Barclays ancora nei guai per i mutui

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3 Aprile 2017

Gli italiani si sono fidati degli inglesi ed hanno perso i loro soldi. La Barclays, per anni ha propinato ai malcapitati clienti, mutui in Euro indicizzati al franco svizzero, convincendoli della maggiore convenienza, rispetto ad altri finanziamenti, per il basso tasso di interesse in quanto legato ad una “divisa” forte, che non sarebbe andata in crisi. Tuttavia le cose sono cambiate quando gli ignari mutuatari hanno iniziato a chiedere l’estinzione anticipata del mutuo, magari con la surroga, ed è in quel momento che sono esplose le clausole “capestro”. Per cui, di fatto, in caso di adempimento anticipato, oltre al residuo del saldo da versare alla banca, scattava un complesso calcolo di doppia conversione e il mutuo anziché diminuire aumentava.

A bacchettare la banca inglese, ci ha pensato l’associazione TUCONFIN, capeggiata da due donne, Franca Berno e Sheila Meneghetti, che anche in qualità di consumatrici hanno avviato una battaglia contro il colosso inglese, stravincendo.

Non c’è dubbio, dopo le varie decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario e dei Giudici di merito, che le condizioni economiche dei mutui indicizzati al franco svizzero, che prevedono il ricalcolo in tale valuta e la successiva riconversione in euro del capitale restituito, sono da considerarsi nulle, per i seguenti motivi:
1) In tutti i predetti mutui la clausole sono incomprensibili e poco chiare;
2) Sono prestiti caratterizzati da condizioni che causano uno sbilanciamento delle posizioni tra l’istituto di credito e il cliente, a tutto favore della banca.

A confermarlo, l’ordinanza decisoria del 3 gennaio 2017, resa all’esito di un procedimento sommario di cognizione, del Tribunale di Roma e la recente sentenza del Tribunale di Busto Arsizio del 10.03.2017 numero 375/2017. Va detto che entrambi i procedimenti, sono stati portati avanti grazie alla denuncia mediatica fatta dalle due attiviste che già dal 2012 aveva messo in luce la prima decisione ABF favorevole al mutuatari, la 707 del 09.03.2012.

Sull’argomento la vice presidente dell’associazione dei consumatori ha così dichiarato: «Ormai questo è il settimo anno che io e Franca Berno siamo sul web, prima come semplici mutuatarie e attiviste e ora come fondatrici dell’Associazione Consumatori – Tuconfin, nata appositamente per il problema legato ai mutui in Euro indicizzati al Franco Svizzero erogati da Barclays Bank Plc. Anni a “lamentarci” di un problema che seppur sotto gli occhi di tutti, non era mai stato compreso. Ma, finalmente, dopo anni di attesa è uscita la prima sentenza del Tribunale di Busto Arsizio con la quale il Giudice dott. Elena Masetti Zannini nella causa promossa dall’Avv. Bertinelli, il legale che segue anche l’associazione, condanna Barclays Bank Plc alla restituzione delle somme pagate, in fase di estinzione anticipata, relative alla rivalutazione monetaria rendendo così nullo l’art. 7 del contratto. Con questa sentenza, si conferma quanto affermato sino ad ora dall’Arbitro Bancario e Finanziario e dalla recente Ordinanza del Tribunale di Roma. Tuttavia per noi questa è una vittoria parziale, poiché il problema non è il solo articolo 7, ma è tutto il contratto ad essere viziato. Se il mutuo è in CHF perché ometterli nascondendo così al consumatore tutta la verità sul mutuo? L’estinzione anticipata, è solo il motivo per cui ci si accorge di avere un problema, ma non è il vero nocciolo della questione, in quanto l’indicizzazione si paga ogni mese, anche se regolarizzata semestralmente. Se andiamo a fare una verifica sui tassi applicati, sia per l’interesse e sia per il tasso di cambio, possiamo accorgerci che non trovano corrispondenza con i conguagli, studiati ad hoc, i quali generano l’illusione di un andamento positivo del mutuo. Quando però si tenta un’estinzione anticipata, ci si ritrova con delle cifre impossibili da affrontare economicamente… ecco perché le famiglie non riescono poi a procedere con la pratica. Per ora il giudice ha ritenuto valido, seppur poco chiaro e di difficile interpretazione, l’articolo 4, cioè l’articolo legato agli interessi e al calcolo dei conguagli non accogliendo così le domande relative ai soggetti che non avevano ancora estinto. Per il giudice, Barclays può essere effettivamente condannata solo se, in caso di estinzione avvenuta abbia applicato i conteggi relativi alla rivalutazione dell’intero capitale mutuato.
Pertanto il magistrato, lascia intendere che per avere un rimborso certo, anche sul danno subito, si debba necessariamente procedere con l’estinzione dando così anche alla Banca stessa, la possibilità di rimediare per tempo al suo “errore”. Purtroppo sappiamo che Barclays farà opposizione e che per ora nulla cambierà nei confronti dei mutuatari che non hanno il potere di estinguere anticipatamente. La sentenza costituisce indubbiamente un passo avanti importante, tenendo conto che fino allo scorso anno non esisteva una giurisprudenza a nostro favore e i mutuatari erano trattati come mancati investitori, ma la nostra lotta continuerà al fine di rendere nullo in ogni sua parte il presente contratto e tutelare così tutti coloro che ancora sono imprigionati da questo prodotto».

Grazie alla forza di pochi e a certi Magistrati illuminati, talvolta, capita, di avere giustizia nei rapporti con i poteri forti.

TAG: Banca Condannata, Banche e Assicurazioni, Barclays, Estinzione Anticipata, milano, Rimborsi interessi
CAT: Banche e Assicurazioni, economia civile

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