Giornalismo
Luna di miele euroatlantica, durerà?
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Gli Usa hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, con bombe da trentamila libbre e con i bombardieri stealth B-2. Ad annunciarlo è stato il presidente americano Donald Trump. Il tycoon ha ringraziato i «grandi guerrieri americani» e ha detto che «ora è il momento per la pace o sarà una grande tragedia». La risposta dell’Iran non si è fatta attendere. L’Idf ha emesso un allarme per il lancio di missili verso il territorio israeliano. Esplosioni si sono verificate nel centro di Tel Aviv: due edifici sono stati rasi al suolo. In tutto risultano 27 persone ferite.
(Domani)
L’attacco Usa all’Iran obbliga l’Italia a un salto di qualità strategico nella prevenzione di possibili azioni terroristiche sul territorio nazionale. La lista aggiornata degli obiettivi sensibili in Italia comprende circa 29 mila siti — più di 10 mila sono infrastrutture critiche — 4 mila solo nella Capitale. Quelli ebraici e israeliani sono 250. Altri ottocento circa americani. Focus sulla presenza di migliaia di turisti americani in Italia (a Roma molti hanno disdetto il soggiorno), sui loro spostamenti da una città d’arte all’altra, sulle catene commerciali e sugli uffici di rappresentanza di società Usa.
Donald Trump annuncia il cessate il fuoco tra Iran e Israele: “Dopo sarà conclusa la guerra”. Con un post sul suo social il presidente Usa comunica l’accordo tra i due paesi per la fine di quella che “verrà chiamata la guerra dei 12 giorni”. Si congratula con Tel Aviv e Teheran per “la resistenza, il coraggio e l’intelligenza dimostrati”. Per Israele tutti gli obbiettivi sono stati raggiunti.
Passaggio parlamentare per Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Europeo: L’attacco degli Stati Uniti all’Iran ha aggravato la crisi nella regione. L’Italia, però, non ha preso parte all’operazione e almeno per il momento non ha concesso basi a Washington. Se dovesse arrivare una richiesta in tal senso, ci sarà un «passaggio parlamentare è giunto il tempo di abbandonare ogni ambiguità»: Teheran deve «evitare ritorsioni» e «cogliere l’opportunità» per trovare un accordo sul programma nucleare.
(Avvenire)
MPS ha comunicato ai mercati, di aver ricevuto l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea per acquisire una partecipazione di controllo in Mediobanca, Mediobanca Premier e Compass Banca. L’autorizzazione della Bce segue quella già concessa lo scorso 8 aprile in relazione all’aumento di capitale per lanciare l’offerta pubblica di scambio (ops) annunciata il 4 marzo.
All’ Aja calda accoglienza del capo della Nato Rutte al presidente Trump: “L’Europa pagherà il suo contributo in modo consistente, e sarà una tua vittoria. Otterrai qualcosa che nessun altro presidente americano è riuscito a fare in decenni”. Il vecchio continente aumenterà la spesa per la difesa al 5% del pil da qui al 2035. Per Rutte se i membri della Nato “non agiranno ora” con un aumento della produzione militare “la Russia tenterà qualcosa in 3-7 anni” ai danni dell’alleanza.
(Huffpost)
Accordo raggiunto tra i paesi al vertice Nato dell’Aia sull’aumento al 5% del Pil delle spese per la difesa entro il 2035: “La spesa militare raddoppia”. La Spagna si sfila e il presidente americano attacca Madrid: “Le faremo pagare dazi doppi”. Giorgia Meloni firma l’intesa e assicura: “Costi sostenibili, non toglieremo un euro agli italiani”.
Traballa la maggioranza di Ursula von der Leyen sotto il peso delle contraddizioni green. Accusata di riscrivere le regole a colpi di interpretazioni unilaterali, accentrare il potere e cedere alla destra, la presidente della Commissione europea è al centro di una tempesta istituzionale che ne mette a repentaglio la maggioranza. “I nostri voti non sono garantiti e i nostri voti contano”, è stato lo strappo della segretaria del Pd Elly Schlein a Bruxelles.
La Casa Bianca annuncia che potrebbe esserci una proroga alla scadenza del 9 luglio, data che indica la tregua di 90 giorni concessa da Donald Trump dopo il noto annuncio dei dazi reciproci dello scorso aprile. Con la sospensione di tre mesi, aveva quindi avviato la fase negoziale che però ha prodotto davvero poco in queste settimane., anche se con l’Unione Europea i rapporti da gelidi sono diventati tiepidi.
Il Premier premier spagnolo Pedro Sanchez al Consiglio europeo chiede la sospensione immediata dell’accordo tra Ue e Israele, denunciando che “a Gaza è in corso un genocidio” e che Tel Aviv “sta violando l’articolo 2 sui diritti umani”. Una linea, che a Bruxelles trova d’accordo Belgio, Irlanda, Norvegia, Olanda, Portogallo e Slovenia. Non la Germania, capofila dei contrari. E non l’Italia, con Giorgia Meloni che pensa sarebbe un errore e che porterebbe a interrompere i canali di dialogo tra l’Unione europea e Israele contribuendo solo a isolare Tel Aviv.
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