L’ufficiale e la spia

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1 Dicembre 2019

Il 5 gennaio 1895, nel cortile dell’Ecole Militaire di Parigi, di fronte a soldati e civili, il capitano Alfred Dreyfuss (L. Garrel) viene pubblicamente degradato, perché poche settimane prima, condannato con un processo sommario, con l’accusa di alto tradimento. Per aver agito da spia, rivelando informazioni belliche a potenze straniere, verrà imprigionato sull’isola del Diavolo, nella colonia francese della Guyana. Nei mesi a seguire, il colonnello Puiqart (J. Dujardin), promosso al vertice del controspionaggio, si troverà a indagare su un caso analogo, finendo per scoprire che le accuse verso Dreyfuss era inconsistenti, forse addirittura manomesse. Si scontrerà contro il muro di omertà dei suoi superiori, disposti a tutto per insabbiare il caso ed evitare un secondo processo.

Roman Polasnki, regista di fama mondiale, porta in scena una pagina di storia tristemente nota, con una ricostruzione meticolosa e una messa in scena perfetta. L’affaire Dreyfuss, come passerà alle cronache, fu una vicenda buia della Francia, segnata da una dose di profondo antisemitismo (Dreyfuss era ebreo), che si risolse definitivamente solo nel 1906, con l’assoluzione completa del capitano. Per lui si era spesa un pezzo dell’opinione pubblica, compreso il romanziere Emile Zola, con il celebre articolo “J’accuse…!” (per il quale lo scrittore subirà un processo).

Al netto di alcune dichiarazioni di Polanski, che hanno portato a fare un parallelismo sulla sua vicenda processuale e quella di Dreyfuss, suscitando polemiche indignate, il film è una potente opera, che con progressione drammatica e ritmo serrato, costringe lo spettatore a riflettere su molti temi: quanto vale la Ragione di Stato di fronte a una palese ingiustizia? Fino a che punto il Potere può tutelarsi a danno dei cittadini? Conta più una divisa o chi la indossa? Questioni che valevano per la Francia di Dreyfuss, ma che potrebbero valere per il nostro presente, gli esempi si sprecano!

Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia e un ottimo Jean Dujardin.

TAG: cinema, dreyfuss, film, tff, torino film festival
CAT: Cinema, Torino

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