venezia e il ponte dei…respiri

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1 Marzo 2020

Il giorno dopo il non Carnevale ho girato tutta Venezia, rapidamente (ci vogliono un paio di ore se la conosci) e ho provato a mettermi in ascolto…

Gondolieri in attesa

Sestiere di Santa Croce

Una signora esce di casa e fa fare un giro al suo gatto. A chi la guarda curioso risponde: gera piena de gati sta cità… el Nini xe vecio e ghe manca ea morosa… co no ghe xe i turisti eo porto fora cussì el se ricorda de co gera giovane… (era piena di gatti questa città. Il Nini è vecchio e gli manca la fidanzata… quando non ci sono i turisti lo porto fuori così si ricorda di quando era giovane).

Sestiere di Cannaregio_ in vaporetto nel Canal Grande poco prima di San Marcuola

Il signore che regolarmente, sulla linea 1 del Canal Grande , bestemmia e tira gomitate ai turisti urlando ai marinai “versì i bocaporti che i cani dei vostri morti“ (aprite i boccaporti quei cani dei vostri morti) osserva, spiazzato, il Fontego dei Turchi in silenzio. Allibito come se lo vedesse per la prima volta. Non c’è nessuno vicino a lui. Non ha più nessuna ragione per incazzarsi. Sembra commosso.

Sestiere San Polo

Due giovani si baciano improvvisamente e a lungo davanti ad un bancone di pesce del mercato di Rialto (uno degli ultimi banconi rimasti a causa dello spopolamento della città da parte dei veneziani) … “i se vol ben“ (si vogliono bene) dice una signora rispondendo ad uno sguardo malizioso del pescivendolo che sta pulendo un’orata.

Sestiere Dorsoduro _ in vaporetto nel canale della Giudecca

Due signore e due signori di oltre 70 anni si siedono finalmente nei posti riservati agli over 70 sul vaporetto senza dover litigare con nessun “foresto“ e si mettono a ciacolare… la frase più condivisa: “gera ora“ (era ora)

Sestiere di Castello

Un gruppo di bambini  giocano a pallone in campo fregandosene di ogni divieto … (non scrivo il nome del campo per ovvie ragioni).

Sestiere di San Marco e “il ponte dei respiri“

Dialogo fra due signore veneziane in transito davanti al Ponte dei Sospiri:
“… no ghe xe più niussun su sto ponte… “  (non c’è più nessuno su questo ponte)
“gera na vida che no eo vedevo cussì vodo“  (era una vita che non lo vedevo così vuoto)
“ altro che Ponte dei Sospiri el xe el ponte dei respiri“ (altro che Ponte dei Sospiri è il ponte dei respiri)
“ti ga rason“ … risate (hai ragione).

Triste dirlo ma finalmente Venezia respira … ci volevano questi disastri recenti perché ciò accadesse ? Non è proprio possibile creare un modello sostenibile per questo capolavoro di bellezza unico al mondo? Fra qualche mese sarà eletto il nuovo Sindaco. Credo sarebbe opportuno che chiunque ambisca alla gestione di questa città si facesse tutti i giorni un giretto di un paio d’ore (magari in incognita di mattino presto) per Venezia sfidandosi nella cosa più difficile per chiunque di noi: ascoltare.

Che in veneziano credo si dica: prima de parlar… tasi!

ps: perdonate le mie trascrizione dal veneziano immagino siano piene di refusi…

La meravigliosa voce di Luisa Ronchini… buon ascolto!

 

TAG: bellezza, ponte dei sospiri, racconti veneziani, venezia
CAT: costumi sociali, Musica, Teatro

6 Commenti

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  1. federico.gnech 4 anni fa

    Il problema è scegliere quali voci ascoltare: quella dei quattro quinti della cittadinanza, che ormai campa di turismo, o quella dei pensionati in vena di rimpianti per una Venezia scomparsa? (Il paradosso è che la Venezia che dovrebbero ricordare gli ultrasettantenni, con i suoi 150mila abitanti e le sue case diroccate, era una città poverissima e altrettanto sovraffollata).

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  2. zancan 4 anni fa

    Fedrico e Andrea a quando un pubblico dibattito? dae sardine ai sardoni

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  3. federico.gnech 4 anni fa

    Sempre disponibile, a partire dalla prossima volta che incrocerò Andrea in battello :)

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  4. andrea.liberovici 4 anni fa

    federico pur non essendo un settantenne ho vissuto a Venezia dal 1964 in poi per i miei primi 20 anni e ti posso garantire, senza particolari nostalgie, che non era affatto affollata e comunque i “foresti“ , nel caso , ti fermavano per chiederti come arrivare all’Accademia o San Marco adesso, se va bene, ti chiedono dov’è Prada. Nulla contro Prada ma la trasformazione della città è stata enorme e non guidata. Se la immagini come “museo“ devi trattarla come tale. Peraltro all’epoca i palazzi potevano esser ristrutturati con molte agevolazioni cosa che ora non esiste più da un pezzo. Parliamone quando vuoi in vaporetto… ma dev’esser un tragitto lungo… a presto! a

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  5. federico.gnech 4 anni fa

    Caro Andrea, grazie della risposta. Sui problemi di Veniceland, sulla monocultura turistica, sulla cultura della rendita e sulle trasformazioni non guidate siamo, credo, assolutamente d’accordo. Il fatto che sia finito a lavorare nel settore turistico non mi ha fatto cambiare idea, ma mi ha reso certamente più tollerante (e disilluso). Una piccola notazione demografica: certo da metà anni ’60 a metà anni ’80 la città non era già più sovraffollata, i residenti in quel ventennio calarono da 125mila a 100 mila circa (nel 1951 erano 175mila). Sei stato fortunato, quella Venezia era ancora una città, non un parco a tema. A presto!
    P.S.: ecco le serie storiche del numero di residenti: https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/02/23/news/da-175-000-a-56-000-abitanti-cosi-si-svuota-venezia-1.10921951

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  6. federico.gnech 4 anni fa

    Ah, qualche tempo fa avevo scritto questa piccola cosa, proprio qui: https://www.glistatigenerali.com/venezia/quanti-veneziani/

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