Vergogna, imbragate le statue e lasciate liberi gay, puttane e marchettari (noi)

26 Gennaio 2016

Il solerte cretino che per primo ha posto il problema ha trovato un secondo cretino che ha accolto, come meritevoli d’attenzione, le sue perplessità, unendosi poi, l’uno e l’altro cretino, in un sodalizio virtuoso per sollecitarne un terzo, di cretino, e di maggior rango, perché disponesse il divieto in forma inoppugnabile, mutandando il mutandabile all’interno dei Musei Capitolini di Roma. L’ordine di questi tre cretini non è al momento certo, se la staffetta sia partita dalla Soprintendenza per poi salire al Ministero e da qui chiudere in bellezza al Governo centrale, perché invece potrebbe essere benissimo che il Cretino Maximo risiedesse direttamente al governo e questo, se fosse vero, solleverebbe d’un pelo le nostre ansie, che almeno dove c’è cultura c’è (ancora) casa e un poco di buon senso. Fatto sta che qualche capolavoro sparso, felice delle sue proprietà (im)morali, è stato ignominiosamente imbragato al passaggio del presidente iraniano, Hassan Rouhani, così da evitarne gli alti lai.

Questi tre cretini, che come i tenori passeranno alla storia del mondo ma per ragioni esattamente opposte, purtroppo hanno ragionato per difetto. È proprio per questo che come band non li potremo fregiare del titolo di «Zelo Assoluto». Hanno reso alla patria un cattivo servizio, un servizio a metà, non hanno completato il lavoro, che fatto bene, a modino, avrebbe richiesto tempo e spreco di energie. Invece di imbragare pisellini e patonze inanimate, i Tre avrebbero dovuto sguinzagliare mille e mille segugi alla ricerca di tutto ciò che alla civiltà iraniana pare meritevole di persecuzione.

Per cui, impacchettare e nascondere l’intera definizione italiana felice e perversa: gay, lesbiche, fedifraghi, cornuti, lenoni, traditori, marchettari, ladroni e perché no, anche un tot di politici, ammesso di non comprenderli già nelle categorie succitate. Con quale cuore, quale coscienza, abbiamo piazzato una pecetta testicolare alla nostra coscienza, lasciando che invece l’immonda vita che scorre nella nostre città potesse restare libera di offendere? Questo non è bello nei confronti del presidente Rouhani. Del resto, il doppio registro della mutanda è quello che ha sempre animato la morale corrente e quale risultato finale potevamo aspettarci se non l’automatica rimozione delle disfunzioni erettili del nostro straordinario patrimonio culturale?

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TAG: Hassan Rouhani, Matteo Renzi, statue coperte
CAT: Beni culturali, Partiti e politici

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