre. Un giorno in cui ti chiedi se ce la farai ad affrontare una nuova realtà e un nuovo equilibrio. Il “meritato” riposo è arrivato e tu ti ritrovi a far parte di una categoria nuova. Su, usa quella parola  e dillo che sei in pensione.  Sì, ma la parola pensione non mi piace perchè fa pensare a un repentino voltare pagina,  a una vita poco produttiva e per quello che mi riguarda anche ad archiviare un periodo fatto di  tante soddisfazioni e con ritmi molto impegnativi. Un tran tran quotidiano davvero intenso. Un impegno di lavoro  pesante svolto negli ultimi venti anni negli uffici stampa ministeriali, con l’ultimo gratificante e autorevole  posto al comando della redazione del Portale della Ricerca italiana che con immenso orgoglio mi permette di concludere alla grande i miei 38 anni di lavoro. Oh no…vai via? Mi dispiace molto perchè sei una grande professionista, mi ha detto il direttore generale della ricerca del Miur. Parole di circostanza? Parole dovute?  Non credo. Anche se fosse però, necessarie e vitali, perchè alleviano il distacco e fungono da viatico per il nuovo cammino. E’ come se qualcuno ti prenda per mano e ti dica…oggi inizierai una nuova vita, sappi però che tutto quello che ti lasci dietro e che hai costruito faranno parte del tuo bagaglio per cose nuove e interessanti. Per un nuovo inizio.

Le parole, quelle giuste, sono in questa delicata fase, di stimolo e di sostegno.

Chi sa ti chiede… che farai? Fai appena in tempo però a muovere leggermente le labbra che puntuale arriva anche la loro risposta…vabbè dai, con tutti i tuoi interessi, hai voglia a fare! Hai i blog,  hai l’orto…comincia l’elenco di chi sa di più… fai un sacco di autoproduzioni…è vero, ne vado orgogliosa, anzi in autunno ricomincerò a fare i formaggi. Ti godrai di più  casa al mare, andrai  di più a New York e a Milano – città dove vivono  i mei figli e in America anche i mei nipotini…e ci starai di più….Non è così? Il programma del futuro di chi ti vuole bene è fatto. A me non rimane che cominciare….

Gli amici si sa sono sempre generosi e vanno ringraziati per il loro sostegno. Penso però che qui non si tratti di affogare il tempo, il “nuovo” tempo, in mille e più impegni, forse più di prima, come fanno quei nonni-pensionati a tempo pieno, che non hanno più un minuto per se stessi.  Penso che quello che vada accettato e anche ricercato è uno stato dell’animo diverso. E’ il rapporto con se stessi che prima veniva accantonato perchè non si aveva il tempo di ascoltarlo, che cambia. Si deve imparare a sentire di nuovo il proprio animo e il proprio cuore e mettere a fuoco i nuovi bisogni. Improvvisamente la mattina ti svegli e non corri più. Assapori il caffè con calma. Poi ti siedi, leggi, guardi fuori, parli di più con i vicini, prepari il pranzo e apparecchi…quando mai prima? Tornavo a casa all’ora di cena e trovavo già la tavola pronta. Ora ho più tempo per mio marito, anche per discutere e litigare. Già, anche questo “nuovo” rapporto ha bisogno di essere collaudato di nuovo e rodato. Ci si misura e ci si confronta più di prima, ovviamente. Prima non c’eravamo mai, ci si incontrava la sera, la domenica e il sabato dopo la scuola e la partita di pallone. Ora ci si vede di più, si mangia più insieme e si consuma più olio. Anche la bolletta energetica cambierà.

Penso con dolce rammarico e sana nostalgia a tutti gli amici conosciuti. A un confronto quotidiano che mi mancherà. Alla gioia e allo stress di mettersi in tiro tutte le sante mattine: truccarsi, vestirsi, profumarsi e interrogare poi lo specchio di corsa per ricavarne consenso. Sto bene? Allora vado!

Sì. In questi anni ho davvero conosciuto tanta gente e goduto di tante nuove e straordinarie possibilità, che mai avrei potuto avere se fossi rimasta a lavorare nell’ufficetto di provincia.  Ho pubblicato libri, grazie a queste amicizie e vinto premi. I rapporti che si sono creati in questi anni sono saldi. In molti ci cerchiamo. Lo facciamo di persona o attraverso i social. Grazie a questi strumenti i contatti con queste meravigliose persone ci sono e ci saranno sempre. E sarà proprio questo bel fardello di conoscenza e di amicizia che mi aiuterà a ben ripartire, perchè, tutti lo sappiamo, anche se non sono certo la prima io a dirlo e neanche l’unica, che…. domani è un altro giorno!

 

TAG: pensione
CAT: costumi sociali

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