Strage di Bologna

Italia

Strage di Bologna, Bolognesi: “una cosa è il rispetto delle istituzioni, un’altra la riscrittura della storia”

“Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”. Così il presidente dell’associazione delle vittime della strage del 1980, dalla commemorazione

2 Agosto 2025

“Oggi sappiamo chi è stato e ne abbiamo anche le prove. La strage del 2 agosto 1980, già ideata nel febbraio 1979, fu concepita e finanziata dai vertici della famigerata loggia massonica P2, protetta dai vertici dei Servizi Segreti italiani iscritti alla stessa loggia P2, eseguita da terroristi fascisti. Contiguità che sembrano ancora oggi salde e inconfessabili, se pensiamo che fino a ieri le inchieste sulla strage del 2 agosto sono state ostacolate in ogni modo con depistaggi e intossicazioni che, seppur smascherate e smontate in sede processuale, hanno portato a ritardi di anni e anni nell’accertamento dei fatti”. Ad affermalo è il presidente dell’associazione delle vittime della strage del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi, dal palco in stazione a Bologna, nel giorno del 45esimo anniversario.

“E se ci sono voluti così tanti anni perché si arrivasse a svelare il quadro completo di chi ha voluto ed eseguito la strage del 2 agosto 1980, – ha aggiunto – è perché tutti, a parole, affermano di volere la verità, ma nei fatti sono moltissimi coloro che, pur avendone la possibilità, hanno fatto e fanno qualunque cosa per nasconderla, ritardarla e dissimularla”.

Bolognesi si è rivolto anche a Giorgia Meloni. “Alla Presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un’altra cosa è l’accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare. Presidente Meloni, condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”.

Strage di Bologna
La lapide UNESCO in memoria della strage. Attribuzione 3.0 Unported

Paolo Bolognesi, presidente uscente dell’associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto 1980, ha annunciato anche il passo indietro. Al suo posto subentrerà Paolo Lambertini, figlio di Mirella Fornasari: la dipendente della C.I.G.A.R. Spa, morta nell’attentato a 36 anni.

La strage di Bologna fu un attentato di matrice fascista avvenuto alle 10:25 di sabato 2 agosto 1980 alla stazione Centrale di Bologna. Un ordigno, posto nella sala d’aspetto di seconda classe, esplose provocando la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. L’esplosione devastò una parte dell’edificio, causando il crollo del tetto della sala d’aspetto e danni a treni e binari. Si tratta del più grave attentato terroristico commesso nel Paese nel secondo dopoguerra. Fu l’ultima e più grave strage compiuta durante gli anni di piombo, fra le quali si ricordano la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, quella di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974.

Soltanto negli anni 2020 l’inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, entrambi appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), già condannati in precedenza, agì in concorso con Licio Gelli (venerabile della loggia massonica deviata P2), Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori. La Cassazione, di recente, ha anche ribadito la condanna a sei anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pm.

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