Genitori e chat di classe: un delirio!

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31 Maggio 2022

Molti come me hanno figli piccoli in età scolare e sono afflitti da questo problema. Il telefono squilla in continuazione, din, din, din, se hai due figli il traffico raddoppia, se ne hai tre triplica e così via. All’inizio la cosa mi incuriosiva, mia moglie per senso materno, senza neppure chiedermelo, si era intestata il diritto di far parte delle chat di classe, io senza colpo ferire mi sono fatto in disparte, pur non sapendo a che cosa si andava incontro, pensavo solamente a una cosa in meno di cui occuparmi. Col senno del poi non avrei potuto optare per una scelta migliore e a posteriori me ne guardo bene di alleviare la mia adorata signora (sicuramente pentita) dall’impegno preso in origine. Per par condicio dovrei occuparmene al 50% visto che i figli sono due,  preferirei  però qualsiasi altra cosa, spesa, pulizie, autista per gli impegni dei minori, compiti… tutto ma la chat di classe no!

Oltre a sopportare il continuo tintinnio dell’adorato telefonino, siccome ognuno di noi esprime una dose di masochismo e io non faccio eccezione, raramente mi spingo a chiedere o addirittura a leggere i messaggi dei genitori, mi dovete credere siamo al delirio puro.

Notte, domenica, festivi, non c’è tregua, la tecnologia ci viene in aiuto con il silenziatore ma non si può usare sempre, se scrive qualcuno che ha veramente bisogno? Un messaggio di lavoro, i nonni che non stanno bene, un imprevisto di tua sorella, tua suocera che chiede consigli per i regali o ti manda un saluto (beh questo sarebbe un messaggio da silenziare) per questo e altro il tuo smartphone deve restare attivo e se possibile con la suoneria a manetta.

L’unica regola è che non ci sono regole salvo quelle (poche) disposte dalla scuola e per fortuna che i miei due figli vanno nella stessa, ma anche qui possono esserci delle differenze, dipende dalla capo classe che rappresenta i genitori. Poverina, una martire, il catalizzatore di comunicazioni, lamentele, insulti, auguri, faccine, pollici all’insù, se per mia moglie (e per le mie orecchie) è già molto ricevere quantità improbabili di messaggi, penso con sofferenza a quello che deve passare la poveretta visto che deve pure rispondere.

Non nego che le sopra citate chat abbiano un’utilità e svolgano un’ importante funzione, ma come spesso accade non è l’uso che stona ma l’abuso. Che comodità, con un click si comunicano appuntamenti, orari, compiti da fare, questa è la parte positiva, ma perché poi uno o una deve esagerare chiedendo: ma per la merenda posso mettere la banana nello zainetto? E il cellulare si può portare? Oddio, se piove come la vesto qualcuno di voi ha visto le previsioni del tempo? (Ma guardatele da sola no?) Ma a che ora rientrano? Avvisi con il programma di varie iniziative inviati in plurime mail e affisse all’entrata della classe a caratteri cubitali. Forse è la libidine di continuare a scrivere, messaggiare, forse ci si sente più integrati nella comunità scolastica, l’importante è essere collegati, tutti connessi, tutto sotto controllo.

Per non parlare delle liti tra genitori in difesa dei figli magari scherniti (si sa come sono i bambini su… ), ho assistito ad una rissa verbale dove in chat sono volate parole grosse, dove tutta la comunità è stata coinvolta per verificare probabilmente chi stava dalla parte del genitore presunto offeso o della capo classe in modo da spaccare in due gli schieramenti dei genitori, spero non dei figli, ma non ne sono così sicuro, mi sono subito defilato, e continuerò a farlo.

TAG: chat, figli, scuola
CAT: costumi sociali, scuola

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