Il Rossetto: immancabile protagonista di una seduzione femminile senza tempo

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15 Novembre 2021

Le labbra rappresentano da sempre un richiamo di libertà per la  donna. Donano fiato alle parole e si lasciano ricordare

 

Noi donne conosciamo molto bene quello che significa lottare per trovare il proprio posto nel mondo. Soprattutto se di questo mondo vogliamo e possiamo essere protagoniste, capaci di rivestire incarichi professionali autorevoli e di sempre maggior prestigio, al pari degli uomini. Ma ancor di più, se questa autorevolezza la vogliamo confermare quotidianamente, curandone l’aspetto etico, per offrire il nostro contributo che serva a migliorare il tempo in cui viviamo. La delicatezza decisa con  cui una una donna riesce a coniugare molteplici vesti faticose, tra lavoro e famiglia, la fanno assurgere a figura che custodisce esclusivamente un universo misterioso e affascinante, tanto altro rispetto al ristretto ed angelicato focolare domestico, cantato dalla letteratura del Dolce Stilnovo. L’argomento seduzione, coniugato alla parola donna, abbraccia una miriade di connotazioni di carattere psicosociologico, che possono tradursi anche in parentesi frivole per riossigenare la mente ed il corpo dalle fatiche giornaliere, assumendo proprietà terapeutiche. La parola seduzione è femminile, e nel tempo, quando è stata esasperata, deturpata e imbruttita da affarismo e pianificazioni interessate, ha rappresentato un facile biglietto da visita, illusorio di una terra promessa, che un attimo dopo aver ceduto alla svendita di sé stesse, è svanita. E perfino la storia ci insegna che la donna, sin dall’antichità, ha curato in modo consapevole il proprio aspetto per esercitare fascino e seduzione. Ma l’elemento impostosi prepotentemente nelle attività di routine dedicate alla beauty care, è senza dubbio: il Rossetto. Per anni e anni al centro di accese polemiche, stigmatizzato e bandito da molte delle corti d’Europa dell’Ottocento, perché considerato segno caratterizzante di facili costumi, di immorale inferiorità, salvo poi passare ad essere uno degli emblemi delle proteste di inizi Novecento, negli Stati Uniti d’America, ed icona di uno stile scintillante ed inossidabile, sfoggiato da attrici hollywoodiane indimenticabili come Marilyn Monroe e Liz Taylor  negli anni ’50 e’60. Arrivando a calcare le passerelle di tutto il mondo, indossato dalle più belle e famose top model osannate dagli stilisti. Finendo con il tingersi dei toni dark per i vari simboli punk.

Senza dimenticare mai, però, che il rossetto riesce ad adornare perfettamente anche la donna semplice, di tutti i giorni, sinonimo di una femminilità acerba come matura, spaziando da nuance tenui ed impalpabili a quelle brillanti, vellutate, che si lasciano guidare dal colore in grado di attrarre per eccellenza: il rosso. Quando sulle labbra, infatti, stendiamo il rossetto, perpetriamo un rituale magico, che ravviva e distende il nostro tempo, nei gesti che compiamo. Da un concitato ricercarlo nei meandri disordinati della nostra borsa, quando siamo fuori casa, fino al disegnare il contorno e ripassarlo con le dita, per non lasciare traccia delle frequenti imprecisioni. Imparare a stendere il rossetto in modo corretto, presuppone applicazione ed appagamento nel farlo, che non possono prescindere dall’amore per sé. E poi, si sa, le labbra incarnano un richiamo di indomita libertà, un’apertura al mondo che attiene al sorriso e a  tutto ciò che la bocca ha da dire. Il rossetto veste il viso, lo incornicia, ne indirizza l’espressione, risalta la nostra personalità, influenza l’umore e offre imperdibili spunti per cogliere le sensazioni e le emozioni che ci sferzano in quel momento. Equazione di ciò che vogliamo comunicare a chi ci guarda. Mi ci metto in ballo anche io, quando affermo che non saprei immaginarmi senza il mio rossetto rosso fuoco, di fattura francese, patria impareggiabile del profumo, perché mentre lo stendo, acquisisco sicurezza anche in contesti affannosi, o che richiedono lucidità e fermezza nell’esprimere le mie idee. Mi dona quel tocco di colore irrinunciabile, quando voglio squarciare il velo del grigiore quotidiano che affligge spesso e volentieri tutti noi. Mi regala leggerezza nei momenti di svago e perfino una patina di elegante erotismo nella mia riservata intimità di coppia. La lotta al vertice, vede da sempre le donne schierarsi a favore del rossetto rosso o rossetto color nudo. Come dire, lo scontro tra passionalità impetuosa e sobrietà e raffinatezza pacate. Il rossetto dal potere terapeutico per lenire il dolore, fisico e spirituale, per riproiettare allo specchio una delle tante immagini illuminate che abbiamo, e con quella andarcene in giro fiere, con gli occhi spalancati sul mondo. Un rituale di bellezza da tramandare alle nostre figlie, facendo comprendere loro, come ritagliarsi del tempo per curare il proprio aspetto sia  un premio che non possiamo sacrificare, per il nostro benessere. Il rossetto, per lasciarsi ricordare quando baciamo sulle labbra o sul collo il nostro Lui, o quando ci ritroviamo a ridere di gusto in compagnia di un buon caffè e delle amiche del cuore. Un paio di tacchi alti, un tailleur ed un rossetto (tassativamente rosso, nel mio caso!), mentre di corsa nelle nostre giornate di pioggia o di sole, ci fermiamo quasi inciampando davanti ad una vetrina, e lo risistemiamo con le dita, stando attente a ridisegnare i confini delle nostre labbra e del nostro pazzo e meraviglioso mondo, quello di cui siamo indiscusse, insostituibili, complicate e orgogliose protagoniste. Viva il rossetto!! Viva le donne!!!

 

 

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CAT: costumi sociali, Lifestyle

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