Arte

Tramonti: Cosmogonie e fine dei mondi

24 Agosto 2025

Noto. Ciò che maggiormente colpisce delle opere di video arte che si sono visti alla Dimora delle Balze (esclusiva e affascinante struttura ottocentesca situata nel territorio di Noto in Sicilia) nel contesto della terza edizione del festival di arte contemporanea “8 albe”, è l’assoluta e potente libertà espressiva che questo tipo di linguaggio artistico consente. Assoluta e potente: dalla dimensione distopica a quella della favola, dall’osservazione microscopica della realtà al concepimento esterno (si direbbe quasi sapienziale) delle infinite possibilità di fine di mondi, dalla forma del video gioco a quella della ricerca etnografica e della denuncia giornalistica. Si tratta di quattro diverse pluri-proiezioni (il 31 luglio e il 7, 21 e 28 agosto) di venticinque video-opere firmate da sedici tra artiste, artisti e collettivi creativi internazionali: Alice Bucknell, Yin-Ju Chen, Marcus Coates, Kyriaki Goni, Camille Henrot, Karrabing Film Collective, Asim Khan, Ailton Krenak, Lina Lapelyté, Peter Nadin, Eva Papamargariti, Agnieszka Polska, Revital Cohen & Tuur Van Balen, Cauleen Smith, Aimée Toledano, Natsuko Uchino. In questa edizione, curata da Lucia Pietroiusti (responsabile del dipartimento di ecologia presso la Serpentine Gallery di Londra) il tema è estremo, ma stimolate e fecondo è sintetizzato nel titolo: cosa vuol dire “Tramonti: cosmogonie e fine dei mondi”? «Piuttosto che proporre visioni utopiche o apocalittiche – spiega appunto la curatrice -, queste opere video offrono spazi di possibilità: mondi che si generano con tenerezza, mentre impariamo l’arte di lasciar andare. Perché Tramonti non è un addio, ma un passaggio. Quattro serate compongono un ciclo di videoarte dai titoli volutamente ripetitivi: How We Ended, How We BeganHow We Ended and again How We Began.  Iniziando provocatoriamente con la fine si invita a riflettere sul tempo non come una linea retta, a un’unica direzione prevista, ma come un processo metabolico di trasformazione continua. Le opere offrono uno sguardo profondo su un mondo in costante mutamento, fatto di forme, vite, spazi e saperi destinati, per loro natura, a essere temporanei. Dai resti delle civiltà passate ai silenzi lasciati dalle conoscenze cancellate dal colonialismo o dalle catastrofi, ci raccontano ciò che resta e ciò che si perde. E che è destinato per sua natura a perdersi. E ci suggeriscono di riflettere sul senso di questa fine che è in realtà rilancio, apertura e nuovi inizi». Parole dalle quali è abbastanza semplice intuire quanto ricca e feconda di pensieri possa essere questa rassegna. Vien da pensare a quel celeberrimo giro di versi che aprono e chiudono il poemetto East Coker dei Four Quartets di T.S. Eliot: «In my beginning is my end / in my end is my beginning (nel mio principio è la mia fine / nella mia fine è il mio principio)» e alla vertigine della visione della storia che quel meraviglioso poeta novecentesco esplicitava nelle sue opere e che questi artisti, con i loro mezzi espressivi (video e spesso testi di notevole intensità poetica), ci ripetono guardando piuttosto alla realtà della distruzione dell’ambiente e del clima.

 

8 albe 2025. Tramonti: Cosmogonie e Fini dei Mondi. Video Art Program, terza edizione. Progetto di Dimora delle Balze. A cura di Lucia Pietroiusti. Date: 31 luglio Opening, 7 agosto – 21 agosto – 28 agosto 2025. Orario proiezioni ore 21.30 . Luogo Dimora delle Balze, Noto (Sicilia) Indirizzo SS287, km 6/3 – Noto SR. Ingresso gratuito su prenotazione a info@8albe.com. Programma www.8albe.com. Immagini tratte da: Karrabing Film Collective: The Memaids, or Aiden in Wonderland; Alice Bucknell: The Alluvials; Asim Khan, Decomposition into Ghazal.

 

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