Letteratura
Gli uomini Ulisse e i giovani Werther
– Lo sai che Marco ha lasciato Anna?
– Ma dài! E perchè? C’ha un’altra?
– Pare proprio di sì, una molto più giovane di lui…
– Hai capito…Però si intuiva che…
– Che lui era un mascalzone?
– Dici?
– Me lo spieghi perchè i mascalzoni hanno così successo?
– Non me lo sono mai chiesto, ma penso che sia perchè le donne amano gli uomini che esprimono energia.
– E i mascalzoni secondo te sono quelli che esprimono energia?
– Beh, sì. Quasi sempre, magari, male indirizzata….Mentre i romanticoni, i giovani Werther, in genere sono piuttosto mosci.
– Insomma, saremmo masochiste?
– No, quando incontrate gli uomini Ulisse, vi illudete di essere le uniche in grado di tenerli a casa…
– Ma…?
– Il fatto è che gli uomini Ulisse cercano di sembrare assetati di conoscenza, uomini di “multiforme ingegno” cui capita la sventura di trovarsi nei posti sbagliati e di fare gli incontri sbagliati.
– Dici?
– Per esempio non vanno a trovare la maga Circe, capitano lì…
– Un infortunio?
– Certo. Idem per le sirene.
– Cioè?
– Gli uomini Ulisse non sono dei pervertiti che smaniano per le donne pesce, sono solo degli appassionati di fauna marina.
– Non si fa prima a dire che sono dei furbacchioni?
– Sono bravi nel darla a bere. Zuzzerelloni, che cercano di passare per eroi. Felici di starsene fuori casa, si atteggiano a vittime costrette ad affrontare il mondo a mani nude. Passano più tempo nell’alcova di Circe che sulla tolda della nave che li dovrebbe riportare ad Itaca, ma, quando finalmente arrivano a casa, pretendono commiserazione per le loro sventure e ammirazione per il loro coraggio.
– E i giovani Werther?
– Si innamorano delle giovani Charlotte…
– Che, però poi, alla fine, sposano sempre un altro…
– Esatto. Ed è sempre un tizio meno intelligente e sensibile di loro, ma svelto di mano e di pensiero.
– Che tristezza! Vieni a fare la spesa?
– Ho un’alternativa?
– No.
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