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Teatro e danza, si riparte da “Kilowatt”
Fino al 19 luglio a Sansepolcro , il festival di Kilowatt – che questo anno ha come madrina la coreografa Raffaella Giordano – propone 45 eventi tra teatro, danza e musica. Molti sono in prima assoluta e in prima nazionale. Da Cosentino a Lanera, da D’Agostin a Rosellini
SANSEPOLCRO – Teatro sperimentale, danza contemporanea, drammaturgie a confronto. Questo il cuore di Kilowatt, festival multidisciplinare dell’associazione culturale Capo Trave che supera stavolta la boa della sua ventitreesima edizione nell’affascinante borgo medioevale toscano, ma a pochissima distanza dall’Umbria: Sansepolcro. Un villaggio sensazionale per la bellezza e il fascino delle sue strade, le piazze e gli edifici storici ben conservati che farà da cornice anche stavolta di un programma intenso e ricco di appuntamenti – dal teatro alla danza – messo a punto come sempre dalla coppia di curatori formato da Lucia Franchi e Luca Ricci che hanno pensato al grande Albert Camus per intitolare questo anno la rassegna “un’invincibile estate”. “In mezzo all’inverno, ho scoperto di avere, dentro di me, un’invincibile estate” così scrisse lo scrittore in una poesia del 1954 e così hanno scelto i due curatori del festival perché si ostinano “a credere che in ognuno di noi ci sia un’invincibile estate, una forza luminosa a cui appigliarsi per trasformare la sopravvivenza in esistenza”. L’arte- dicono infatti Lucia Franchi e Luca Ricci- cerca di “tenere in vita e nutrire questa luce: non ci cambia la vita, non risolve i problemi, però ci porta in contatto con ciò che in noi è più vivo, profondo e fertile”. Questa edizione, sostenuta anche dalla Fondazione CR di Firenze, in nove giornate (dall’11 al 19 luglio) programmerà ben 45 eventi, tra questi 24 anteprime, prime assolute e nazionali, repliche, concerti, di set, seminari, una mostra, percorsi sonori , incontri pubblici. Come vuole la tradizione il festival – che ogni anno chiama a “battesimo” dell’edizione un protagonista della scena – ha indicato come “Madrina” la coreografa e danzatrice Raffaella Giordano cofondatrice della compagnia Sosta Palmizi nel 1985, formatasi con Pina Bausch e Carolyn Carlson, dirige attualmente con Giorgio Rossi l’associazione nata dopo lo scioglimento del gruppo. Dedicati a Raffaella Giordano sono stati organizzati numerosi eventi. Da un incontro con il critico e storico Alessandro Pontremoli, assieme a studiose e artiste, proiezioni tra ci il video di “Quore” del 2000 e il “Cortile” che rivelò al grande pubblico la giovane compagnia di danza. er tutta la durata del festival, presso Palazzo Pretorio, sarà fruibile un percorso sonoro – dal titolo “Ti volevo dire” – dedicato a momenti poetici del lavoro di Giordano.
Si aggiunge al programma di eventi, “Un corpo che non ho inventato io. Risonanze con Raffaella Giordano”, restituzione del progetto di formazione nato in collaborazione con il corso di laurea magistrale in teatro e arti performativedell’Università IUAV di Venezia, coordinato da Annalisa Sacchi e attraversato dalla stessa Giordano: le studentesse e gli studenti del corso hanno incontrato in forma laboratoriale il lavoro della coreografa, uno di loro si è occupato del riordino dell’archivio delle sue produzioni e tutti sono stati in residenza creativa a Sansepolcro. Dall’insieme di queste attività nasce la performance di 11 ventenni che, in totale libertà espressiva, rileggono e reinventano l’eredità di Giordano e, più in generale, del teatro-danza italiano.
Teatro. Si parte con una prima assoluta: “Marcia, democrazia! – composizione per un tempo venturo” ( il 12) di quotidianacom che esplora la danza come atto di libertà e resistenza; “James” (martedì 15), della compagnia diretta da Licia Lanera, che partendo da Kantor si interroga su come sopravvivere al tempo che passa.
“Veglia” (17) è il titolo della compagnia Menoventi che festeggia 20 anni di ricerca e creazione con uno spettacolo ispirato da “Le cercle des menteurs” di J.C.Carrière.
