Figli di un maschio minore

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25 Novembre 2020

Sento il Feltri a La Zanzara. Argomento: il suo editoriale dato in pasto all’arena. La ragazza violentata per ore nella casona di quell’invertebrato che alcune testate, nei titoli e negli incipit, hanno raccontato come grande imprenditore e mago delle startup. Solo poi, nell’articolo, si diceva della faccenda. Per cui passa che: lui è la vittima, di se stesso, ma sempre vittima; la ragazza, l’altro soggetto, è una comparsa. Troppa stampa è ormai ai vermi della frutta; dessert che condivide con i creativi pubblicitari capaci di produrre il: Subito.it, Subito.it, Subito.it, detto a pugni chiusi. Un tris intimidatorio che il tizio avrà detto anche alla diciottenne seviziata per ore e ore in una stanza.

La teoria di Feltri è rasoterra e meschina, aggettivi che ormai certificano il pedigree del suo pensiero: sapeva dov’era, ed era drogata; alle brave ragazze non capita. Vabbè, ci siamo abituati al giochino superficiale e sporco: l’uomo Vittorio è da sempre un reazionario di destra, che detto popolare significa analisi di pancia, bavetta verso il potente, paura fottuta delle donne, che si traduce in quella per il nuovo, il giovane, l’imprevisto. Un anziano signore dal calice fraterno che fa anche simpatia: a noi italioti piace lo spettacolino sbracato, il cialtrone sul pulpito. E se per la ragazza il nostro Feltri si prodiga in distinguo e piccole infamie, per lo stupratore usa solo la parola ‘colpevole’. Puarèt! Ma lo sappiamo, il soggetto in questione è bianco e spudoratamente ricco, e il nostro ha un debole per la razza, ma soprattutto per la grana, che lo eccita come un adolescente su Youporn. Ed è un po’ il paladino di quelli che di fronte al potente che viene riconosciuto a fare una schifezza, incolpano chi non lo difende di essere invidioso. Vedono negli altri il sentimento dell’invidia, perché lo vivono e lo cercano. Sempre dipendente dal denaro; da quello tutto dipende. Non accettano che uno come Briatore, per fare esempio fresco, possa essere percepito come un uomo piccolo piccolo, impossibile da invidiare.

Ma torniamo al ronzare radiofonico.

Il buon Parenzo, con tutte le ragioni del mondo, tentava di ragionare e far ragionare il babau con paraocchi, ma la sua anima da chierichetto è invincibile, e risulta difficile un’empatia, una pieno abbraccio del suo pensiero. Non so spiegarmelo meglio. Aiutatemi voi. Il Cruciani invece fingeva di fare il bravo giornalista, quello che dà voce a tutte le opinioni (cosa che invece fa solo con quelle che gli vanno e convengono), mentre stava solo godendo. A lui piace sollevare un po’ di merda. Strategia più che vincente: è il concime più usato nel social/stivale.

Alla fine, i fans del feltrino sono ancora più convinti e rabbiosi. Gli altri restano così, sfiniti.

E intanto celebriamo la giornata contro la violenza sulle donne, facendo lampeggiare tracce rosse sulla guancia. Anche se le giornate internazionali ormai le abbiamo dedicate a tutto il possibile, dai più alti Concetti alle Aspirazioni, ma pure ai Legumi e alle Api. Leggetele: ogni settimana massimo, c’è una giornata internazione a favore di. Un po’ come gli appunti che si scrivono sulle note dello smartphone, con quello che tenderesti a dimenticare. Un promemoria.

Io guardo le mie figlie. Ho imparato a conoscerle. E penso a quella diciottenne. E a quelle finite in una situazione molto meno drammatica, ma dalle stesse dinamiche di partenza, con il figlio di Grillo e i suoi amichetti. Questi maschi si strafanno di tutto. E viene reputato parte del gioco. La ragazza che beve, e finisce pure a farsi una riga, invece, è una che deve sapere che va incontro al peggio. Che se la va a cercare.

Sta qui l’orrendo.

Tu, ragazza, devi mantenere il controllo, perché il maschio può fare quello che vuole e sei tu che devi imperdirglielo. Non siete alla pari. Lui può, tu no. Non puoi lasciarti andare, godertela, sbagliare, buttarti un po’ via, come succede, a una certa giovane e golosa età. Non puoi, altrimenti sarai usata. Quello che desideri non ha più valore. Diventi una cosa.

Perchè hai di fronte il maschio minore. Quello che non sa conquistare, ma prendere. Che non sa rispettarti, perchè è allenato ad approfittare. Che non vuole dividere il suo corpo con il tuo, perché il tuo bisogno, la tua sana libido lo spaventa. Lo umilia. La carta di credito è la sua unica erezione condivisa. E pure la sua unica cavalleria. Una parola che non piacerà alle femministe. Ma a te, che sei solo una ragazza, sì.

TAG: questioni di genere, ragazze, stupro
CAT: costumi sociali

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