Non è solo Trump vs. Biden. Le elezioni americane del 2024
Ci siamo quasi. Mancano sei mesi al “primo martedì successivo al primo lunedì di novembre” quando, come vuole la Costituzione americana si terranno le elezioni. […]
Ci sono volte in cui la nostra politica, sempre accusata di prendersi troppo sul serio, eccelle invece in autoironia. Dev’essere questo lo spirito con cui ieri è stato nominato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario Pierferdinando Casini. La cosa più ironica non è che il senatore Casini – con tanto di dichiarazione agli atti – era perplesso sull’istituzione della Commissione stessa. Il dato più divertente è invece ricostruire i tempi che ha davanti la commissione banche. Come scrive ad esempio Alessandro Barbera, su La Stampa in edicola oggi, tra una cosa e l’altra alla commissione restano poche settimane vere di lavoro possibile. Un mese vero, o poco più. Già, perché prima c’è una manovra da discutere e approvare, e il clima pre-elettorale non aiuta mai la discussione – sia all’interno della maggioranza che tra maggioranza e opposizione. In un attimo siamo a Natale. Nel mezzo c’è la patata bollente della riconferma o meno del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che sarà ascoltato solo nel caso resti a Palazzo Koch, dove appunto la Banca d’Italia che governa ha sede. Infine, le camere saranno sciolte come neve al sole, anche se accadrà in pieno inverno, probabilmente a gennaio. Nei ritagli di tempo la Commissione presieduta da Casini dovrà dunque indagare. La materia dell’inchiesta parlamentare la trovate qui sotto, contenuta all’art. 3 della Legge 12 luglio 2017, n. 107. Come vedete bene a occhio nudo, è proprio poca roba. Un mese basta e avanza.
1. La Commissione ha il compito di verificare:
a) gli effetti sul sistema bancario italiano della crisi finanziaria globale e le conseguenze dell’aggravamento del debito sovrano;b) la gestione degli istituti bancari che sono rimasti coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e sono stati o sono destinatari, anche in forma indiretta, di risorse pubbliche o sono stati posti in risoluzione. In particolare, per tali istituti la Commissione verifica:
1) le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati;
2) i criteri di remunerazione dei manager e la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse;
3) la correttezza del collocamento presso il pubblico, con riferimento ai piccoli risparmiatori e agli investitori non istituzionali, dei prodotti finanziari, soprattutto di quelli ad alto rischio, e con particolare riguardo alle obbligazioni bancarie;
4) le forme di erogazione del credito a prenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del credito e vendita di azioni o altri strumenti finanziari della banca;
5) la struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione;
6) l’osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell’allocazione di prodotti finanziari, nonché degli obblighi di corretta informazione agli investitori;c) l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari poste in essere dagli organi preposti, in relazione alla tutela del risparmio, alla modalità di applicazione delle regole e degli strumenti di controllo vigenti, con particolare riguardo alle modalità di applicazione e all’idoneità degli interventi, dei poteri sanzionatori e degli strumenti di controllo disposti, nonché all’adeguatezza delle modalità di presidio dai rischi e di salvaguardia della trasparenza dei mercati;
d) l’adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare nazionale ed europea sul sistema bancario e finanziario, nonché sul sistema di vigilanza, anche ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie.
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