“Sette bambine ebree. Un’opera per Gaza” ( 16) di Caryl Churchill, tra le più note drammaturghe britanniche contemporanee, è una produzione di Teatri di Vita che porta in scena 7 discorsi di adulti rivolti a 7 bambine, dalle persecuzioni naziste a Gaza. Mercoledì 16 luglio va in scena “Bovary” dal capolavoro di Flaubert, nuovo lavoro del regista Stefano Cordella, con Anahì Traversi e Pietro De Pascalis. “Trash Test” (18), di e conAndrea Cosentino, è “un happening ironico e intelligente sul tema dell’intelligenza artificiale”.
Altri appuntamenti. In programma anche “La traiettoria calante” (11) del giovante teatrante genovese Pietro Giannini che porta in scena la tragedia del Ponte Morandi. La regista, drammaturga, illustratrice e performer Federica Rosellini è la protagonista di “Ivan e i cani” (lunedì 14), della drammaturga inglese Hattie Naylor, ispirato alla vera storia di un bambino di quattro anni abbandonato negli anni ’90 per le strade di Mosca e cresciuto da una muta di cani randagi. “La cara dei vecchi” (lunedì 14) è una storia di cura, sacrificio e liberazione firmato dalla drammaturga e attrice campana Elvira Buonocore e messa in scena da Progetto Nichel; “Molto dolore per nulla” ( 17) è il monologo intimo e tragicomico sull’amore e relazioni di Luisa Borini, che ha vinto In-Box 2024/25. “Baccanti” ( 19) della compagnia archiviozeta è uno spettacolo itinerante che rilegge il capolavoro di Euripide.
Molte le novità anche per il settore della danza, un genere sempre seguito con grande attenzione da Kilowatt.
Prima assoluta domenica 13 di “Solo sognar ci terrà svegli” di YoY Performing Arts,coreografia ispirata al mosaico di Villa del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia (IV secolo d.C.). In anteprima ecco “Le Palestriti” (16) della compagnia Simona Bertozzi che eleva il gesto atletico a pratica di resistenza e appartenenza. Un’altra anteprima è quella di “Le Tir Sacré” (19) della coreografa francese Marine Colard, che indaga la relazione tra performance atletica e telecronaca sportiva. Debuttano in prima nazionale: “Hunter” (12) della coreografa scozzese, residente in Olanda, Courtney May Robertson, una storia di trasgressione e autodeterminazione femminista; “Skin” (12) della coreografa e performer australiana Renae Shadler residente in Germania – lavoro selezionato per Perform Europe 2024/25 – un duetto con Roland Walter, danzatore con paralisi spastica di tutto il corpo. In “Shido” (13) Aliféyini Mohamed aka Lil’Cé, artista proveniente dall’isola africana di Mayotte, esplora le percezioni e la fisicità di un corpo differente in un percorso ispirato dall’esperienza autistica del proprio fratello. “Abdomen” (martedì 15) de La Grive Compagnie è una danza che si riappropria degli addominali come motore, centro di nascita, forza e tensione; “G.O.A.T.S. (going on a trip, sis)” (18), del duo americano formato da Billy Barry e Gianni Notarnicola, indaga cosa significhi “inciampare” fisicamente ed emotivamente, celebrando l’allegria della vita, del tempo e dei suoi effetti.
Altre importanti segnalazioni. Il 18 luglio è di scena “Asteroide” omaggio al musical del coreografo e danzatore Marco D’Agostin, che trasforma una conferenza scientifica sulla paleontologia in spettacolo musicale; “Reface” (19) del duo franco-venezuelano Les Idoles è un’indagine fisica sul concetto di trasformazione che gioca sul rapporto tra realtà e illusione. È stato selezionato tra i Top 20 di Aerowaves Dance Across Europe, “Megastructure” (19), della coreografa francese Sarah Baltzinger e l’artista attivo tra Lussemburgo e Paesi Bassi, Isaiah Wilson, che si domandano cosa sia davvero necessario per creare una performance. Due gli spettacoli programmati con il sostegno del Performing Arts Fund NL, in collaborazione con Santarcangelo Festival: “Unarmoured” (11) della coreografa e performer canadese Clara Furey, prodotto dalla compagnia Bent Hollow, una danza “disarmante” che smaterializza e libera i corpi in nome di un erotismo cosmico; “Threesome” (14), del coreografo e danzatore polacco, ma residente ad Amsterdam,Wojciech Grudziński, un esercizio di coreografia fantasmagorica che riporta alla luce le biografie dei leggendari danzatori Stanisław Szymański, Wojciech Wiesiołowski e Gerard Wilk.
