Settecento morti, vittime dell’ipocrisia

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19 Aprile 2015

Quo usque tandem?

Altri settecento morti alla lotteria del migrante, una percentuale notevole rispetto ai diecimila che invece ce l’hanno fatta nell’ultima settimana e che ora riempiono i “centri d’accoglienza”. La notizia che tanto sconvolge la nostra stampa, non ha però alcun effetto sulle coste della Libia, dove nessuno, fra i migliaia in attesa di partire per l’Italia, rinuncerà al pericoloso viaggio.

Milioni, decine di milioni di africani vorrebbero essere accolti nella vecchia e fredda Europa e i migliaia che affogano sono considerati un prezzo accettabile da pagare, non tanto fra chi muore di fame e non avrebbe scelta, ma fra chi riesce a raccogliere i tanti soldi necessari e li spende nel viaggio per cercare la fortuna, sapendo di poter trovare la morte.

Mi infastidiscono politica e stampa per questo lamento ipocrita sui morti, perché i naufragi possono essere facilmente eliminati, da domani stesso, scegliendo di aprire le porte ai milioni che vorrebbero immigrare oppure sigillando le coste libiche, come la Marina di Israele fa con la costa di Gaza.

Fino a quando ci lamenteremo di quel che accade a causa della nostra doppiezza? Chi vuole l’accoglienza si batta per la libera immigrazione o taccia e chi vuole che l’immigrazione clandestina venga bloccata come è nello spirito della legge, poi non faccia il doppio gioco buonista se sarà necessario sparare qualche colpo.

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CAT: Africa

Un commento

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  1. paolodellasala 9 anni fa

    Molto d’accordo. I giornalisti sono come i serpenti: devono la vita al veleno con cui scrivono e addentano.

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