Al Nord le mafie fanno grandi affari con le costruzioni

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15 Gennaio 2015

Qual è, oggi, uno dei settori più in crisi, in Italia? Lo so, la lista è piuttosto lunga ma l’edilizia è certamente uno di quei settori che dal 2008 ad oggi ha perso più di altri. E qual è il settore, specie al Nord Italia, in cui le mafie sono più prolifiche? Esattamente quello, l’edilizia. 

Le mafie, lo sappiamo, non risentono della crisi; anzi. Dal 2008 ad oggi tutte le principali sigle mafiose italiane hanno moltiplicato i propri profitti, spostandosi in base all’onda dei soldi e adeguandosi alle situazioni più vantaggiose. 

Al Nord, in particolare, le mafie sono molto attive nel settore edile, da sempre uno dei più trainanti dal Piemonte al Veneto e al Friuli, passando ovviamente per la Lombardia e per la cintura milanese, su tutti.

I meccanismi di infiltrazione sono molteplici, e ognuno a suo modo vantaggioso. Va premesso che il comparto edilizio è a bassa tecnologia e despecializzato e ciò permette un’intessitura di raccomandazioni e complicità molto forte. Detto ciò, le mafie possono fare profitto in ambito edilizio grazie all’acquisizione diretta di imprese (specie quelle più piccole e ricattabili), attraverso la gestione di lavoratori, la fornitura di materie prime o con il più classico dei metodi: il taglieggiamento degli imprenditori.

Spesso dietro a questi meccanismi si celano complicità molto forti con la politica locale, dai semplici funzionari comunali fino agli assessori, in grado – questi – di far passare piani edilizi o di concedere terreni che mai concederebbero ai singoli cittadini onesti.

@giulio_serra

 

Cfr. elaborazioni Transcrime2014

TAG: appalti, italia, Lavoro, mafia, nord, pmi
CAT: Capitali, Grandi imprese

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