Appuntamento canonico a Kilowatt è la lista di preferenze dei Visionari, cittadini di Sansepolcro che durante tutto l’anno discutono e scelgono _dai video pervenuti – una lista di spettacoli da vedere: sono 8 su un elenco di 446 spettacoli visti in video.
Eccoli: “ConTatto” (11): vede in prima assoluta il lavoro coreografico di Federica Dauri che riflette sulla natura universale dell’intimità e della connessione portando in scena la storia d’amore tra due uomini, uno dei quali affetto da disabilità.
“Quello che non c’è” (12) è dell’attrice, autrice e fumettista Giulia Scotti e racconta la storia della zia Daniela a lungo taciuta in famiglia. Esplora il mondo interiore “I have seen that face before” (13) del coreografo e danzatore siciliano Giovani Insaudo, fondatore della compagnia I Vespri. Un altro appuntamento con la danza,14, luglio con la prima nazionale di “AGiTA” di e con Mariagiulia Serantoni che pone al centro la relazione tra voce, suono e corpo.
In “Resta!” (15), scritto, diretto e interpretato da Elena Borgogni, fondatrice della compagnia italo-francese De-Mens Théâtre, al centro il vuoto affettivo tramandato da generazioni. “Ridicola” (16) di e con l’attrice Annamaria Troisi è un monologo -liberamente ispirato a Il sogno di un uomo ridicolo di Dostoevskij – che incontra la lingua napoletana per raccontare la storia di una prostituta. Attinge a “La Metamorfosi” di Kafka, “Strangers in the Night” (17), lavoro di danza e teatro fisico firmato da C&C Company, che indaga la sottile linea che c’è tra realtà e finzione. In programma anche il teatro di figura, con “Faboo. Il potere dell’immaginazione” (18), dei siciliani Theatre Degart che porta in scena un personaggio con l’anima di bambino. Infine, il nono spettacolo, selezionato dai VisioYoung: “Anse” (19), un monologo per più voci tra teatro, poesia e musica, nato dall’incontro tra la formazione Mezzopalco e il collettivo teatrale Usine Baug.
Per la parte musicale, ai Giardini di Piero Sono in programma i live di Androgynus, Choro de Rua, Electro Truffa, Girotti, kuTso, Māyā, Montefiori Cocktail, Nonsolotommaso,Rusty Brass. In piazza Torre di Berta cinque appuntamenti con la danza urbana. Prima assoluta di “dancehALL”, della compagnia Lost Movement, vincitrice del Premio Danza Urbana XL 2025; “Erato” della danzatrice e coreografa fiamminga Femke Gyselinck e “Pols” della cantautrice spagnola Pepa Cases. “Per-sona” di e con Blanca Lo Verde, già vincitrice del bando coreografi 2024 di Anghiari Dance Hub e “That’s All” di e con Davide Tagliavini.
Tre le performance site-specific, in programma per più giornate: dall’11 al 15 luglio, “Je suisse (or not)” di e con Camilla Parini della compagnia ticinese Collettivo Treppenwitz, performance per uno spettatore alla volta, una riflessione sui temi dell’identità e della memoria attraverso un surreale incontro con un orso polare. A seguire, da 16 a 19 luglio, il musicista e ricercatore romagnolo Emiliano Battistini darà vita a “I cento suoni audio-walk”, passeggiata sonora con le cuffie che coniuga paesaggio e letteratura. “Borderline Visible” (16 e 17) di Ant Hampton, artista britannico residente in Germania, è un’esperienza immersiva tra le pagine di un libro fotografico accompagnati dal paesaggio sonoro che guida e circonda.
Curatrice del progetto Residenze Digitali assieme ad Armunia, CapoTrave/Kilowatt propone Filippo Rosati, fondatore di Umanesimo Artificiale, autore della prima assoluta di “Are boundaries real, or do we draw them to feel whole?”(17 luglio), performance audiovisiva che esplora i confini tra reale e possibile con protagonista P1, un “metahuman”intrappolato in un mondo di algoritmi. Dal 14 al 18 luglio “Digital Performing Arts: strumenti e opportunità per chi opera nella cultura è la Summer School gratuita perapprendere competenze, strumenti e strategie necessarie per progetti digitali nelle arti performative.
Per gli incontri. Uno dedicato alla drammaturgia sarà introdotto da Valentina Valentini; “Deca + Dieci e più punti per un festival ideale” e la conferenza “La cultura della sostenibilità” vede coinvolti i giovani del borgo di Sansepolcro. E infine gli incontri tra iVisionari e le compagnie artistiche.
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