Mondo

La felicità dei lampioni accesi

Anche quest’anno sono arrivati in Italia centinaia di ragazzi ucraini per una vacanza. Il senso di questa iniziativa. L’esperienza di Milano.

10 Agosto 2025

Si è concluso giovedì 7 agosto la quarta edizione del campo della pace per ragazzi e ragazze ucraine dagli 8 ai 17 anni, delle città di Kramatorsk e Sumy, per iniziativa di Caritas ucraina, Caritas spes, Caritas italiana, Acli regionali Lombardia e Acli nazionali, dal titolo: E’ più bello insieme.

Il campo si è svolto a San Michele di Formazza (VCO), e ha visto la partecipazione di 75 tra ragazzi e ragazze, educatrici ucraine e 26 tra animatori e volontari italiani.

La situazione dell’infanzia ucraina al terzo anno di guerra è sempre più difficile.

Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children, intervenuta alla Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, a Roma lo scorso 11 luglio ha così descritto la situazione: “Oggi siamo qui per parlare di futuro e l’educazione è il volano per il futuro, ma l’impatto che questa guerra sta avendo sul diritto all’istruzione di milioni di bambini in Ucraina è devastante. Durante l’ultimo anno scolastico, le sirene degli allarmi antiaerei hanno fatto perdere ai bambini ucraini in media una lezione su cinque. 

Tutto questo ha portato 1,5 milioni di minori al rischio di soffrire di disturbo post traumatico da stress e depressione. La portata della sofferenza è immensa. Siamo preoccupati che molti bambini vengano lasciati indietro, soprattutto quelli vulnerabili alla povertà, quelli che vivono nelle aree rurali e quelli sfollati”.

Proprio tra questi ultimi vengono selezionati i partecipanti all’iniziativa del gemellaggio tra Caritas ucraine e Caritas italiana.

I protagonisti di quest’anno hanno raccontato la loro gioia all’arrivo in montagna quando hanno visto i lampioni accendersi sulla strada la sera e hanno benedetto i rumori che udivano. Il coprifuoco serale in Ucraina impone il buio e il silenzio per udire il rumore dei droni in arrivo.

Andrea Villa, vice presidente di Acli Lombardia e guida del campo, così ne ha spiegato il senso: “Anzitutto si tratta di offrire ai ragazzi e alle ragazze ucraine uno spazio di sollievo. Per tutti, compresi i volontari, è un’opportunità per costruire relazioni e costruire pace. Questo accade quando si sviluppa un ascolto e un’accoglienza che rende lo sguardo più vero su quanto quotidianamente ci mostrano i media, privi dello spessore di un racconto offerto da persone vere, il cui dolore viene custodito con l’amicizia”.

Paola, storica volontaria del progetto ha scritto un post su facebook commentando una situazione particolare sulla conclusione del campo: “Le storie che i ragazzi ucraini pubblicano su Instagram, in cui riprendono i ragazzi italiani, con cui hanno trascorso due settimane, che rincorrono il loro pullman che riparte… Sono una stretta al cuore ed un seme di speranza…

Seme di speranza.

Perché, se ti stai abituando a crescere in un paese in guerra non c’è nulla di più essenziale della sensazione che in Europa e nel mondo ci sia qualcuno per cui tu sei importante. Che il mondo non si sta dimenticando di te.

Perché, se stai crescendo in un paese dove l’idea della guerra si sta troppo normalizzando, non c’è nulla di più efficace delle relazioni e della conoscenza diretta, per educare alla pace.

Stretta al cuore perché, ad esempio, tra educatrici parlano di come la stazione da cui sono partiti ed in cui dovrebbero ritornare sia stata bombardata.

E, ancora di più, stretta al cuore per chi, in altri posti, oggi sta vivendo giorni ancora peggiori nell’ indifferenza di molti e nell’impotenza di tutti”.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.