Oltre il patteggiamento: cosa resta di Stamina dopo la fine del caso Stamina

27 Gennaio 2015

Manifestazione in sostegno del metodo Stamina

Questa mattina al Tribunale di Torino l’aria non era mesta. Chi ha per mesi condotto le indagini che hanno portato a formulare per Vannoni e co l’ipotesi di associazione a delinquere non ha potuto che essere soddisfatto: con il patteggiamento, vincolato al ritiro dell’ennesimo ricorso al Tar di Stamina e al divieto assoluto di ricominciare con la sedicente terapia non solo in Italia ma anche in qualunque parte del mondo, la giustizia non ha ottenuto una vittoria? Se solo si azzardano a ricominciare non hanno scampo: vanno a giudizio.

Diversamente avremmo dovuto aspettare anni per la fine del processo e rischiare la prescrizione: a chi urla allo scandalo nel non vedere l’esperto di comunicazione torinese e i suoi collaboratori alla sbarra bisognerebbe ricordare che questo è il Paese della giustizia infinita.

Quindi, bene così.

Al momento non hanno ancora presentato domanda di patteggiamento alcune delle figure chiave, tra cui il medico Marino Andolina. Quello a cui non piu’ tardi di luglio scorso, proprio quella giustizia fatta di ricorsi al Tar che tanta importanza ha avuto in questa insensata vicenda, permise di entrare agli Spedali Civili di Brescia, autonominarsi commissario per somministrare una infusione estemporanea al piccolo Federico Mezzina.

Non l’hanno presentata ancora la richiesta di patteggiamento nemmeno i quattro medici e dirigenti degli Spedali Civili. Se non lo faranno martedì prossimo, in occasione della nuova udienza, le strade davanti a loro potrebbero essere due: il rinvio o il non luogo a procedere per il reato di associazione a delinquere ipotizzato a chiusura delle indagini coordinate dal pm Raffaele Guariniello e condotte dal luogotenente dei Nas di Torino Loreto Buccola.

Oggi il legale di Fulvio Porta, il direttore del reparto di oncoematologia pediatrica degli Spedali Civili avrebbe addotto a difesa del suo assistito il fatto che il metodo Stamina sarebbe entrato nel loro ospedale per unica volontà di Luca Merlino, direttore vicario della sanità lombarda e primo paziente curato con le staminali mesenchimali torinesi. Ma Merlino nelle indagini non è mai entrato, e non ha mai voluto essere ascoltato nemmeno dalla commissione regionale sanità che lo scorso anno di questi tempi avviava una indagine conoscitiva su Stamina. Il suo ruolo rimane uno dei misteri più grossi di questa vicenda in cui come ha affermato il direttore dell’Aifa Luca Pani un ruolo chiave ha svolto quel “marketing diretto” con cui una parte vulnerabilissima di opinione pubblica – quella composta da persone fragili, malate e dalle loro famiglie – è stata usata allo scopo di dare una spallata alle istituzioni mediche e scientifiche facendo entrare l’illusione dalla porta principale.

E se con il provvedimento del ministro Lorenzin della scorsa settimana, che ha dato finalmente regole definitive alla somministrazione delle cosiddette cure compassionevoli – la Turco Fazio era un decreto reiterato e pieno di buchi in cui l’illecito, evidentemente, è riuscito a inserirsi – con oggi si chiude un capitolo di una vicenda, che, come ha scritto qualcuno, non sarebbe dovuta nemmeno cominciare. Perché di santoni, imbonitori, venditori di promesse facili è pieno il mondo. Ma pochi sono quelli che riescono a orientare la politica costringendola a decreti legge ad hoc  sotto la pressione mediatica, l’uso dei social media con toni forti e minacciosi e le urla di piazza.

Perché Vannoni avrà anche patteggiato, ma la memoria degli schizzi di sangue sulle foto delle istituzioni, degli ultras calcistici  che buttavano in mezzo alla strada le carrozzine con sopra i malati per bloccare il traffico a Milano e a Roma, non è facile da cancellare.

E restano i malati, che come abbiamo detto fin dall’inizio di questa brutta storia, sono le vere vittime, anche quando inconsapevoli della presa in giro che stavano subendo. Più di tutti i bambini sottoposti a infusioni di sedicenti staminali mesenchimali, senza nemmeno la possibilità di scelta.

 

TAG: Stamina, vannoni
CAT: Bioetica, Medicina

Un commento

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  1. marcogiov 9 anni fa

    Il Paese detesta le regole, comprese quelle della scienza che poi risalgono a Galileo. Prima di Vannoni abbiamo avuto la somatostatina di Di Bella, ora avanti il prossimo ciarlatano della medicina. Per la politica siamo già serviti, grazie.

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