Letteratura

Intelligenti pauca | Mario de Sa-Carneiro

3 Settembre 2025

Quell’altro

Il dubbio mascherato, il bugiardo

Che, infine, attraversò la vita incognito;

Il Re-luna posticcio, il falso attonito;

Proprio in fondo, il codardo rigoroso…

 

Invece di un Paggio, un buffone presuntuoso…

La sua Anima di neve lo schifo di un vomito…

Il suo coraggio cantato come indomito

Un lacchè stravolto e ossequioso…

 

Il senza nervi né ansia, il mangia zuppa…

(Il suo cuore forse funziona a corda…)

Malgrado le sue urla all’Ideale,

 

Il fuggitivo, il furioso, lo sleale,

Il pallone gonfiato che rutta l’Impero astrale,

Il mago senza potere, la Sfinge Grassa…

*

A Mario de Sa-Carneiro va riconosciuto il merito di aver dato un impulso decisivo al rinnovamento della letteratura portoghese, grazie ai due soli numeri pubblicati nel 1915 della rivista Orpheu, ideata e diretta insieme all’amico fraterno Fernando Pessoa. L’altro evocato nel titolo di questa sua poesia ha una funzione ambivalente. Da una parte lo straniamento offre l’occasione di un rispecchiamento, dall’altra la finzione della letteratura è lo strumento, o il medium, per una creazione, per una reinvenzione, anche quando la scrittura viene nutrita dalla realtà o da una biografia. Ancora, l’autore, riecheggiando la celebre intuizione di Arthur Rimbaud, “Io è un altro”, risalente al 1871, come altri esponenti dell’avanguardia modernista, di cui fu un interprete originale, mostra la capacità di intercettare e interpretare la metamorfosi culturale che segna i primi anni del ‘900, nei quali iniziava ad affermarsi e a diffondersi la psicoanalisi.

Mario de Sa-Carneiro, Quell’altro, 1916, traduzione di Luca Vaglio.

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