Funzionerà il Mose domani?
“Fenomeni atmosferici favorevoli al formarsi del fenomeno dell’acqua alta a Venezia…”.
Quante volte capita di sentire questa frase alla radio o alla televisione durante le rubriche dedicate al meteo!
Quest’anno noi che abitiamo in Laguna, l’abbiamo sentita prima del solito.
L’autunno è iniziato da poco e già viene annunciata un’acqua alta eccezionale per domani (3 ottobre). Potrebbe arrivare a 135 centimetri, dicono gli esperti (che però ogni tanto si sbagliano, sia per difetto che per eccesso).
“Sono un dramma 135 centimetri di acqua alta?”, si chiederanno i non veneziani.
Sono un problema, ma non un dramma, possiamo rispondere, il dramma si verifica quando si supera quell’indicatore, come è accaduto nel novembre scorso quando la marea ha raggiunto i 187 centimetri, con danni ingenti dappertutto.”
Per coloro che abitano a Venezia l’acqua alta non è una routine giornaliera, per fortuna. Ma nemmeno un evento raro: nel periodo che va dall’inizio dell’autunno alla fine dell’inverno il fenomeno ha buona probabilità di verificarsi almeno una decina di volte.
Quanto basta per definirlo una rottura di scatole, ma anche abbastanza sporadico da considerarlo un fenomeno con il quale si può convivere prendendo le dovute precauzioni.
Cominciamo infatti con il dire che dell’imminenza della salita delle maree si viene avvisati mediante una sirena che si sente in tutta la città e anche a Mestre (a Mestre abitano moltissimi negozianti di Venezia, interessati a sapere quando è il caso di alzarsi dal letto un’ora o due prima per correre a sistemare la merce sugli scaffali più in alto).
Ecco, coloro che conoscono il significato di quella sirena escono di casa attrezzati di stivali, e i più previdenti hanno addirittura quelli da pescatore che arrivano a coprire le gambe fino all’inguine
Se ci sono delle consegne da fare non si rinuncia per un po’ di acqua alta. Si esce lo stesso con il carretto. Ovviamente stando attenti a fissare bene gli oggetti trasportati….
Ma c’è anche chi si fa cogliere alla sprovvista.
E attraversa l’acqua con le scarpe da tennis.
Oppure con gli stivaletti da passeggio ( con la necessita’ poi di svuotarli dal loro contenuto alla fine del…guado).
C’è chi si costruisce stivali di fortuna con i sacchetti dell’immondizia.
E chi, preferendo salvare le scarpe, si rassegna ad entrare a piedi nudi nell’acqua gelida (vedi foto in alto)
Chiudo dicendo che c’è un fatto nuovo previsto per domani: per la prima volta, il Mose si alzerà a difendere la città dalle onde.
“Sarà comunque ancora un test in fase di emergenza, perché il sistema sarà pronto e collaudato nei dettagli solo a dicembre 2021″, sottolinea Elisabetta Spitz, il Commissario responsabile dell’opera.
“Attendiamo fiduciosi”, mi piacerebbe scrivere in una circostanza come questa.
Non posso farlo, però.
Insomma, speriamo tutti che il Mose funzioni, ma siamo scettici.
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