Al Meis di Ferrara apre la mostra che racconta la storia degli ebrei in Italia

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29 Ottobre 2021

Più di ottanta tra opere d’arte, oggetti di uso rituale e quotidiano, documenti d’archivio e di famiglia si ritrovano al MEIS per una mostra unica, che racconta secoli di storia attraverso esperienze, individuali e di gruppo, indissolubilmente intrecciate con le fasi cruciali che porteranno all’Unità d’Italia. Un percorso che si dipana di sala in sala grazie ad una scelta curatoriale originale che ha messo in relazione materiale eterogeneo proveniente da tutta Italia e dall’estero.

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara ospita infatti, fino al 15 maggio 2022, la mostra “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori” a cura di Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichele , allestita dallo Studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni.

L’esposizione racconta l’esperienza degli ebrei italiani dall’epoca dei ghetti, a partire dal 1516 con l’istituzione del primo, quello di Venezia, allo scoppio della Prima guerra mondiale. Un percorso che prosegue la narrazione di “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza e di “Il Rinascimento parla ebraico”, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco. Due mostre temporanee ora condensate nella permanente del MEIS “Ebrei, una storia italiana”.

Oltre il ghetto. Dentro&Fuori, installation view, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della
Shoah – MEIS, Ferrara 2021, Foto di Corradino Janigro e Francesco Mancin

Il nuovo capitolo che si apre copre una delle fasi più emblematiche della bimillenaria presenza degli ebrei in Italia e lo fa accostando opere d’arte, documenti d’archivio, multimediali di approfondimento, oggetti rituali e di uso quotidiano, tramandati dasecoli di famiglia in famiglia.

Quadri come “Ester al cospetto di Assuero” di Sebastiano Ricci (1733), prestito del Quirinale, e “Interno di sinagoga” di Alessandro Magnasco (1703), proveniente dalla Galleria degli Uffizi, dialogano con testimonianze come la chiave di uno dei portoni del ghetto di Ferrara (XVIII secolo), il “Manifesto di Sara Copio Sullam” (1621) della Biblioteca del Museo Correre la porta dell’Aron Ha-Qodesh, l’Armadio sacro (fine del XVIII-inizio del XIX secolo) che venne donato nel 1884 dalla Università Israelitica locale al Museo Civico di Torino.

Ulvi Liegi, Interno della sinagoga di Livorno. Livorno, 1935. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

Un viaggio dentro e fuori dal ghetto che, attraverso macro e microstoria, si interroga su temi ora più che mai attuali come l’integrazione e l’esclusione dalla società; l’identità di gruppo e quella individuale; la capacità di trovare un “fuori” nel quale evadere nonostante i limiti imposti dal potere e un “dentro” nel quale tornare nei momenti di smarrimento.

«La mostra – spiega Dario Disegni, presidente del MEIS – rappresenta una straordinaria occasione per vedere riunite al MEIS preziose opere comeEster al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci, splendido dipinto prestato dal Quirinale, Interno della sinagoga di Livorno di Ulvi Liegi (1935) e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi di Vittorio Corcos (1882), dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, Interno di Sinagoga di Alessandro Magnasco della Galleria degli Uffizi,Il rapimento di Edgardo Mortara di Moritz Oppenheim, dalla Jay and Jeanie Schottenstein Family Collection of Judaica e qui esposto per la prima volta al pubblico: una conferma, credo si possa affermarlo, della crescita della rilevanza del MEIS nel panorama culturale e museale italiano einternazionale. Vi aspettiamo al museo per scoprire una storia italiana».

La mostra peraltro ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, prestigioso premio di rappresentanza, ed è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, The David Berg Foundation, Fondazione Guglielmo De Lévy, TPERe il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.

«Il MEIS ha saputo definire con chiarezza una strategia lineare di sviluppo dei suoi contenuti e della sua identità in pochi anni dalla sua nascita, per un museo il periodo più fragile, aggravato dalla pandemia. Come Intesa Sanpaolo abbiamo sostenuto le tre mostre che insieme costituiscono il percorso di visita, contribuendo così a realizzare un’offerta museale compiuta. La nostra presenza oggi conferma la vicinanza a un progetto di valore che intreccia ricerca storica e testimonianza attuale, un’analisi in profondità che offre spunti quanto mai utili di questi tempi», commenta Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer di Intesa Sanpaolo.

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Foto di copertina: Sebastiano Ricci, Ester davanti ad Assuero (1733), Roma, Palazzo del Quirinale, Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, foto Giuseppe Schiavinotto

TAG: MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori”
CAT: Arte

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