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Los Angeles prova “The Olympic Wage”, il salario minimo di 30 dollari
La città di Los Angeles ha approvato un salario minimo di 30 dollari per i lavoratori alberghieri e i lavoratori all’aeroporto internazionale. L’inizio dell’aumento doveva coincidere con i giochi olimpici del 2028 ma è stato rimandato fino al 2030.
“È una giornata vergognosa quando i leader eletti di Los Angeles decidono di presentare una mozione per rimuovere stipendi guadagnati con il sudore ai lavoratori meno pagati”. Con queste parole Yvonne Wheeler, presidente del sindacato Los Angeles Federation of Labor, ha attaccato il consiglio comunale di Los Angeles che ha votato il mese scorso per ritardare l’aumento del salario minimo a 30 dollari l’ora al 2030 invece del 2028 come era stato stabilito nel mese di maggio.
La Wheeler ha ovviamente ragione ma ciò non elimina gli aspetti positivi dell’aumento del salario minimo a 30 dollari, il più alto degli Stati Uniti. L’aumento si applica solo ai lavoratori nel settore alberghiero e dell’aeroporto di Los Angeles. La data del 2028 era stata stabilita per coincidere con i giochi olimpici e infatti l’ordinanza del mese di maggio era stata nominata “Olympic Wage” (Salario olimpico).
L’aumento del salario minimo a trenta dollari è stato programmato con aumenti graduali dall’attuale 22,50 a 30 da raggiungersi nel mese di luglio del 2028 ma i tempi si allungheranno di due anni. L’ordinanza include altre esclusioni poiché si applica ai lavoratori di alberghi con 60 o più camere e quelli che lavorano all’aeroporto. Non tocca il salario minimo della metropoli che rimane a 17,80 dollari l’ora.

Il consiglio comunale ha fatto un compromesso per fare piacere alle aziende che come sempre si oppongono agli aumenti dei salari. In effetti, le aziende avevano tentato di fare ribaltare l’ordinanza tentando la strada di un referendum ma non sono riusciti a raccogliere abbastanza firme. Los Angeles è una città progressista con un’amministrazione democratica che promuove cause liberal dal cambiamento climatico, immigrazione, diritti della comunità LGBTQ+, e ovviamente il salario minimo. La politica liberal della metropoli ha ovviamente attirato l’attenzione dell’amministrazione di Donald Trump che nel mese di luglio ha inviato la guardia nazionale con la scusa di assistere le retate sui migranti.
Il salario minimo riflette queste tendenze progressiste della città. Il costo della vita, però, in California e nelle città come San Francisco e Los Angeles è molto alto. Anche con salario di 30 dollari l’ora sarebbe difficile vivere comodamente. Lavorando 40 ore settimanali con stipendi di 30 dollari in un anno intero si guadagnerebbe 64 mila dollari lordi (57 mila netti circa dopo avere pagato le tasse federali e quelle californiane). L’affitto di un bilocale costerebbe sui 24 mila dollari annui. L’aggiunta dei costi di trasporto, cibo, sanità, spesso non inclusa dai datori di lavoro, ed altre spese renderebbe una vita dignitosa alquanto difficile. Attualmente la situazione è ovviamente peggiore per la maggioranza di lavoratori a Los Angeles con il salario minimo attuale di 17.80 dollari. Secondo alcuni calcoli il 30 percento dei lavoratori della Contea di Los Angeles guadagna stipendi che si aggirano sui 20 dollari o meno. L’aumento a 30 dollari non influenzerebbe molti di questi individui ma in un certo senso qualunque aumento stimola la pressione verso l’alto per tutti i lavoratori. Coloro che non guadagnano 30 dollari perché lavorano in altri settori esclusi dalla “Olympic Wage” cercherebbero di cambiare lavoro. Inoltre l’aumento a 30 dollari metterebbe pressione alle aziende non incluse ad aumentare gli stipendi per non perdere dipendenti.
Aumentare il salario minimo federale attuale di 7, 25 dollari, stabilito nel 2007, non interessa ai repubblicani che controllano le due Camere legislative e anche la Casa Bianca. Ciononostante dalla sua campagna presidenziale e anche dopo il senatore Bernie Sanders ha continuato il bisogno di aumentarlo a15 dollari. Il 63 percento degli americani è favorevole a questo aumento. In mancanza di azione federale parecchi Stati e città individuali hanno approvato aumenti che vanno oltre il minimo federale. La California, stato liberal, ha iniziato ad aumentare il salario minimo progressivamente dall’amministrazione del governatore Jerry Brown nel 2016 da 10,50 all’attuale 16,50 dollari l’ora. Alcune città vanno oltre questo minimo statale come West Hollywood dove la paga minima raggiungerà 20,25 dollari. E per i lavoratori del settore fast food con un minimo di 26 dipendenti con 100 sedi a livello nazionale il salario minimo è stato stabilito a 20 dollari l’ora. Per i lavoratori del settore sanitario il salario minimo è stato stabilito a 25 dollari l’ora.
Il salario minimo a 30 dollari che si raggiungerà a Los Angeles nel 2030 è un altro passo avanti considerando le disuguaglianze economiche allarmanti raggiunte negli ultimi anni dove i cento miliardari più ricchi controllano più della metà delle risorse finanziarie del Paese.
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Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications.
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