Letteratura

‘In equilibrio sulla linea azzurra’: la corsa come metafora nel primo romanzo di Valter Manunza

6 Novembre 2025

Correre non è solo un gesto atletico: è un atto di memoria, una forma di resistenza. In equilibrio sulla linea azzurra’, edizioni Arkadia, è il primo romanzo di Valter Manunza. Con esso l’autore ci accompagna lungo i chilometri di una maratona che è anche e soprattutto un viaggio dentro sé stessi. E sembra esserci molto di autobiografico in questo romanzo. Sicuramente ciò vale per il gancio da lui utilizzato per dare il via alla narrazione.  Un libro che si legge con estremo piacere. Perché la lingua di Manunza gode di una precisione che è raro trovare negli esordienti come lui. Nel 2022 Manunza ha già pubblicato una raccolta di racconti ‘Attimi sospesi’, edizione Convalle. Adesso, con questo libro, Manunza si confronta con un terreno diverso da quello del racconto, arrivando alla forma del romanzo.   

Il protagonista del libro di In equilibrio sulla linea azzurra’ è Damiano. Si sta preparando a correre la maratona di New York, indossa i vestiti larghi e rattoppati del fratello, vestiti che un tempo si vergognava di portare ma ora non più. Il romanzo è costruito in sequenze numerate a ritroso, come un conto alla rovescia, che scandisce non solo la preparazione fisica ma anche quella emotiva che richiede la partecipazione a una maratona. Questa struttura crea una tensione crescente e riflette lo stato mentale del protagonista: ansia, attesa, memoria, dolore. Perché alcune ferite che Damiano rivivrà avvicinandosi al traguardo della corsa sono ancora aperte e attraversano tutte le tappe della sua esistenza. 

C’è un episodio che fa da apripista a tutto nel romanzo di Valter Manunza. È un momento ben preciso scolpito nella memoria di Damiano. Un giorno sente i suoi genitori urlare, sembrano riferirsi a lui, ma non comprende il significato delle parole. Poi la narrazione passa al tempo presente, Damiano si sta preparando alla maratona di New York. Porta con sé i vestiti del fratello. E nelle pieghe di quei vestiti si muovono i ricordi di alcune delle tappe della sua esistenza: i piacevoli momenti trascorsi con zio Alceste a casa sui libri, a esercitarsi sulle parole sconosciute, o a teatro e nei musei; le tensioni con la sua famiglia, in particolare con il padre; la prima cotta adolescenziale e la vergogna delle sue origini; i successi lavorativi, facendo dell’ambizione l’unica ragione di vita per poter rapportarsi finalmente con chi un tempo lo rifiutava perché di diversa estrazione sociale. 

Correre la maratona di New York è per Damiano allo stesso tempo un gesto di estrema ambizione e di liberazione. Perché a correre Damiano aveva imparato per provare a liberare la mente da una scoperta che mai avrebbe pensato di fare. ‘In equilibrio sulla linea azzurra’ di Valter Manunza ci ricorda che ci sono attimi nella vita che sono in grado di cambiare l’esistenza. E anche per Damiano c’è una sottile linea che marca precisamente un prima e un dopo. Dopo averla varcata Damiano scoprirò di stare bene da solo o in compagnia degli amici della corsa. Una volta infilate le scarpe da ginnastica, e tolte quelle firmate Gucci, Damiano scoprirà chi è veramente, comprendendo l’esatta direzione che vorrà dare alla sua esistenza.  

Valter Manunza, autore di questo romanzo, è nato a Livorno nel 1964, dove vive e lavora. Appassionato di sport ha trovato nella corsa, in particolare nella fatica della maratona, un adeguato sfogo. In questo romanzo racconta di questa sua passione in maniera originale, creando un richiamo costante tra l’atmosfera della corsa nella forma della maratona più importante del mondo e la storia di Damiano, uomo in fuga da una storia che non gli appartiene o forse gli appartiene troppo. ‘In equilibrio sulla linea azzurra’ è un romanzo che interroga e fa riflettere. È un bilancio nella forma di romanzo, quello che molti di noi sono chiamati a fare quando dalla vita hanno ottenuto poco, oppure hanno ottenuto molto più di quanto potessero pensare. Un libro che in molti farebbero bene a leggere. 

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