1992: Fozza, Itaja!

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22 Aprile 2015

Con la decima puntata si conclude 1992 (o almeno la sua prima serie). Un bel pupo sorridente che sembra nascondere con quel suo grido storpiato quello che Notte-Accorsi definisce “il futuro” (a tal proposito vi consiglio di leggere questo pezzo) ci saluta beffamente al termine dell’episodio. Una telefonata e due passi verso il centro della città dove tutto ebbe inizio.

Una trama senza dubbio criticabile (e io l’ho già fatto), così come certe rappresentazioni di protagonisti che finiscono quasi per sembrarne altri (insisto sul ruolo di Dell’Utri, così come la per nulla milanese Bibi..), ma senza dubbio è stato un tentativo di parlare di un anno difficile, di vicende complesse e spinose. Insomma, di fatti ancora troppo storicamente a noi prossimi e le cui ferite, nel bene e nel male, si fanno ancora sentire. Senza dubbio, questo perché l’Italia è e resterà quel luogo in cui le ruggini, le ferite e le faide tra Montecchi & Capuleti non finiranno mai. Dal Cinquecento ad oggi ben poco è cambiato sotto il sole che risplende sopra le nostre teste quasi ogni giorno.

Tuttavia, al di là dei rimaneggiamenti all’americana, alle parti cuscinetto ed all’esaltazione dell’effetto bomba che in quell’anno deflagrò da Milano, questo tentativo è comunque servito a rimettere in luce agli occhi dei più l’importanza fondamentale di un anno che ha segnato e continuerà a segnare il corso della storia di un Paese che non è tale e che mai pertanto potrà cambiare.

Tranquilli dunque, ora potete tornare a dormire come prima.

TAG: 1992, Dell'Utri, italia, milano, Stefano Accorsi, Tea Falco
CAT: Cinema

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